Far parte di una Coven

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nick2677
00lunedì 26 luglio 2010 10:58
Buon giorno a tutti/e stavo cercando il modo per farmi conoscere e riuscire a far parte di una coven.
A me non piace molto celebrare da solo e vedo nella comunità il mio credo pagano.
Non riesco però a trovare una Coven dove potermi far conoscere e inserirmi, o sono molto nascoste o non so come trovarle, qualcuno mi può aiutare?
Grazie a chi mi risponderà
MinervaMG
00lunedì 26 luglio 2010 15:08
Non è così facile, in genere è la coven che cerca te e non il contrario.
Per farti conoscere nell'ambiente però potresti cominciare a seguire i seminari di chi ti interessa di più (ormai anche molti dall'estero vengono in Italia), i vari eventi che fanno convergere i pagani (tra poco ci sarà il PaganPrideDay qui a Roma) e sperare senza insistere troppo.
nick2677
00martedì 27 luglio 2010 08:22
Grazie , seguirò il tuo consiglio vedremo se qualcuno apprezzerà la mia persona.
Tu sei solitaria?
MinervaMG
00martedì 27 luglio 2010 11:15
Non so se sia la definizione più giusta ma credo di avvicinarmi più all'eclettismo.
Principalmente sono solitaria ma se mi capita, vuoi per occasioni che per necessità, non ho problemi a praticare con altri.
Sostanzialmente, come ha già detto qualcuno, non è facile trovare persone che siano sulla stessa lunghezza d'onda e le tradizioni cerimoniali non mi appartengono.
Chissà, magari un giorno...
nick2677
00martedì 27 luglio 2010 11:31
Capisco, anch'io fino ad ora ho praticato sempre da solo, mi sento molto legato alla natura e questo mi basta, ma mi sarebbe piaciuto far parte di una comunità con i miei stessi ideali. Concordo sul fatto che sia difficile trovare persone che la pensino come me, anche perchè le correnti pagane sono moltissime e le persone sono poche quindi potersi conoscere diventa difficile. Comunque chissà se un giorno riuscirò a far parte di una congrega, magari sarà anche una delusione. Di che regione sei? Io sono Veneto
MinervaMG
00martedì 27 luglio 2010 12:12
Ho vissuto in Veneto tanti anni ma sono scappata a gambe levate (sorry), ora vivo nei dintorni di Roma.
Ecco, più di una congrega io amo trovarmi con altri pagani nella vita di tutti i giorni. Non che si abbia qualcosa contro i babbani, per carità, però hai presente una serata a cena?
Con i babbani le conversazioni sono piatte, luoghi comuni e comunque il livello è sempre da controllare, con i pagani invece è tutta un'altra cosa, come se si parlasse una lingua diversa.
Amo certe serate, ne viene fuori sempre qualcosa su cui riflettere [SM=g27768]
)-Dante-(
00martedì 27 luglio 2010 14:09
personalmente non ho mai fatto parte di una congreda; credo comunque si debba fare chairezza tra congreda e comunità: la prima e un gruppo di persone legate dalla pratica magica, mentre la seconda si intende come gruppo di studio esoterico.

La difficolta ad incontrare altre persone è altissima, sia per far combaciare le menti sia per far combaciare la pratica, in quanto ogni testo esprime un suo modus operandi e la tradizione pura e quasi introvabile; il modo migliore per entrare in una congreda e partire tutti insieme, studiare dai medesimi testi, e sopratutto creare una affinità spirituale non da poco.

Concordo con Minerva sul punto delle discussioni tra pagani, diciamocelo siamo su un altro livello in quanto non ci facciamo incantare il cervello dai soliti 4 reality ed usciamo , come di natura, dai luoghi comuni perchè noi stessi siamo un luogo comune per molti.

PS: simpatica la definizione dei babbani [SM=g27768]
elaphe
00lunedì 2 agosto 2010 11:18

Con i babbani le conversazioni sono piatte, luoghi comuni e comunque il livello è sempre da controllare, con i pagani invece è tutta un'altra cosa, come se si parlasse una lingua diversa.

