Dario Hubner

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ronefor
00domenica 23 dicembre 2018 20:14
Buon Natale Bisonte!
dundeeunited
00giovedì 27 dicembre 2018 12:47
dundeeunited
00mercoledì 9 gennaio 2019 20:32
Hubner: ”Io, Edmeo, Maciste, le sigarette, i grappini. E pure Calcutta... ”
L’ex bomber bianconero si racconta: “Anche Bolchi capì che i miei ‘vizietti’ mi facevano segnare più gol. Che delusione dopo lo spareggio di Cremona! E su quella canzone... ”


Ex bomber di provincia. Ex operaio della pedata. Ma non solo. Non smette mai di scaldare i cuori (non solo) colorati di bianco e nero, il mitico Dario Hubner.

Hubner, il suo rimpianto più grosso di sempre?
“In carriera ho segnato tanti gol, un anno col Piacenza sono anche riuscito a vincere la classifica cannonieri in serie A. Eppure, nonostante questo, non sono mai riuscito a racimolare nemmeno una convocazione in maglia azzurra. Ma ai miei tempi, andare in Nazionale, era difficilissimo. La concorrenza era tanta, tantissima: c’erano vagonate di attaccanti italiani con gli attributi. Mica come adesso... ”.

La delusione più grande ‘targata’ Cesena?
“Ogni tanto ripenso a quel maledetto spareggio promozione perso a Cremona con il Padova, nel 1994: quella volta avrei pagato di tasca mia pur di portare il mio amato Cesena in A, pur di regalare il Paradiso a quei magnifici tifosi. A Cesena mi sentivo come a casa, a Cesena mi sentivo come in famiglia. Anche perché, sul ponte di comando, c’era quel grandissimo presidente ‘chiamato’ Edmeo Lugaresi. Personaggio straordinario... ”.

Mister Bolchi, con lei, ha fatto anche il…sergente di ferro.
“Nel corso della stagione 1993-94, in un ritiro, il mister decise in un colpo solo di vietarmi il mio ‘classico’ grappino post-pranzo e di dimezzarmi le sigarette. Poi però, un paio di settimane dopo, fece dietrofront: anche lui aveva capito che il sottoscritto, grazie ai quei ‘vizietti’ quotidiani, viveva meglio. E, la domenica, segnava di più. Lo dicevano anche i numeri: dopo il grappino e qualche Marlboro, Hubner, in campo andava più forte”.

Non si poteva rompere quell’equilibrio perfetto.
“Maciste era una persona intelligente e questa cosa l’ha capita quasi subito. Un vero professionista non lo si vede da quante sigarette fuma o da quanti grappini beve. Ma da come si allena quotidianamente, dallo stile di vita che conduce, dall’ora in cui va a letto la sera. Vi faccio una domanda: all’epoca ero più professionista io che mi facevo un grappino dopo pranzo oppure qualche altro calciatore che faceva le cinque in discoteca?”.

Che ci dice, per l’appunto, della disgraziata retrocessione del 1997?
“Il ricordo di quella retrocessione è ancora una ferita aperta. Avevamo uno squadrone, eravamo partiti per andare in A. Ed invece, giornata dopo giornata, siamo sprofondati in C. Faccio però fatica a trovare colpe specifiche per quella tragedia sportiva. Di sicuro troppi big, per diversi motivi, non rispettarono le attese di inizio campionato. E poi…gli infortuni. Ricordo ad esempio Bianchi: stava sempre bene fino al venerdì, poi regolarmente il sabato si fermava…”.

Qualche mese fa il cantante Calcutta le ha dedicato una canzone.
“Sì, si chiama proprio ‘Hubner’. All’inizio, questa cosa, mi ha decisamente spiazzato. Anzi, mi ha lasciato pure un po’ perplesso. Poi però, dopo una manciata di ascolti, pure io ho iniziato ad amare questa canzone. Mi ci ritrovo, in questo pezzo. Perché il sottoscritto, nella sua vita, ha sempre messo i sentimenti, gli amici e la famiglia prima di tutto. Anche dei soldi. Ad un certo punto Calcutta dice: io certe volte dovrei fare come Dario Hubner... ”.

Due parole su questo ‘nuovo’ ambizioso Cesena?
“Il Cesena, seppur a distanza, lo seguo sempre con affetto. Questo prima ‘vera’ fuga stagionale fa ben sperare, ma la C è ancora lontana. Nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato. Neppure se ti chiami Cesena, neppure se fra le tue fila hai dei big come Agliardi, neppure se hai un pubblico da serie A. A proposito di pubblico: vi prometto che entro la fine di questo campionato pure io verrò al Manuzzi per vedermi una partita dal vivo, in curva. Il Cavalluccio resta nel mio cuore... ”.
dundeeunited
00mercoledì 9 gennaio 2019 20:33
ti aspettiamo TATANKA
dundeeunited
00lunedì 29 aprile 2019 19:49
qualcuno ha un video di darione sotto la curva di due settimane fa?
bismark67
00domenica 12 aprile 2020 16:42
Esclusiva, Hubner tra Coronavirus e Serie A: "Ecco in chi mi rivedo"
Le parole dello storico bomber Dario Hubner: "Ora ora bisogna pensare solo alla salute".


