Matrimoni e adozioni d parte dei gay?

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memi001
00martedì 19 febbraio 2013 19:29
Mi scuso per prima,ma ancora non ho capito come si usa EFP :(
Stavo dicendo,cosa pensate  riguardo  matrimoni e adozioni da parte dei gay?
Insomma io sono pro i matrimoni gay ,perchè due persone dovrebbero volare all'estero per coronare il loro sogno d'amore?Però sulle adozioni c'è da discutere,insomma un bambino ha bisogno di un modello maschile e femminile,ed un figlio va fatto nella maniera più naturale possibile,non con varie vicende (inseminazioni,affitti...)
Tuttavia,molte cose sono innaturali in questo mondo,secondo me è un esperimento da fare,precisando però,che un bambino non è mai solo un esperimento.
Grazie e tanti Bacioni puzzettosi 
Fatemi sapere cosa ne pensate!
KimmyTamer
00martedì 19 febbraio 2013 20:17
Ti rispondo quotando una risposta che avevo dato qualche tempo fa ad una mia amica su fb:

"per Daniela: sarà un anno che mi interrogo sul fatto che gli omosessuali debbano o meno aver diritto ad avere figli o ad adottare, e fino a qualche tempo fa ero seriamente in dubbio e più per il no che per il sì. Poi due cose mi hanno fatto cambiare completamente idea, illuminazioni degli ultimi due mesi.
La prima, che risale a qualche tempo fa, è il fatto che ci sono controversie sull'adozione di bambini piccoli di colore da parte di genitori bianchi: eh, certo, dagli il tempo di studiare due cose di genetica e vedi come scopre che è adottato. Quindi blocchiamo anche quelle? Eh, ma i figli bianchi nati dalle coppie meticcie? quello come glielo spieghi? Ma allora non puoi nemmeno dare un bambino con gli occhi castani in adozione ad una coppia con capelli biondi e occhi azzurri? (Parrebbe che in molti abbiano così, studiando proprio genetica alle medie, scoperto di essere stati adottati!)
Quindi ci sono, dal punto di vista dell'adozione, molte più controversi di quello che sembra.
La seconda cosa è questa: al di là dei figli che crescono con i genitori separati, e al di là del fatto che esistono tantissimi bambini cresciuti con zie, nonne, madre e zia, padre e zia etc etc... (questi, poverini, sono destinati a crescere male? e a loro, chi li protegge? non ci ha mai pensato nessuno e nessuno si è mai scomposto..?), il punto è questo: se andiamo indietro di non mille, ma anche solo cento anni, troviamo una famiglia COMPLETAMENTE DIVERSA da quella attuale. Troviamo fratelli che arrivano ad avere diciassette o anche venti anni di differenza, e dodici in famiglia (di cui non sempre sono sopravvissuti tutti). Ai più piccoli sono stai più vicini i fratelli e le sorelle maggiori che i genitori, basta chiedere a nonni o bisnonni, se ci sono ancora. Mia nonna, che adesso avrebbe 101 anni, era la prima di dodici fratelli e fece da madre al più piccolo, in pratica.
Se andimo un pelino più indietro, troviamo che il padre se ne sbatteva altamente dei pargoli finché non erano abbastanza grandi da prende in mano uno strumento da lavoro o, se in famiglia altolocata, di intendere e di volere tanto da capire il mestiere e gli affari (sempre per esempio).
Se ci spostiamo, anche solo nello spazio piuttosto che nel tempo, troviamo nuclei familiari stile "branco", in cui genitori e figli rimangono nella stessa casa, in cui vi sono anche figure servili, in cui la levatrice è mille volte più importante della madre e il padre è sistematicamente *assente*. Troviamo madri che si scambiano i figli e figli che crescono allevati da un nucleo di persone, e non semplicemente da una coppia.
AH, per non parlare delle migliaia di bambini allevati nei templi buddhisti, o semplicemente dalle suore. Vabè, poi lasciamo perdere quelli che in orfanotrofio ci restano: neanche loro, per quanto la situazione non sia delle migliori, non è che crescono necessariamente malati. (e non addentriamoci nei casi di culture che prevedono la poligamia!!)
Quindi, basta guardarsi un po' attorno per realizzare che "uomo+donna+prole=famiglia" - e nient'altro di più o di meno - è una cosa recente, localizzata, ovviamente strettamente connessa con la religione cristiana. Non è una necessità biologica o psicologica, a dimostrarlo le culture e le comunità in cui esistono strutture familiari diverse da quella definita erroneamente "classica", che a sentir certi avrebbero dovuto estinguersi millenni or sono. E invece rimangono, spesso dimostrando di aver raggiunto un equilibrio psicologico migliore di quella dell' uomo occidentale moderno.
Quindi, concludo che per quel che mi riguarda, qualunque bambino che cresca in un nido dove ci sono adulti responsabili che lo amano e che si assumono pienamente la responsabilità della sua educazione, cercando sempre e comunque di fare il meglio per lui e di non privarlo della sua libertà, ed insegnandogli ad apprezzare e sperimentare ogni meravigliosa opportunità che offre il mondo, è il posto migliore in cui a un bambino possa capitare di crescere.
FINE."
sango_79
10martedì 19 febbraio 2013 21:54

