Maroni: "Più poteri ai sindaci"

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giuggyna
00mercoledì 6 agosto 2008 04:20
Ok a decreto attuativo sicurezza
Il ministro dell'interno, Roberto Maroni, ha annunciato che la conferenza stato-città ha dato il via libera al decreto attuativo che concede i poteri ai sindaci in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana. Il responsabile del Viminale ha sottolineato che i sindaci d'ora in poi avranno "un ampio margine operativo" per garantire la sicurezza dei cittadini". Poi un accenno all'uso dei militari nelle città: "Ottima l'accoglienza della gente".

Il decreto attuativo si compone di due articoli: nel primo si definisce il significato di incolumità pubblica e sicurezza urbana, mentre nel secondo si stabiliscono i veri e propri poteri dei sindaci. Per incolumità pubblica, è scritto, si intende ''l'integrità fisica della popolazione'' mentre per sicurezza urbana si intende ''un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e coesione sociale''.

Molto ampi i poteri concessi dal decreto ai sindaci. I primi cittadini possono infatti intervenire per ''prevenire e contrastare'': il degrado urbano e le situazioni di isolamento che favoriscono la crescita della criminalità, lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l'accattonaggio con l'impiego di minori e disabili, i fenomeni di violenza legati all'abuso di alcool.

E ancora: ''le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinato lo scadimento della qualità urbana. L'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili; le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quello di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico''.

E infine, ''i comportamenti che, come la prostituzione su strada o l'accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l'accesso ad essi''.
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