Sono trascorsi 10 anni ormai da quando ha appeso gli scarpini al chiodo, da quando ha smesso di gonfiare la rete in tutti i modi possibili e immaginabili. Eppure Dario Hübner – più di 300 gol in carriera, capocannoniere in Serie A, B e C1 – se lo ricordano tutti.

Merito di un cantante come Calcutta, che gli ha dedicato addirittura una canzone, e merito del libro “Mi chiamavano Tatanka. Io, il re operaio dei bomber di provincia”, autobiografia ufficiale dell’ex attaccante tra le altre di Brescia, Piacenza, Cesena, Mantova, Perugia e Fano, scritta a quattro mani con il giornalista Tiziano Marino e pubblicata da Baldini+Castoldi lo scorso 27 febbraio. Un buon modo per trascorrere questi giorni di quarantena forzata in mancanza di calcio giocato.

Hübner oggi vive a due passi da Crema, dov’è in isolamento da un mese e mezzo ormai: “Sono in casa dal 21 febbraio – ha raccontato a Virgilio.it – Avevo partecipato a un torneo a Milano con la squadra di ragazzi disabili che alleno (ASD Verso Onlus –Accademia Fabrizio Lori, ndr) e il tecnico di una squadra avversaria era risultato positivo al Covid-19. Ci hanno contattati telefonicamente e messo in quarantena preventiva per due settimane; passate quelle è arrivato il DPCM che ha bloccato in casa tutti. Esco una volta la settimana, solo per fare la spesa. Non mi lamento: ora bisogna pensare solo alla salute e l’unica cosa che possiamo fare per renderci utili è rispettare le indicazioni che ci vengono date”.

Per tornare sui campi ci sarà tempo: “Oggi gioco in porta in una squadra di amatori (Juvenes Capergnanica, ndr), ritmo blando ma ci divertiamo un sacco. In questi giorni a casa sistemo quel che c’è da sistemare oppure gioco alla Play Station: FIFA ovviamente ma anche Call of Duty, è uno spettacolo”.

Nell’attesa che il calcio italiano trovi il suo nuovo Hübner. “Non credo che nel calcio esistano eredi, ogni epoca ha i suoi bomber. Se devo dire un nome però mi rivedo molto nel Gallo Belotti. Mi piace il suo modo di giocare, mi piace la sua grinta. È un ragazzo che ha tanta fame, la stessa che avevo io”.
bismark67
00venerdì 11 dicembre 2020 21:05
''CESENA MI È RIMASTA NEL CUORE''

Dario Hübner è stato scelto dai tifosi, con un vero e proprio plebiscito, come miglior numero undici della storia del club. Un risultato che riempie di gioia l'ex attaccante bianconero: "Mi fa davvero piacere che la gente di Cesena nutra ancora così tanto affetto nei miei confronti - ha detto "Tatanka" -. Io dal canto mio posso dire di avere ricordi bellissimi della mia esperienza in Romagna dove ho ancora tantissimi amici coi quali mi sento di frequente. Sono stati cinque anni molto intensi, nei quali si è venuto a creare un rapporto bellissimo con la tifoseria e il club. Io non ero un giocatore di grande tecnica, ma in campo ho sempre dato tutto per la maglia: uscivo sempre dal campo con la consapevolezza di aver difeso i colori e lo stemma. Questo i tifosi romagnoli te lo riconoscono e se sudi per il Cesena loro sono sempre al tuo fianco, anche se commetti qualche errore: a me è successo così. Poi ho fatto anche diversi gol, penso che anche quello abbia aiutato".

Hübner si è soffermato anche sul rapporto viscerale che ha avuto con la famiglia Lugaresi durante i suoi anni in bianconero: "Il presidente è stato come un padre per me: quello era una calcio diverso, in cui non si guardava ai contratti. Quando ho firmato per il Cesena non ho mai pensato ai soldi che avrei preso, l'ho fatto perché c'era un rapporto umano straordinario: questo mi ha permesso di creare legami che durano ancora oggi. Sarà anche per questo che Cesena mi è rimasta nel cuore. Ci sarebbero tanti bellissimi ricordi da tirare fuori, ma ho appena scritto un libro - dice scherzando - se mi metto a parlare di quei cinque anni mi tocca scriverne un altro...".
Tripondius
00giovedì 31 dicembre 2020 18:13
Grande Darione.
ronefor
00martedì 5 gennaio 2021 17:41
Kriss.s
00martedì 27 aprile 2021 18:41
C'era questo articolo su La Stampa di domenica scorsa.
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