Comunicato Metrogenova su TPL Val Bisagno

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Staff_Metrogenova
00lunedì 18 aprile 2016 08:46
NUOVO SISTEMA DI TRASPORTO PUBBLICO NELLA VAL BISAGNO: IL PUNTO DI VISTA DELL'ASSOCIAZIONE METROGENOVA

Alla luce delle risultanze emerse nel Convegno “VERSO UN NUOVO SISTEMA DI MOBILITÀ PER GENOVA - Esperienze Europee - Una proposta per la Val Bisagno" tenutosi a Palazzo Tursi il 13 aprile 2016, l'Associazione Metrogenova evidenzia quanto segue.

Si sottolinea innanzitutto il notevole pregio dell'approccio tecnico con cui la tematica dell'asse protetto della Val Bisagno è stato, finalmente, affrontato dal Gruppo tecnico costituito in seno ad AMT e Direzione Mobilità del Comune, con la partecipazione del Prof. Riccardo Genova: sono state prese in esame differenti problematiche dell’introduzione dell’asse attrezzato, che vanno dai parcheggi, alle dimensioni stradali, alle interferenze con la mobilità privata e, infine, ai costi.
Tuttavia è lecito avanzare riserve sui tempi di tale studio, atteso che avrebbe dovuto essere effettuato prima del dibattito pubblico svoltosi ormai 5 anni fa e comunque all'inizio del presente ciclo amministrativo; in definitiva, si sono persi inutilmente da 4 a 6 anni.

Per quanto concerne le tre alternative di vettori presentate, busvia tradizionale, filovia con mezzi da 24 mt e tramvia, l'Associazione esprime queste considerazioni:

1) La busvia – intesa come asse attrezzato a beneficio del mezzo su gomma – non rappresenta una valida risposta alle necessità dei quartieri della Val Bisagno.

2) Il tram costituisce, in termini di capacità di trasporto, di ecocompatibilità, di riqualificazione urbanistica la soluzione ideale e, come dimostra il percorso di partecipazione del 2010-2011 e le risultanze di recenti sondaggi, ha sempre incontrato una notevole popolarità tra la popolazione residente e i genovesi in generale.
Tuttavia i dati presentati dal gruppo di lavoro hanno ribadito che i tempi e i costi di realizzazione sono assai gravosi, con la conseguenza che realisticamente si potrebbe arrivare alla messa in servizio solo tra una decina d’anni, o poco meno, e con una spesa che dovrebbe aggirarsi intorno ai 250 milioni di Euro.

3) Rappresenta una soluzione mediana il filobus. Tuttavia, il gruppo di esperti ha evidenziato che l’utilizzo dei mezzi da 18 mt attualmente in servizio sarebbe insufficiente a garantire un’adeguata offerta di trasporto alla valle e che, per tali necessità sarebbe preferibile l’utilizzo di un mezzo da 24 mt.
Il filobus bi-articolato da 24 mt., anche noto come Tram-Trolley, è attualmente in servizio in alcune città svizzere (S Gallo, Zurigo, Lucerna, Ginevra) ed è di prossima (2019) introduzione nella città austriaca di Linz.
Sul punto non si può non fare notare tutta una serie di perplessità che vanno dall’attuale impossibilità, sulla base di quanto disposto dal codice della strada, di omologare un mezzo del genere. Sarebbe dunque necessario chiedere ed introdurre una specifica deroga, il che, obiettivamente, in un Paese dai mille vincoli burocratici rappresenta un’incognita non da poco.
E senza considerare comunque che calare un vettore del genere in una situazione comunque difficile quale è la viabilità genovese, potrebbe essere problematico.
A vantaggio di tale alternativa ci sarebbe l'agevole integrazione di tracciato e di supporto logistico con un'infrastruttura filoviaria che già esiste, anche se spesso malamente utilizzata.

In queste condizioni, dunque, da parte dell’Associazione, la soluzione preferibile per un asse attrezzato in sponda destra del Bisagno rimane quella del tram, nello spirito di quanto indicato dal nostro documento Genova Mobilità 2020 e dell’impegno profuso dall’Associazione medesima in occasione del dibattito pubblico del 2011.