Mah, Minerva... Mica sempre...

Come disse Lae tanto tempo fa: non è che perchè uno è pagano o Strega allora è necessariamente simpatico/intelligente/aperto di vedute/amichevole/"compatibile" rispetto a te...

Io frequento in modo piuttosto intenso la realtà neopagana italiana, tuttavia mi ritrovo perfettamente a mio agio in contesti del tutto "babbani" e "cowan"...
So di essere molto fortunato, comunque, nelle mie frequentazioni...

Per quanto riguarda le questioni pratico-cultuali-operative, oltre ad essere sostanzialmente l'unica cosa importante lavorando in gruppo, sono anche la cosa "meno" importante nel momento in cui il gruppo stesso sia formato da praticanti degni di questo nome.
Nel senso: a tutti piace fare le cose nel "proprio" modo... Ma non è poi tanto difficile adeguarsi, nel momento in cui si ha ben presente la sostanza e non la forma delle cose...

Baci.

E.
MinervaMG
00lunedì 2 agosto 2010 11:51
Re:
elaphe, 02/08/2010 11.18:


Con i babbani le conversazioni sono piatte, luoghi comuni e comunque il livello è sempre da controllare, con i pagani invece è tutta un'altra cosa, come se si parlasse una lingua diversa.

Mah, Minerva... Mica sempre...

Come disse Lae tanto tempo fa: non è che perchè uno è pagano o Strega allora è necessariamente simpatico/intelligente/aperto di vedute/amichevole/"compatibile" rispetto a te...


Vero ma naturalmente io mi riferivo alle mie amicizie (non vado a cena con chiunque...) e, come ben sai, sono piuttosto selettiva.
Posso affermare con tutta tranquillità che le mie amicizie pagane sono tutto ciò che hai descritto.
Con ciò non voglio dire che gli amici babbani siano meno meritevoli, in quanto amici sono persone che comunque stimo e a cui voglio bene, però è vero che i livelli di conversazione devono necessariamente mantenersi su altri livelli.
Difficilmente un babbano è disposto a comprendere il valore delle energie, quasi non se ne ammette l'esistenza, perciò non sarà pronto a parlare di certe influenze nelle malattie, nel cucinare, nel vivere quotidianamente e quantaltro comporti.
A volte si prova a spiegare, con termini molto elementari ed esempi semplicissimi, ma la risposta più sensata è un bel "sarà!" (=so che non siete pazzi però non mi avete convinto).

Nel senso: a tutti piace fare le cose nel "proprio" modo... Ma non è poi tanto difficile adeguarsi, nel momento in cui si ha ben presente la sostanza e non la forma delle cose...


Temo di non aver compreso a fondo perchè ricordo un discorso fatto proprio con te, diversi anni fa ormai, sull'importanza della forma per arrivare alla sostanza (io sostenevo che contasse solo la sostanza naturalmente [SM=g27776] ). Confondo qualcosa o hai semplicemente evoluto la tua idea?
In ogni caso ci sono persone, che conosciamo entrambi, che possiamo definire dei veri praticanti eppure spesso non si è sulla stessa lunghezza d'onda. Vuoi per modi diversi di sentire o vuoi per diverse tappe sul cammino.
Sì, ogni tanto si può mettere da parte le divergenze, smussarsi un pochino a vicenda per incontrarsi però l'idea di una coven stabile con certe persone, per quanto mi riguarda, richiederebbe molta fatica, forse troppa per riuscire ad andare oltre.

