DIACO A TRAVAGLIO COME KULISTIKOV AL NEW YORK TIMES?

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INES TABUSSO
00domenica 9 ottobre 2005 11:09

DIACO A TRAVAGLIO COME KULISTIKOV AL NEW YORK TIMES?
ANALOGIE SORPRENDENTI, A CONFERMA DEL FATTO CHE PUTIN E' DAVVERO UN SINCERO DEMOCRATICO, ALMENO QUANTO IL NOSTRO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:


DISSE DIACO (TV di stato italiana RAI):
"...uno, nella propria autonomia, decide, da direttore, delle cose con argomentazioni che non devono per forza essere rese pubbliche... Tu, Marco, permettimi di dirti che sei troppo spregiudicato. Una persona che ha una responsabilita' di governo in un'azienda pubblica come la Rai deve considerare delle cose che un giornalista libero come te puo' non considerare"


DISSE VLADIMIR KULISTIKOV (TV di stato russa "ROSSIYA"):
"Naturalmente daremo spazio alle loro [dei "critici piu' spregiudicati di Putin", ndr] dichiarazioni ma solo in base al mio parere su cos'e', e cosa non e' accettabile trasmettere su una televisione di Stato"


VEDI:
www.osservatoriosullalegalita.org/05/acom/10ott1/0901giuputin...

NEW del 09 ottobre 2005

Vladimir e Silvio : media democratici a confronto
a cura di red

"Ma non e' nei diritti di un direttore di un servizio pubblico, di una rete anche privata, di una persona anche per bene come Ruffini, essendo lui direttore, decidere autonomamente cosa mandare in onda e cosa no nella sua rete? Soprattutto in una condizione politica in cui, come dici tu, e' vero che c'e' l'anomalia del presidente del Consiglio pieno di conflitti di interessi, ma c'e' anche l'anomalia di una ... voglio dire, di un parterre di comici e di giornalisti che elemosinano posti, e soprattutto spazi in televisione, partendo dal fatto che Berlusconi e' il loro unico e indiscutibile nemico?"
"...uno, nella propria autonomia, decide, da direttore, delle cose con argomentazioni che non devono per forza essere rese pubbliche. Tu, Marco, permettimi di dirti che sei troppo spregiudicato. Una persona che ha una responsabilita' di governo in un'azienda pubblica come la Rai deve considerare delle cose che un giornalista libero come te puo' non considerare" (Pierluigi Diaco, conduttore di RAI 21.15, intervistando Marco Travaglio, Rai News 24, 6 ottobre 2005)



"Se non fossi fedele al Signor Putin, non lavorerei qui" (Vladimir M. Kulistikov, direttore generale di Vesti, il piu' importante programma di notizie e informazione della TV russa di stato 'ROSSIYA', THE NEW YORK TIMES, 17 febbraio 2004)

"Il signor Kulistikov ha insisitito sul fatto che la copertura delle notizie politiche fornita da 'Vesti' e' imparziale e che la predominanza delle notizie che riguardano il presidente riflette semplicemente la sua posizione e la sua popolarita'. Ha anche detto che certi argomenti vanno considerati off limits, citando tutte quelle critiche che, a suo parere, mettono in pericolo l'unita' della nazione, come per esempio certi appelli a intavolare trattative di pace con i secessionisti ceceni. Il signor Kulistikov ha anche definito alcuni dei critici piu' spregiudicati del signor Putin come persone i cui pareri non meritano di essere trasmessi in televisione, perche' indeboliscono quelli che lui ha definito 'i piu' alti magistrati eletti dal popolo'. 'Naturalmente daremo spazio alle loro dichiarazioni - ha detto - ma solo in base al mio parere su cos'e', e cosa non e' accettabile trasmettere su una televisione di Stato' ". (THE NEW YORK TIMES, 17 febbraio 2004)

"Funzionari e dirigenti [di 'Vesti'] hanno insistito sul fatto che il Cremlino non fornisce il testo delle notizie, anche se gli assistenti del signor Putin, e in qualche caso lo stesso Putin si incontrano con i direttori delle news per discutere di strategie mediatiche".
(THE NEW YORK TIMES, 17 febbraio 2004)

"Non e' nostro compito discutere e dare giudizi sulle azioni del nostro presidente" (Mikhail Antonov, anchorman dell'edizione serale di 'Vesti', giornalista esperto che, per sua stessa ammissione, crede ardentemente in Putin, THE NEW YORK TIMES, 17 febbraio 2004)

"Dopo l'occupazione del teatro da parte dei guerriglieri ceceni, a Mosca, nell'ottobre 2002 [Boris Jordan di NTV] disse che era stato sottoposto a pressioni perche' licenziasse il conduttore di un talk show libero che aveva mostrato i parenti degli ostaggi che imploravano le autorita' di non fare irruzione nell'edificio. Egli stesso fu licenziato poco dopo, nel gennaio 2003" (THE NEW YORK TIMES, 17 febbraio 2004).




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