Non si può certo minimizzare, tuttavia, l’enorme sforzo che una scelta del genere può comportare (tempi di cantiere pari almeno al doppio e costi pari a quasi 4 volte quelli del filobus) e si comprendono tutte le incognite del reperimento di fondi necessari.
Se dunque allo stato attuale, soprattutto dal punto di vista delle risorse finanziarie, il tram pare una vera e propria “impresa impossibile”, occorre tuttavia evidenziare che il Governo ha appena annunciato il varo di misure straordinarie per la mobilità urbana su ferro, che potrebbero aprire nuove possibilità per la mobilità su ferro genovese.

A questo punto, la palla passa al Comune, da cui ci si attende alfine una posizione chiara e definitiva.

Può il Comune assicurare con confidenza ed entro tempi certi che sarà in grado di reperire i finanziamenti per il tram in Val Bisagno? E che pianificherà già da ora la graduale estensione della rete in città, sostituendo i filobus (perché introdurre un novo ennesimo sistema di trasporto per 6 km non ha senso)? E che tutto ciò non penalizzerà la già pianificata estensione della metropolitana a levante (rammentiamo che occorrerebbe anche dare una riposta alle esigenze di Marassi, direttrice in sponda sinistra)?

Se la risposta è sì, la discussione per noi si chiude qui. Si avvii un progetto preliminare, sulla base del materiale già esistente, e si cerchino i finanziamenti.
Se la risposta è no, il Comune lo dica chiaramente, assumendo le proprie responsabilità rispetto a quanto promesso in passato, e si cerchino altre alternative.


A cominciare dalla filovia per la quale, per essere considerata un'alternativa, occorre prima rimuovere ogni dubbio sulla possibilità legale di circolare in Italia, su eventuali limiti e controindicazioni operative (si vadano a sentire tecnici ed autisti delle reti che già li usano) nonché, anche qui, sulla accessibilità ai finanziamenti, anche se di entità decisamente inferiore.

L'essenziale è assumere ora una decisione razionale, motivata e mantenerla, perché in Val Bisagno hanno già atteso anche troppo.

Staremo a vedere quali saranno alla fine le scelte del Comune: come da sempre sosteniamo, auspichiamo tuttavia che esse siano accompagnate da un'attenta programmazione a lungo termine e dal considerare e valorizzare la interazione con gli altri vettori di trasporto.

