Intervista di Giani

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paolino4
00giovedì 28 maggio 2009 22:34
tratta da www.volleyball.it
Ho estratto le sue dichiarazioni a mio avviso più interessanti......
son cose che ho sentito e risentito in giro per palestre, ma è forse una delle prime volte che un addetto ai lavori le dice così chiaramente, andando contro alla bella favola del "volley spettacolo" e della "pallavolo moderna sempre più bella ed esaltante".

"Con la Nazionale juniores, dopo l’esonero a Modena, ci ha già lavorato: ha assistito agli allenamenti, ha parlato coi ragazzi, li ha valutati osservandoli. Chiarendosi subito le idee: "La sensazione che ho è che abbiamo buoni giovani, ma non giovani eccezionali. Produciamo bravi palleggiatori, bravi centrali che però non battono al salto, e qualche discreto martello. Pochi, in realtà. Opposti, neanche uno. Vent’anni fa non era così".

Il quadro non è dei più incoraggianti per quello che, non più tardi di dieci anni fa, era il primo movimento pallavolistico del mondo. E le cause di questa contrazione, per Giani, sono etiche e tecniche: "Tanto per cominciare, la voglia di stare in palestra che c’era una volta non c’è più. Un ragazzo con una buona motricità e voglia di fare sport adesso si muove verso il calcio o il basket, che dal punto di vista tecnico sono molto più facili da imparare. Il nostro è uno sport che richiede un’applicazione straordinaria e tanta voglia d’imparare, e se da un lato l’aspetto atletico continua a migliorare, dall’altro quello tecnico si impoverisce. Per questo penso che il primo problema, ad oggi, sia come lo stiamo insegnando. Male, credo, o almeno non bene come potremmo".

Per il membro onorario della Hall of Fame (nella foto sopra), tutto è cominciato con il Libero: "L’introduzione di questo ruolo ha trasformato tutta la pallavolo, generando un’iper-specializzazione. Oggi si gioca mettendo in campo tre giocatori su sette incapaci di ricevere o fare un buon bagher: i centrali si concentrano solo sul fondamentale del muro, soprattutto quelli italiani che per il momento non battono al salto, salvo rare eccezioni. O meglio, battono al salto ma senza forzare, e finiscono per risultare marginali nelle sorti della propria squadra. Giocatori come me oggi farebbero molta fatica ad emergere: in campo scendono atleti mostruosi, che hanno aumentato alla follia la velocità del gioco, ma anche meno preparati di un tempo".

Una perdita di valori che, a detta del “Giangio”, colpisce in modo particolare i giovani italiani: il movimento di base soffre perché sulla preparazione dei ragazzi non si investe. Si guardano l’altezza e lo sviluppo muscolare, non i mezzi tecnici: "Ormai mi sono fatto l’idea che non sia a dodici anni che il giocatore di pallavolo va preparato", spiega "Ma qualche anno più tardi. Guardo il modello americano e mi dico che, sulla tecnica, il lavoro svolto tra i 17 e i 22 anni fa la differenza: i ragazzi che giocano a volley negli States cominciano al college, quasi mai prima. Vorrei provare anche in Italia: pescare adolescenti che abbiano praticato altri sport, sviluppando così la propria motricità, e farli ripartire dai fondamentali".

Un’operazione possibile, secondo Giani, soltanto in seguito al potenziamento delle competenze di coloro che dovranno istruirli: "Ho la sensazione che gli allenatori dei settori giovanili non siano ancora sufficientemente preparati: la figura dell’allenatore è quella che ha compiuto i cambiamenti più radicali negli ultimi vent’anni. Va bene insegnare la tattica, va bene specializzare gli atleti in base al loro fisico, ma bisogna anche ricominciare a insegnare loro tutta la pallavolo. E ad attirarli in palestra. In questo la mia categoria può e deve migliorare".

Le considerazioni, in parte allarmanti, del trentanovenne fuoriclasse da Sabaudia, lo portano a stime altrettanto allarmanti in merito ai risultati futuri della Nazionale: "Stiamo peggiorando", afferma "E il peggioramento è visibile. Il nostro campionato è pieno di stranieri, non perché gli italiani costino di più come alcuni sostengono, ma perché mediamente il giocatore straniero è più competente e meglio preparato. Non si può continuare così, prorogando i termini della norma per i quattro italiani in campo, e investendo in acquisti esteri anziché nei settori giovanili. O meglio, non si dovrebbe, perché la Nazionale è la nostra migliore pubblicità: se negli anni Novanta le palestre erano piene, buona parte del merito era da attribuire ai nostri successi".