Rea Maat
00lunedì 2 agosto 2010 13:14
A me invece mancano i discorsi quotidiani su ciò che è spirituale: se un giorno compro un incenso particolare, vorrei poterne parlare con qualcuno, così come posso dire "ho provato la pizzeria taldeitali e i dessert sono meravigliosi". Il problema è che i miei amici babbani mi guardano con un sopracciglio alzato e cambiano discorso... [SM=x69344]
elaphe
00lunedì 2 agosto 2010 20:53

Difficilmente un babbano è disposto a comprendere il valore delle energie, quasi non se ne ammette l'esistenza

Su questo non ci piove... Era il termine "livello" che mi ha un po' fuorviato... [SM=g27768]

Temo di non aver compreso a fondo perchè ricordo un discorso fatto proprio con te, diversi anni fa ormai, sull'importanza della forma per arrivare alla sostanza (io sostenevo che contasse solo la sostanza naturalmente ). Confondo qualcosa o hai semplicemente evoluto la tua idea?

Può essere, tuttavia credo che la mia posizione sia la stessa, solo espressa diversamente.

Se, in questo contesto, definiamo come "sostanza" la pura espressione energetica, io continuo a considerare primaria anche la "forma".
Se invece definiamo come "sostanza" una particolare "vibrazione", "sfumatura" o "qualità" dell'Energia... Concordiamo perfettamente. E, qui, la "forma" ha precisamente la funzione di "fine-tuning".

Non ricordo l'occasione di cui dici, nello specifico... Non è che stavo come mio solito lamentandomi di chi "non riesce" o meglio "non vuole" utilizzare una ritualistica che non sia quella che ha eletto come "sua"?
Come dire... Io sono completamente a mio agio con un'impostazione Wiccan "tradizionale", come la definirebbero oltreoceano. Ciò nonostante riesco a chiamare le direzioni anche battendo i piedi a terra o fischiando, come fa qualcuno...
Considero "praticanti della domenica" sia coloro che non possono evitare di rotolarsi a terra sia coloro che non riescono ad evitare gerarchie angeliche varie... [SM=g27778]

Baci.

E.
MinervaMG
00lunedì 2 agosto 2010 22:49
Re:
elaphe, 02/08/2010 20.53:

Non ricordo l'occasione di cui dici, nello specifico... Non è che stavo come mio solito lamentandomi di chi "non riesce" o meglio "non vuole" utilizzare una ritualistica che non sia quella che ha eletto come "sua"?


Non me lo dicesti apertamente ma, sì, credo che più o meno era così.
Era il primo "Sacri Fuochi" e avevate accennato all'idea del teatro...

Come dire... Io sono completamente a mio agio con un'impostazione Wiccan "tradizionale", come la definirebbero oltreoceano. Ciò nonostante riesco a chiamare le direzioni anche battendo i piedi a terra o fischiando, come fa qualcuno...
Considero "praticanti della domenica" sia coloro che non possono evitare di rotolarsi a terra sia coloro che non riescono ad evitare gerarchie angeliche varie...


In linea di massima sono d'accordo con te però non posso negarti di essermi trovata in un paio di situazioni, isolate, in cui ho mollato la sostanza perchè la forma era del tutto ridicola (per me).
Lo so, non è una cosa carina da fare durante un rituale però quando tutto si scioglie e devi mirare tutta la concentrazione che puoi avere per non ridere, allora c'è qualcosa che non va oltre.
Insomma, è vero, ci si può adattare di tanto in tanto, come ho detto, ma l'idea di stare in una coven ad ogni costo e doversi adattare ogni volta, a mio avviso, non porta da nessuna parte.
Penso comunque che sia questione di punti di vista, per me una coven ha un valore aggiunto solo in certi termini e finchè questi non si verificheranno, non ne sento la mancanza mentre mi piace avere intorno persone sullo stesso percorso, tra cui ci si possa capire e che possano, in qualche modo, fare parte del percorso della mia famiglia.
E poi, come diceva Rea, è molto liberatorio poter parlare in tutta tranquillità di ciò che accade nelle nostre vite, che sia un nuovo acquisto o un nuovo incanto, piuttosto che doverci ricamare sopra per rendere accettabile la situazione ad un babbano.

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