L'antro dell'orrore di Edgar Allan Poe

Adattare Poe a fumetti è sempre un'impresa pericolosa. Ci hanno provato in molti con alterni risultati. Fra i migliori possiamo ricordare i casi presentati in Creepy e Eerie, validissimi sia per disegni che per adattamento, ma caratterizzati dall'introduzione forzata del narratore (Zio Tibia o chi per esso) e dalla modificazione della trama affinchè divenisse giustificata la boutade finale, volta a sdrammatizzare e riempire di ironia l'orrore secondo il marchio distintivo della rivista.
Di segno diverso l'operazione realizzata dal grande Richard Corben. Il tentativo è quello di proporre racconti e poesie di Poe. Queste ultime per essere presentate mostrano ovviamente un deciso ampliamento della trama, che conduce necessariamente anche all'inserzione di elementi non presenti nel testo originale.
Così Corben e i suoi collaboratori - con alterne fortune - venano Poe di suggestioni dark, vampiriche, fantascientifiche, da horror metropolitano e psycho-thriller, fino al comico persino (si veda Morella).
Se in certi casi il gioco riesce come ne Il corvo o Il verme conquistatore, in altri come in Berenice il risultato è decisamente pacchiano e di lieve momento.
Sul piano del disegno però Corben si dimostra il solito maestro: il suo stile inconfondibile fra l'underground, il tratto d'autore e il segno più mainstream non può assolutamente lasciare indifferenti e suscita spesso decise inquietudini, anche attraverso la scelta felice di operare attraverso il bianco e nero, la mezza tinta, gli acquerelli e comunque attraverso una vasta scala di grigi che riescono a colpire nel segno, modellando le scene con rara efficacia.
Piccolo capolavoro di aderenza (con solo una lieve [?] differenza) Il cuore rivelatore, che paradossalmente però si mostra come il pezzo più riuscito - in quanto sostanzialmente fedele - di un'operazione nel segno della variatio.
Eccellente comunque l'iniziativa americana di apporre i testi originali dello scrittore di Boston a fronte...
Per gli - si spera pochi - ignari, un utile metodo di confronto e di comparazione in grado di ristabilire le distanza tra la letteratura e il mondo di Corben.

Voto: testi 7 e 1/2; disegni 8 e 1/2;