Una regola valida per qualsiasi sport, in qualsiasi paese del mondo. Nonché la vera ragione per trasformare le allarmanti considerazioni in preoccupazioni concrete, delle quali prendersi immediatamente cura: "Dipende da ciò che vogliamo fare: se ci va bene un campionato spettacolare fatto di stranieri, con una Nazionale che non si qualifica per l’Olimpiade e va agli Europei per arrivare undicesima, così sia. Non parteciperemo più alla World League perché gli sponsor ci abbandoneranno, e investiremo in modo diverso. È un sistema possibile, non certo il migliore". Oppure? "Oppure ci mettiamo al lavoro, seriamente, senza assurde aspettative a breve termine".

-----------------------------------------------------------------

PS per i Moderatori: Non sapevo dove metterla, se ritenete che un'altra sezione sia più appropriata, spostate pure [SM=g27822]

PS2 Giani è esageratamente ottimista: oggi tre giocatori/ici su sette non sono capaci di fare un bagher. Punto. [SM=g27827]
PaperoTonino
00sabato 30 maggio 2009 11:05
Re: tratta da www.volleyball.it
paolino4, 28/05/2009 22.34:

Ho estratto le sue dichiarazioni a mio avviso più interessanti......
son cose che ho sentito e risentito in giro per palestre, ma è forse una delle prime volte che un addetto ai lavori le dice così chiaramente, andando contro alla bella favola del "volley spettacolo" e della "pallavolo moderna sempre più bella ed esaltante".

"Con la Nazionale juniores, dopo l’esonero a Modena, ci ha già lavorato: ha assistito agli allenamenti, ha parlato coi ragazzi, li ha valutati osservandoli. Chiarendosi subito le idee: "La sensazione che ho è che abbiamo buoni giovani, ma non giovani eccezionali. Produciamo bravi palleggiatori, bravi centrali che però non battono al salto, e qualche discreto martello. Pochi, in realtà. Opposti, neanche uno. Vent’anni fa non era così".

Il quadro non è dei più incoraggianti per quello che, non più tardi di dieci anni fa, era il primo movimento pallavolistico del mondo. E le cause di questa contrazione, per Giani, sono etiche e tecniche: "Tanto per cominciare, la voglia di stare in palestra che c’era una volta non c’è più. Un ragazzo con una buona motricità e voglia di fare sport adesso si muove verso il calcio o il basket, che dal punto di vista tecnico sono molto più facili da imparare. Il nostro è uno sport che richiede un’applicazione straordinaria e tanta voglia d’imparare, e se da un lato l’aspetto atletico continua a migliorare, dall’altro quello tecnico si impoverisce. Per questo penso che il primo problema, ad oggi, sia come lo stiamo insegnando. Male, credo, o almeno non bene come potremmo".

Per il membro onorario della Hall of Fame (nella foto sopra), tutto è cominciato con il Libero: "L’introduzione di questo ruolo ha trasformato tutta la pallavolo, generando un’iper-specializzazione. Oggi si gioca mettendo in campo tre giocatori su sette incapaci di ricevere o fare un buon bagher: i centrali si concentrano solo sul fondamentale del muro, soprattutto quelli italiani che per il momento non battono al salto, salvo rare eccezioni. O meglio, battono al salto ma senza forzare, e finiscono per risultare marginali nelle sorti della propria squadra. Giocatori come me oggi farebbero molta fatica ad emergere: in campo scendono atleti mostruosi, che hanno aumentato alla follia la velocità del gioco, ma anche meno preparati di un tempo".

Una perdita di valori che, a detta del “Giangio”, colpisce in modo particolare i giovani italiani: il movimento di base soffre perché sulla preparazione dei ragazzi non si investe. Si guardano l’altezza e lo sviluppo muscolare, non i mezzi tecnici: "Ormai mi sono fatto l’idea che non sia a dodici anni che il giocatore di pallavolo va preparato", spiega "Ma qualche anno più tardi. Guardo il modello americano e mi dico che, sulla tecnica, il lavoro svolto tra i 17 e i 22 anni fa la differenza: i ragazzi che giocano a volley negli States cominciano al college, quasi mai prima. Vorrei provare anche in Italia: pescare adolescenti che abbiano praticato altri sport, sviluppando così la propria motricità, e farli ripartire dai fondamentali".

