"La fine del mondo" di Robert Hugh Benson

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maco42
00sabato 27 gennaio 2007 13:14
Ciao a tutti.
Non so se conoscete il testo e l'autore.

Ne riporto la presentazione di Elena Cristina Bolla.



« Comunicazioni istantanee in tutto il mondo. Autostrade a quattro corsie. Trasporti aerei e sotterranei. Luce solare artificiale. Eutanasia legalizzata e assistita. Un Parlamento europeo. Attentati a catena, con attentatori kamikaze. Il crollo del colosso russo. La minaccia (sventata) di una guerra mondiale con scontri tra America, Russia e Cina. Un papa di nome Giovanni dopo cinque secoli. La crisi delle religioni, sotto l'avanzare di una nuova religione universale stile New Age. Preti che lasciano il ministero. Laici consacrati che agiscono nel mondo senza divise o distintivi. La minaccia di un "Grande Fratello" destinato a governare su scala mondiale. Che c'è di strano, chiederete. Se è un libro, evidentemente descrive il mondo di oggi, con le sue realtà e le sue inquietanti ipotesi. Lo strano è che il libro è stato scritto nel 1907. Sì, avete letto bene, millenovecentosette, quando i telefoni andavano a manovella e gli aerei erano tenuti insieme con lo spago. E la prima guerra mondiale, e il comunismo in Russia, non se li sognava nessuno. Leggere oggi Il padrone del mondo di Robert Benson fa venire i brividi.

Infatti, il romanzo - opera di un inglese convertito al cattolicesimo - suscitò scandalo, e fu pubblicato con vistose censure. Come poteva un buon cattolico primo novecento (l'ottimista belle époque!) ipotizzare la fine di ogni libertà, la caduta della Chiesa, l'avvento di un anticristo dagli ingannevoli tratti "umanitari" che avrebbe portato il mondo alla catastrofe? Uomo di poca fede! Quasi lo scomunicavano. Oggi gli darebbero un premio. Il romanzo ha quattro protagonisti. Felsemburgh, il messia del male, presidente d'Europa e poi del mondo. Padre Franklin, sacerdote eroicamente fedele. Oliver Brand, uomo politico ex comunista poi fanatico seguace del "salvatore del mondo". La dolce Mabel, esaltata dal sogno di una nuova fede e di una fraternità universale, che poi, di fronte al crollo dei suoi ideali, sceglie il suicidio (assistito). Come è prevedibile, la rivoluzione "pacifica" e "umanitaria" di Felsemburghsi risolve in orrendi massacri. I cristiani, nuovi "eretici", sono bruciati, crocifissi, linciati. Gli ultimi si rifugiano a Roma, intorno al papa. E Roma viene rasa al suolo da cento aerei da guerra. Ma padre Franklin, che era in viaggio per Londra, si salva. Sarà lui il nuovo papa: Silvestro III. Intorno a lui, a Gerusalemme, rinasce la Chiesa. Una Chiesa delle catacombe, diffusa a poco a poco, segretamente, in tutto il mondo. Ma ci sarà un nuovo Giuda… La conclusione? Apocalittica.

Molti i simboli. Franklin (il parafulmine?) si chiama Percy, cioè Parsifal, l'eroe puro e folle. Felsemburgh, Giuliano: l'imperatore "apostata". E si somigliano come gemelli: trentatrè anni, volto giovanile e capelli bianchi (la fede perennemente giovane? ma anche il male?) L'infermiera che aiuta Mabel a morire è "sorella Anna", che non vede nulla alla finestra, mentre Mabel, morendo, vede forse Dio. In italiano il romanzo è stato pubblicato più volte, da Città Armoniosa (1977-79) e da Jaca Book (1987). Se avete i nervi saldi, cercatelo, in qualche biblioteca o su Internet. E' una lettura agghiacciante e, forse, non un buon augurio di inizio d'anno. O forse sì? Umanità avvisata, mezzo salvata »

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Ciao
maco42

"Deus Caritas Est"

[Modificato da maco42 27/01/2007 13.19]

maco42
00sabato 27 gennaio 2007 13:18
Quì invece tratto da Manola Crocetti.


Ne "Il Padrone del Mondo" di Robert Hugh Benson, se non fosse per l'ambientazione ci si potrebbe proprio riconoscere in questo "mondo di Benson", dove l'uomo aspira alla perfezione e da solo decide del bene e del male, dichiarando aboliti i limiti alla sua libertà facendosi padrone della vita e arrogandosi il diritto di toglierla a piacere a se stesso e agli altri.

Qui non esiste più un DIO trascendente: il solo Dio conoscibile è l'uomo che cammina nella storia, morendo e risorgendo in ogni nuovo nato.
Il delirio umanitario, come un serpente strisciante, s'insinua nelle menti e fa vacillare la fede di molti cristiani...

Nel romanzo di Benson è Giuliano Falsemburgh la figura inquietante che aleggia misteriosamente sopra gli altri protagonisti: idealizzato e lontano, incarna i panni dell'uomo perfetto, l'autentico "Figlio dell'Uomo", l'AntiCristo per eccellenza che realizza la "Gerusalemme terrestre", in cui tutti parlano la stessa lingua, dove si elimina la sofferenza con l'eutanasia.

Con un progetto politico ambizioso vuol fare del mondo un unico grande paese, perfettamente governato, e, in nome di una presunta fratellanza universale, vi dichiara la pace, e dopo aver abolito ogni religione, ne istituisce una nuova: quella Umanitaria.

L'ultimo nemico da abbattere rimane la Chiesa Cattolica, che stretta al Papa, continua a predicare il "suo" Cristo fino al martirio.

Fantascienza o cronaca?
Il sentimento che prende chi legge il romanzo è con certezza lo sbigottimento: davanti al susseguirsi dei fatti narrati e all'ideologia che li determina si può cogliere la grande affinità col "pensare comune", che ritroviamo anche oggi in moltissimi nostri discorsi pubblici e privati, in tanti progetti ispirati ad un arbitrario senso del bene e del giusto solo che il romanzo di Benson è del 1907 e narra degli ultimi fatti prima della fine del mondo!

Senza la pretesa di conoscere le cose future, di fare del terrorismo psicologico o della vuota retorica, nasce spontanea la riflessione che probabilmente è proprio nelle semplici scelte quotidiane che dobbiamo porre la massima attenzione se vogliamo continuare a camminare incontro a Cristo che viene senza cadere nella sottile e mortifera confusione dei protagonisti del libro.


Maco42

"Deus Caritas Est"

[Modificato da maco42 27/01/2007 13.18]

Achille Lorenzi
00sabato 27 gennaio 2007 15:49
Ho spostato questo tuo intervento nella sezione "Libri".

Ciao
Achille
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