L’impegno dell’Associazione Metrogenova rimane immutato nel sostenere le scelte che siano le più adatte a garantire un trasporto pubblico di qualità, senza inseguire chimere o totem particolari, ma nel pragmatismo e nella serietà che ci hanno sempre contraddistinto.
brioskj
00lunedì 25 aprile 2016 11:22
Proprio perché il Comune in ripetute occasioni ha fornito prova di non essere in grado di dare risposte razionali alle esigenze della cittadinanza (e non solo a livello trasportistico), non si dovrebbe lasciare il benchè minimo spiraglio all'ipotesi del filobus, che sarebbe l'ennesimo e grossolano errore.
Questo possibilismo da parte dell'Associazione mi lascia alquanto perplesso.
Poi mi sembra chiaro che la responsabilità delle scelte debba ricadere sul Comune... e chi altro dovrebbe scegliere, se non il Comune?
naricemirko
00mercoledì 27 aprile 2016 20:37
Come ci auguriamo in maniera dunque assolutamente imprescindibile e senza nessuna possibilità di tappullaggine, vedi filobus visto che ci giochiamo il futuro della città del prossimi 100 e passa anni, e non mi sembra poco conto anzi tutt'altro, il Comune, grazie soprattutto alla la cittadinanza, appassionata ma non solo, sa cosa deve fare, Tram e sembra averlo proposto al ministero, pur con le dovute precauzioni del caso.
In maniera dunque estremamente attenta, scrupolosa, da parte della cittadinanza attiva, associazioni, comitati, ecc, e senza nessuna possibilità, come detto, di tappullaggini, deve essere dato immediatamente seguito a tale scelta.
Ne vale, come ripeto ma è una premessa assolutamente essenziale e, non mi stancherò mai di dirlo imprescindibile, il futuro della città.
In merito poi alla responsabilità, è prima di tutto, lo ricordo, nostra, di associazioni, comitati, cittadini appassionati e non, in sostanza chiunque voglia il bene della città(per i prossimi 100 anni e oltre), nella misura in cui si obbliga il Comune a dare seguito, via ad un cambiamento epocale nel modo di spostarsi, concepire, riqualificare lo spazio pubblico, di tutti, privilegiando il mezzo pubblico, e questo solo e solamente il mezzo tranviario moderno, come sappiamo bene tutti, tutto il mondo, può garantirlo.
Aggiungo inoltre un fattore direi da non trascurare. Stamane, dopo aver comprato da Hoepli, in Galleria Mazzini il libro "Milano in tram" di Francesco Ogliari, lo cercavo da tempo e ne ho quindi di approfittato per l'occasione, ho notato una certa, matura consapevolezza da parte della popolazione dell' assoluta e dunque imprescindibile necessità di "Ritrovare" il mezzo tranviario.
In particolare, mentre colloquiavo con la responsabile della libreria, la quale seppur piccola, si ricordava dei binari, e sfogliavo il libro alla fermata del 34, scambiando due chiacchiere con alcune persone, di cui una si ricordava molto bene (gli ho solo ricordato il nome dell'intrallazzaro antidirettore UITE antonio orcel) delle tangenti Fiat - Uite, ho notato una certa conoscenza e soprattutto maturità. Tutto questo a testimoniare che il tram in città è d'obbligo, ed è quindi giunta l'ora di riprendercelo.
giambo64
00giovedì 28 aprile 2016 10:25
Condivido in pieno il vostro comunicato, aggiungo da ecologista che la possibilità di sdoganare a livello europeo e mondiale i filobus da 24 metri è cosa fondamentale per consentire il disinquinamento delle nostre città.
E' impensabile che il tram moderno sia una risposta a tutto, nonostante le sue indubbie qualità.
A mio avviso la priorità deve essere l'elettrificazione delle reti di trasporto pubblico nel minor tempo possibile, se per fare una tranvia in val bisagno occorrono centinaia di milioni è meglio fare una rete estesa di filobus che rottama molte linee di autobus inquinanti.
sandro.raso
00giovedì 28 aprile 2016 12:26
Partire con un progetto serio per la reintroduzione del ferro in Val Bisagno è indispensabile per invertire la maledettissima tendenza instaurata con la sciagurata "operazione rotaie" e poi mai cambiata qui.

Però è necessario che le cose siano ben chiare (progetto esecutivo, modalità di finanziamento, lotti funzionali) PRIMA delle elezioni dell'anno prossimo, sennò poi torna tutto nel dimenticatoio.

E deve trattarsi di una linea completa: capolinea inferiore a De Ferrari e superiore a Prato, sennò le rotture di carico vanificano i vantaggi per gran parte dell'utenza.
Pinuccio"58
10giovedì 28 aprile 2016 17:42
Chissà perchè concordo in pieno con Sandro Raso? Se questa città vuole rimanere prigioniera delle scatolette private il filobus di 24 metri è sicuramente la scelta migliore che si può fare... ad Avellino lo chiamano addirittura metropolitana leggera, hanno messo i pali alla cazzo ed i filobus giacciono accantonati senza fili. In Italia facciamo le scelte che favoriscono il trasporto privato come nei paesi del terzo mondo. In Francia e nel resto dell'Europa, è stato dimostrato che la scelta vincente è il tram.



I [SM=g27998] [SM=x1610006]
titoit
00giovedì 28 aprile 2016 18:54
Ma infatti, la scelta migliore in assoluto è quella del tram. Però è anche molto costosa e impattante.
Pertanto, se c'è un progetto serio, articolato e pluriennale si può anche perseguire. Altrimenti è meglio restare sulla strada del filobus vettore che abbiamo già.
Poi, personalmente, sono contrarissimo al maxi-filobus, sistema, secondo me, inadeguato per i nostri percorsi e le nostre strade, oltre che pieno di incognite per l'omologazione.
giambo64
00venerdì 29 aprile 2016 08:22

E deve trattarsi di una linea completa: capolinea inferiore a De Ferrari e superiore a Prato, sennò le rotture di carico vanificano i vantaggi per gran parte dell'utenza.