Un’operazione possibile, secondo Giani, soltanto in seguito al potenziamento delle competenze di coloro che dovranno istruirli: "Ho la sensazione che gli allenatori dei settori giovanili non siano ancora sufficientemente preparati: la figura dell’allenatore è quella che ha compiuto i cambiamenti più radicali negli ultimi vent’anni. Va bene insegnare la tattica, va bene specializzare gli atleti in base al loro fisico, ma bisogna anche ricominciare a insegnare loro tutta la pallavolo. E ad attirarli in palestra. In questo la mia categoria può e deve migliorare".

Le considerazioni, in parte allarmanti, del trentanovenne fuoriclasse da Sabaudia, lo portano a stime altrettanto allarmanti in merito ai risultati futuri della Nazionale: "Stiamo peggiorando", afferma "E il peggioramento è visibile. Il nostro campionato è pieno di stranieri, non perché gli italiani costino di più come alcuni sostengono, ma perché mediamente il giocatore straniero è più competente e meglio preparato. Non si può continuare così, prorogando i termini della norma per i quattro italiani in campo, e investendo in acquisti esteri anziché nei settori giovanili. O meglio, non si dovrebbe, perché la Nazionale è la nostra migliore pubblicità: se negli anni Novanta le palestre erano piene, buona parte del merito era da attribuire ai nostri successi".

Una regola valida per qualsiasi sport, in qualsiasi paese del mondo. Nonché la vera ragione per trasformare le allarmanti considerazioni in preoccupazioni concrete, delle quali prendersi immediatamente cura: "Dipende da ciò che vogliamo fare: se ci va bene un campionato spettacolare fatto di stranieri, con una Nazionale che non si qualifica per l’Olimpiade e va agli Europei per arrivare undicesima, così sia. Non parteciperemo più alla World League perché gli sponsor ci abbandoneranno, e investiremo in modo diverso. È un sistema possibile, non certo il migliore". Oppure? "Oppure ci mettiamo al lavoro, seriamente, senza assurde aspettative a breve termine".

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PS per i Moderatori: Non sapevo dove metterla, se ritenete che un'altra sezione sia più appropriata, spostate pure [SM=g27822]

PS2 Giani è esageratamente ottimista: oggi tre giocatori/ici su sette non sono capaci di fare un bagher. Punto. [SM=g27827]




parole stante.. la tecnica prima di tutto... se la pallavolo è uno sport molto tecnico come si fa a giocare bene senza conoscerla e metterla in pratica?

Lui era uno che faceva tutto... compreso il palleggio...

quack [SM=x48915]

Arbitrellovolley
00sabato 30 maggio 2009 11:21
STAAAAAAAAAAAAAAAAAAAQUOTO!
sono pienamente daccordo!

E questo dimostra come mai non alleni più! spero che riparta dalle giovanii!
ciao




Beppe M.
00sabato 30 maggio 2009 15:56
Re: STAAAAAAAAAAAAAAAAAAAQUOTO!
Arbitrellovolley, 30/05/2009 11.21:

sono pienamente daccordo!

E questo dimostra come mai non alleni più! spero che riparta dalle giovanii!
ciao







In "Straquoto" ci vuole la R; devi mettere la R; manca la R; ricordati la R; stai attento alla R. [SM=x48856]


Arbitrellovolley
00domenica 31 maggio 2009 10:36
Re: Re: STAAAAAAAAAAAAAAAAAAAQUOTO!
Beppe M., 30/05/2009 15.56:



In "Straquoto" ci vuole la R; devi mettere la R; manca la R; ricordati la R; stai attento alla R. [SM=x48856]





cavolaccio! [SM=x48857]
LYLA.it
00mercoledì 3 giugno 2009 11:10
sì parole condivisibili (almeno in larga parte).
E quindi? Cosa facciamo?


Ecco alcune mie idee o commenti...

