cell in the hell
00mercoledì 24 maggio 2006 17:52
Dubium sapientiae initium (Cartesio)
Il dubbio è l’inizio della sapienza
Qualcuno di voi si è mai svegliato la mattina ed ha contemplato la bellezza della vita? La sua purezza, il fatto che comunque vadano le cose attorno a voi ci siate sempre? Tutto può mutare, ma non il vostro io. Questa è la vita, almeno per le persone normali. John Kratos non era un uomo normale, non poteva assaporare la vita, specialmente dopo aver scoperto di essere un folle. Un incidente aveva rovinato la sua vita, gli aveva alterato la mente e quella sanità che tanto sperava di ottenere non gli sarebbe più tornata indietro. Nulla è peggio di dover ammettere che ogni cosa accaduta sia solo frutto della propria immaginazione. Kratos era sempre più folle, poteva la fede negli Dei salvarlo?
Washington, casa di Kratos, prima dell’alba
John Kratos osservava un’ombra che si poneva di fronte a sé, una specie di ombra grigia che gli compariva davanti agli occhi.
Kratos: “tu non sei reale, sparisci dalla mia mente”
L’ombra sparì, ma Kratos sentì la risata di Kasha, lei gli parlava nella sua mente.
Kasha: “Kratos, è troppo tardi, mi hai rifiutato, hai dato il via libera alla tua follia. Impazzirai ancora di più, lo farai a tal punto da toglierti la vita, non avrai più motivo per vivere, hai ucciso tante persone credendo in qualcosa che non c’è”
Kratos: “io credo che gli Dei mi proteggono, loro sono la mia unica forza”
Kasha: “stupido illuso, gli Dei ti hanno abbandonato, ora non sei che un’anima errante senza alcuno scopo”
Il dubbio era fisso nella mente di Kratos. Forse, gli Dei non esistevano, magari tutti i greci avevano smesso di credere in loro perché si erano accorti che era solo una loro illusione, una serie di leggende tramandate di generazione in generazione. E questo credo era durato molto più di quanto sta durando ora il Cristianesimo, forse un giorno la gente smetterà di credere nelle religioni attuali perché si accorgerà che le cose accadute “per miracolo” erano solo illusioni, illusioni di chi vuole credere veramente.
Kratos aveva perso tutto nella vita, per lui la fede era l’unico motivo per andare avanti. La sera, lui pregava gli Dei perché gli permettessero di credere veramente in loro, all’inizio questo funzionava, ma più lo faceva, più sapeva che non vi erano Dei a proteggerlo. Dov’era finita Athena, la Dea della giustizia? Colei per cui lui rischiava la vita ogni giorno! E Zeus, la sua fonte di saggezza, la persona che gli forniva la forza, anche lui se ne era andato. Kratos era rimasto solo, davanti ad un libro di citazioni in latino.
“Sol omnibus lucet” – il sole splende per tutti.
Kratos: “no!!!!!!! Dov’è la luce del Sole? Perché tutti riescono a vederla ed io no? I raggi del sole riflettono lo specchio della mia follia, non posso continuare a vedere la sua luce, non riesco a resistere”
Era giunto il momento, porre fine a quello che aveva avuto inizio. Kratos afferrò una lancia che non aveva mai toccato, sapeva che l’avrebbe riservata ad un momento di vitale importanza, avrebbe ucciso il peggiore dei suoi nemici. Solo ora comprendeva che il suo peggiore nemico era se stesso. Kratos contro Kratos, la ragione contro la follia. L’unico modo per far sparire la follia era di uccidersi, far cessare i pensieri della propria mente, tanto ora cosa importava? Avrebbe finalmente scoperto se vi era l’Olimpo, se gli Dei erano pronti ad aspettarlo e regalargli un posto di lusso nella vita eterna. Ogni giorno che aveva davanti a sé perdeva il suo senso, ci sarebbe sempre stata la luce del Sole ad accompagnarlo. Quello che rassicurava gli altri umani, faceva provare i brividi a lui.
Fu così che John Kratos si tolse la vita, un colpo di lancia conficcato all’altezza del cuore. Il dolore, ora lo sentiva, un colpo contro il petto, il dolore era vero, la morte lo stava percuotendo, punendo per la sua follia. Nella sua mente, arrivarono i ricordi di una vita che si stava ormai allontanando.
“ehi, John, ti va di fare a pugni?”
“preferisco un po’ di lotta greco-romana, lottiamo finché uno dei due rimane in piedi”
“ma io non sono forte come te, fratellone”
“un giorno lo sarai, io e te ci batteremo assieme”
Una scossa nella mente di Kratos, un profondo ricordo stava rimbalzando nella sua mente, una persona importante era stata dimenticata, gli Dei avevano preso il suo posto.
“Kyros, dove sei?”
“cosa ti è successo?”
“no, non può essere”
“ti aspetto, tornerai”
Kyros Kratos, il fratello minore di John, solo due anni di differenza. Kyros era stato rapito e di lui non vi erano più tracce. Passarono anni e la famiglia Kratos aspettò a lungo prima di rassegnarsi al fatto che non sarebbe più tornato indietro. John ci credeva, sapeva che un giorno Kyros sarebbe tornato da lui, non poteva essere morto veramente. Come aveva potuto dimenticare il proprio fratello? John scoppiò in un pianto che gli faceva capire quanto la sua mente gli avesse giocato un brutto scherzo. Anzi, due brutti scherzi.
Kratos si accorse che non usciva sangue, in mano non aveva una lancia, bensì un bastone, la sua mente malata gli aveva fatto vedere qualcosa di diverso, quindi niente fine della vita, Kratos sarebbe ancora vissuto. Aveva semplicemente capito quello che per lui contava, l’amore per suo fratello Kyros, c’era ancora una ragione per vivere. Una ragione che in quel momento era davanti a lui, pronta a ridargli speranza.
Kyros: “John, fratello mio”
John: “non può essere, tu sei solo un’illusione”
Kyros: “illusione? Ma che stai dicendo, tocca la mia mano, sono io”
John: “tu, Kyros, com’è possibile”
Kyros: “sono riuscito a trovarti, ti ho visto in televisione, mi sono informato e sono riuscito a trovarti”
John: “dove sei finito per tutto questo tempo? Pensavamo che fossi morto”
Kyros: “mi è successo qualcosa di terribile, ma ne parliamo un’altra volta”
Il grande abbraccio, dopo 15 anni i due fratelli erano finalmente assieme. Kyros gli raccontò di aver avuto la prova dell’esistenza degli Dei, anche quella non era un’illusione di John, quindi entrambi li avrebbero serviti. La fede di John vacillava, ma quella di Kyros era incredibilmente salda. Kyros esisteva davvero, i due uscirono assieme quando era ormai l’alba del nuovo giorno. Finalmente al parco, Kratos osservò il Sole in maniera differente. Era tornata la luce!