Ci vogliono 250 milioni per la tratta Brignole Molassana, per fare Prato DeFerrari il costo sarebbe almeno il doppio.
Ponetevi la domanda: ha senso spendere almeno 150 milioni per fare una tranvia tra Molassana e Prato dove la domanda di trasporto è tale da poter essere soddisfatta da un mezzo da 12 metri?
Tutto questo lasciando il resto del TPL allo sfascio...
Non siamo nel 1916, oggi le tranvie si fanno sulle direttrici con elevata affluenza, una tranvia fino a Prato è solo populismo.
GenoaJackson
00martedì 3 maggio 2016 00:18
Per me ha senso eccome. Una città deve anche essere ambiziosa ed offrire qualcosa di eccelso ai suoi cittadini e a chi la viene a visitare.
giambo64
00martedì 3 maggio 2016 11:18
Se per assurdo avessimo a disposizione 500 milioni sarebbe più ovvio fare due direttrici, ad esempio corso Europa, piuttosto che arrivare a Prato.
Ovviamente è solo aria fritta, perchè di soldi ne abbiamo zero e forse anche meno.
Siccome negli anni ho perso molto entusiasmo, io metterei subito la firma su di una filovia normale che arrivi a Prato, con la metro a Marassi (sopraelevata). Che poi non è altro che quello che voleva fare Pericu e la sua giunta. Notare che con i 250 milioni per la tranvia fino a Molassana faremmo entrambe le opere (200 per metro a Marassi e a Terralba e 50 per filobus a Prato) senza problemi di rifare argini e senza dover aspettare lo scolmatore.
naricemirko
00mercoledì 4 maggio 2016 11:50
Per l'amor di Dio, nessuna firma, solo a sentire certe idiozie rabbrividisco, e non solo io. Chi ha parlato di argine e scolmatore, infatti non ne ha parlato assolutamente nessuno al convegno e non centrano una mazza con l'argomento, sei totalmente offtopic, certo che per farti capire certe cose ce ne vuole ...eccome. Il Tram si fa e non importa il costo, lo sai benissimo, importa il futuro della città per i prossimi 100 anni e per le future generazioni, a cominciare dalla vallata fino a Nervi, Ponente e oltre, in un concetto integrato di Rete Tranviaria, e non genovesare ancora con quella porcata di metro sopraelevato che non ha alcun fondamento, né scientifico, né tecnico, né per qualsiasi altra cosa.
titoit
00mercoledì 4 maggio 2016 11:57
Mirko per cortesia datti una calmata .
Giambo esprime, motivandolo, il suo punto di vista.
cerca di rispettarlo.
naricemirko
00mercoledì 4 maggio 2016 12:09
Io rispetto tutto e tutti, ma sentire ancora certe fandomie, tappullaggini direi dopo 40 anni di chiacchiere e oltre ne abbiamo abbastanza, ci siamo stufati, basta.
I soldi, ora che c'è un piano da 3 miliardi di euro, come detto confermato dal ministro Delrio ci sono, c'erano anche prima e ci sono sempre stati, basta fare Progetti, Progetti e ancora Progetti. Quindi Tram, Tram e ancora Tramway. Nessuna tappallaggine, genovesaggine.
titoit
00mercoledì 4 maggio 2016 12:31
3 miliardi di Euro? Forse in tutta Italia e non si sa su quanti anni.
Cerchiamo di tenere il dibattito con i piedi per terra
naricemirko
00mercoledì 4 maggio 2016 12:58
Certo che sono su tutta Italia, è palese, servono Progetti seri, come appare, sembra quello del Comune, ovviamente solo per il Tram imprescindibilmente e non cagate stile ex superba. Comunque i soldi ci sono sempre stati, statali, europei, da sempre, non bisogna trovare scuse o giustificazioni.
brioskj
00mercoledì 4 maggio 2016 13:11
Progetti seri?!? E dove? [SM=g11770]
ErmeBras2014
00mercoledì 4 maggio 2016 13:34
Re:
giambo64, 28/04/2016 10.25:

se per fare una tranvia in val bisagno occorrono centinaia di milioni è meglio fare una rete estesa di filobus che rottama molte linee di autobus inquinanti.