- ridurre il numero degli stranieri in A1? (sono favorevole)
- eliminare il libero? (sono contrario)
- vietare il servizio al salto nel maschile (sono favorevole)
- PG nei campionati regionali? (sono contrario)
- alzare la rete/sgonfiare la palla (sono contrario)

E ancora: secondo voi la posibilità dell'acquisto/cessione dei diritti (a ogni livello) c'entra (e in che modo) con l'impoverimento tecnico generale?
Shawn.hbk
00martedì 23 giugno 2009 18:45
Re:
LYLA.it, 03/06/2009 11.10:

sì parole
- vietare il servizio al salto nel maschile (sono favorevole)



basta!!! non ne posso più di queste soluzioni.. ma vi rendete conto che nell'u12 femminile si può battere come si vuole e nella u14 maschile no???????? dove sta la logica?

vi rendete conto che in u12 femminile si può ricevere come si vuole, in u14 non si può in palleggio e in u16 come si vuole??? dove sta la logica?? smettiamola di amputare la pallavolo nei giovani -.-''

piccolo sfogo, non volermene eh, non ce l'ho con te :D.. poi, aumentare il livello tecnico è di certo l'unica soluzione per migliorare il gioco, il problema è che + lavori sulla tecnica pura + annoi i giocatori, quindi se lo fai a 12 anni smettono perchè è noioso se lo fai a 17-22 anni può essere una soluzione ma non certo facile..
Emi1973
00martedì 23 giugno 2009 19:07
Re: Re:
Shawn.hbk, 23/06/2009 18.45:




piccolo sfogo, non volermene eh, non ce l'ho con te :D.. poi, aumentare il livello tecnico è di certo l'unica soluzione per migliorare il gioco, il problema è che + lavori sulla tecnica pura + annoi i giocatori, quindi se lo fai a 12 anni smettono perchè è noioso se lo fai a 17-22 anni può essere una soluzione ma non certo facile..



Credo che lyla dicesse di eliminare la battuta in salto anche in A1! Ed è una soluzione che mi troverebbe d'accordissimo.

Non ho esperienza diretta ma mi spieghi perchè a 12 anni un bambino si annoia ad imparare la tecnica di uno sport? Nel calcio non gli insegnano a palleggiare?? E nel basket a palleggiare e tirare? E nel tennis i bambini non passano ore a palleggiare col maestro prima di dritto poi di rovescio?
Se non impari la tecnica come puoi giocare a pallavolo?? Sarà anche vero che gli anni '80 erano un altro mondo ma quasi nessuno batteva in salto, c'erano il triplo di praticanti nel maschile e nei palasport c'era piu gente di adesso a vedere la serie A. Nessuno si è mai chiesto come mai?
Cmq, senza offesa eh,lo dico con simpatia, ma mi fido piu di Giani che di te ( o anche di me stesso!) [SM=g27811]


Shawn.hbk
00martedì 23 giugno 2009 22:45
Re: Re: Re:
Emi1973, 23/06/2009 19.07:



Credo che lyla dicesse di eliminare la battuta in salto anche in A1! Ed è una soluzione che mi troverebbe d'accordissimo.

Non ho esperienza diretta ma mi spieghi perchè a 12 anni un bambino si annoia ad imparare la tecnica di uno sport? Nel calcio non gli insegnano a palleggiare?? E nel basket a palleggiare e tirare? E nel tennis i bambini non passano ore a palleggiare col maestro prima di dritto poi di rovescio?
Se non impari la tecnica come puoi giocare a pallavolo?? Sarà anche vero che gli anni '80 erano un altro mondo ma quasi nessuno batteva in salto, c'erano il triplo di praticanti nel maschile e nei palasport c'era piu gente di adesso a vedere la serie A. Nessuno si è mai chiesto come mai?
Cmq, senza offesa eh,lo dico con simpatia, ma mi fido piu di Giani che di te ( o anche di me stesso!) [SM=g27811]





ci mancherebbe >.< non voglio assolutamente dire che giani ha torto, dico solo che a conti fatti di tecnica nel calcio ce ne è molta meno, così come nel basket.. e questo lo dice pure giani. perchè si annoia? perchè gli esercizi atti ad affinare la tecnica sono PER FORZA ripetitivi e hanno bisogno di una capacità di concentrazione che ti assicuro un bambino di 12 anni non ha o per lo meno io non ho visto.

to me i palazzatti erano pieni qualche anno fa non certo perchè c'erano le maglie a manica lunga e si batteva piedi a terra, semplicemente perchè era un fenomeno relativamente "nuovo" che scoppiava a livello mondiale con una nazionale che vinceva ovunque e comunque..
Emi1973
00martedì 23 giugno 2009 23:48
Re: Re: Re: Re:
Shawn.hbk, 23/06/2009 22.45:



ci mancherebbe >.< non voglio assolutamente dire che giani ha torto, dico solo che a conti fatti di tecnica nel calcio ce ne è molta meno, così come nel basket.. e questo lo dice pure giani. perchè si annoia? perchè gli esercizi atti ad affinare la tecnica sono PER FORZA ripetitivi e hanno bisogno di una capacità di concentrazione che ti assicuro un bambino di 12 anni non ha o per lo meno io non ho visto.