Il ragionamento fila, il problema è che la logica ecologista del filobus va a farsi benedire nel momento in cui viaggia anche solo per il 40% del tempo in termico per mercati rionali, fiere, partite al Ferraris ecc.

Sicuramente diranno (se mai qualcosa di concreto si vedrà) che busvia e filobus sono i più convenienti, sacrosanto, ma anche pilatesca soluzione per non dar fastidio a chi preferirà sempre il trasporto privato e ritiene che il TPL sia solo un ingombro, ricordiamoci di chi voleva addirittura confinarlo su una piastra sopra il Bisagno con i piloni nel greto del fiume, o la cabinovia...
erugby
00mercoledì 4 maggio 2016 14:05
Re: Re:
la logica ecologista del filobus va a farsi benedire nel momento in cui viaggia anche solo per il 40% del tempo in termico per mercati rionali, fiere, partite al Ferraris ecc.


si, ma questo è un problema di gestione non di mezzo usato.


naricemirko
00mercoledì 4 maggio 2016 14:12
Infatti ho detto appare, sembra, senza nessun trionfalismo. Parola d'ordine vigilare, quello che sto, stiamo facendo esattamente. E basta tappullagggini in questa pseudo città, barlume del sud est asiatico. ONLY TRAMWAY.
ErmeBras2014
00mercoledì 4 maggio 2016 15:37
Re: Re: Re:
erugby, 04/05/2016 14.05:


si, ma questo è un problema di gestione non di mezzo usato.



Certo, ma il mezzo ti permette di farlo.
Un tram non potrebbe certo essere così influenzato, almeno di non farlo girare proprio. Una sfumatura da non sottovalutare, l'utenza media non nota nessuna differenza tra un filobus in termico o in elettrico, invece non trovare il tram ma un bus sostitutivo avrebbe un altro effetto.

Pinuccio"58
00mercoledì 4 maggio 2016 18:55
Re:
giambo64, 03/05/2016 11.18:

Se per assurdo avessimo a disposizione 500 milioni sarebbe più ovvio fare due direttrici, ad esempio corso Europa, piuttosto che arrivare a Prato.
Ovviamente è solo aria fritta, perchè di soldi ne abbiamo zero e forse anche meno.
Siccome negli anni ho perso molto entusiasmo, io metterei subito la firma su di una filovia normale che arrivi a Prato, con la metro a Marassi (sopraelevata). Che poi non è altro che quello che voleva fare Pericu e la sua giunta. Notare che con i 250 milioni per la tranvia fino a Molassana faremmo entrambe le opere (200 per metro a Marassi e a Terralba e 50 per filobus a Prato) senza problemi di rifare argini e senza dover aspettare lo scolmatore.




Vedi Giambo anch'io nel corso degli anni ho perso entusiasmo. Quello che dici con la metropolitana fino a Marassi ed una filovia fino a Prato può essere anche condivisibile e ragionevole. Risolverebbe in parte alcune magagne del trasporto pubblico genovese, ed alla luce attuale delle cose sarebbe persino auspicabile... Ma c'è un ma: il filobus e qualunque altro trasporto su gomma, lascerebbe inalterata la qualità della vita cittadina invasa da auto e scooter in ogni e dove che il tram sebbene con un costo superiore e disagi maggiori dei cantieri una volta esteso nelle direttrici principali cittadine cambierebbe. Ebbene io di recente sono stato ad Amsterdam, conosco Vienna, Praga ed altre città tranviarie, ma Amsterdam in particolare mi ha fatto capire che allontanare dalle strade gli autoveicoli sostituendoli con tram e biciclette non solo migliora il trasporto pubblico ma migliora la qualità della vita delle città.

Per questo mi ostino a a rompere le scatole per il ritorno del tram forse è una battaglia persa... ma continuo a provarci.


naricemirko
00mercoledì 4 maggio 2016 19:18
Quindi sarà TRAM senza nessun ma e senza nessun però. E basta genovesate, tappullate, coglionaggini. Only [SM=x1610006].
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