to me i palazzatti erano pieni qualche anno fa non certo perchè c'erano le maglie a manica lunga e si batteva piedi a terra, semplicemente perchè era un fenomeno relativamente "nuovo" che scoppiava a livello mondiale con una nazionale che vinceva ovunque e comunque..



Io parlo dell'epoca precedente a quella in cui si vinceva...negli anni 80 la nazionale faceva fatica ad arrivare tra le prime 8 agli europei e la pallavolo era uno sport nettamente piu tecnico di adesso...eppure i bambini giocavano lo stesso...

MaxRed
00mercoledì 24 giugno 2009 09:34
riporto un messaggio postato 5 anni fa sul mitico it.sport.volley (che tempi)....
si parlava di bagher nelle giovanili....e lo stesso argomento l'ho risentito al corso di Paolini a Bergamo due settimane fa!

link
Emi1973
00mercoledì 24 giugno 2009 09:39
Re:
MaxRed, 24/06/2009 9.34:

riporto un messaggio postato 5 anni fa sul mitico it.sport.volley (che tempi)....
si parlava di bagher nelle giovanili....e lo stesso argomento l'ho risentito al corso di Paolini a Bergamo due settimane fa!

link



Grazie Max, ottimo messaggio!!!

Server Error

The server encountered an error and could not complete your request.
If the problem persists, please report your problem and mention this error message and the query that caused it.
[SM=x48855] [SM=x48856] [SM=x48855]



LYLA.it
00mercoledì 24 giugno 2009 09:39
Re: Re:
Shawn.hbk, 23/06/2009 18.45:



basta!!! non ne posso più di queste soluzioni.. ma vi rendete conto che nell'u12 femminile si può battere come si vuole e nella u14 maschile no???????? dove sta la logica?

vi rendete conto che in u12 femminile si può ricevere come si vuole, in u14 non si può in palleggio e in u16 come si vuole??? dove sta la logica?? smettiamola di amputare la pallavolo nei giovani -.-''

piccolo sfogo, non volermene eh, non ce l'ho con te :D.. poi, aumentare il livello tecnico è di certo l'unica soluzione per migliorare il gioco, il problema è che + lavori sulla tecnica pura + annoi i giocatori, quindi se lo fai a 12 anni smettono perchè è noioso se lo fai a 17-22 anni può essere una soluzione ma non certo facile..

sì come dice emi mi riferivo al massimo campionato.

detto ciò provo a farti capire dove sta la logica: nel maschile l'aspetto fisico può fornire all'atleta un gap che in alcuni casi non può essere mitigato dall'aspetto tecnico!

è come dici tu finchè si resta nell'ambito di poter dire: hey, se lui fa questa cosa così bene, io devo mettermi a lavorare tecnicamente per riuscire a rispondergli!

ma è come dico io quando si entra nell'ambito di dire: hey, se la palla viaggia a 200 km/h non ho fisicamente un tempo di reazione possibile per potergli rispondere, anche se mi allenassi mille anni!


MaxRed
00mercoledì 24 giugno 2009 09:40
Re: Re:
Emi1973, 24/06/2009 9.39:



Grazie Max, ottimo messaggio!!!

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If the problem persists, please report your problem and mention this error message and the query that caused it.
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a me si apre emi!!!!



zerouno01
00mercoledì 24 giugno 2009 18:45
Re:
MaxRed, 24/06/2009 9.34:

riporto un messaggio postato 5 anni fa sul mitico it.sport.volley (che tempi)....
si parlava di bagher nelle giovanili....e lo stesso argomento l'ho risentito al corso di Paolini a Bergamo due settimane fa!

link



quasi quasi piango...

ok, torno nel dimenticatoio...

ciao
zerouno
MaxRed
00mercoledì 24 giugno 2009 18:50
Re: Re:
zerouno01, 24/06/2009 18.45:



quasi quasi piango...

ok, torno nel dimenticatoio...

ciao
zerouno




non ci credo.....ciao Paolo!!!
[SM=g27823]


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