Quindi, concludo che per quel che mi riguarda, qualunque bambino che cresca in un nido dove ci sono adulti responsabili che lo amano e che si assumono pienamente la responsabilità della sua educazione, cercando sempre e comunque di fare il meglio per lui e di non privarlo della sua libertà, ed insegnandogli ad apprezzare e sperimentare ogni meravigliosa opportunità che offre il mondo, è il posto migliore in cui a un bambino possa capitare di crescere.



Questa frase andrebbe incorniciata!
Princess of the Rose
10martedì 19 febbraio 2013 21:54
Re:
KimmyTamer, 19/02/2013 20:17:

Ti rispondo quotando una risposta che avevo dato qualche tempo fa ad una mia amica su fb:

"per Daniela: sarà un anno che mi interrogo sul fatto che gli omosessuali debbano o meno aver diritto ad avere figli o ad adottare, e fino a qualche tempo fa ero seriamente in dubbio e più per il no che per il sì. Poi due cose mi hanno fatto cambiare completamente idea, illuminazioni degli ultimi due mesi.
La prima, che risale a qualche tempo fa, è il fatto che ci sono controversie sull'adozione di bambini piccoli di colore da parte di genitori bianchi: eh, certo, dagli il tempo di studiare due cose di genetica e vedi come scopre che è adottato. Quindi blocchiamo anche quelle? Eh, ma i figli bianchi nati dalle coppie meticcie? quello come glielo spieghi? Ma allora non puoi nemmeno dare un bambino con gli occhi castani in adozione ad una coppia con capelli biondi e occhi azzurri? (Parrebbe che in molti abbiano così, studiando proprio genetica alle medie, scoperto di essere stati adottati!)
Quindi ci sono, dal punto di vista dell'adozione, molte più controversi di quello che sembra.
La seconda cosa è questa: al di là dei figli che crescono con i genitori separati, e al di là del fatto che esistono tantissimi bambini cresciuti con zie, nonne, madre e zia, padre e zia etc etc... (questi, poverini, sono destinati a crescere male? e a loro, chi li protegge? non ci ha mai pensato nessuno e nessuno si è mai scomposto..?), il punto è questo: se andiamo indietro di non mille, ma anche solo cento anni, troviamo una famiglia COMPLETAMENTE DIVERSA da quella attuale. Troviamo fratelli che arrivano ad avere diciassette o anche venti anni di differenza, e dodici in famiglia (di cui non sempre sono sopravvissuti tutti). Ai più piccoli sono stai più vicini i fratelli e le sorelle maggiori che i genitori, basta chiedere a nonni o bisnonni, se ci sono ancora. Mia nonna, che adesso avrebbe 101 anni, era la prima di dodici fratelli e fece da madre al più piccolo, in pratica.
Se andimo un pelino più indietro, troviamo che il padre se ne sbatteva altamente dei pargoli finché non erano abbastanza grandi da prende in mano uno strumento da lavoro o, se in famiglia altolocata, di intendere e di volere tanto da capire il mestiere e gli affari (sempre per esempio).
Se ci spostiamo, anche solo nello spazio piuttosto che nel tempo, troviamo nuclei familiari stile "branco", in cui genitori e figli rimangono nella stessa casa, in cui vi sono anche figure servili, in cui la levatrice è mille volte più importante della madre e il padre è sistematicamente *assente*. Troviamo madri che si scambiano i figli e figli che crescono allevati da un nucleo di persone, e non semplicemente da una coppia.
AH, per non parlare delle migliaia di bambini allevati nei templi buddhisti, o semplicemente dalle suore. Vabè, poi lasciamo perdere quelli che in orfanotrofio ci restano: neanche loro, per quanto la situazione non sia delle migliori, non è che crescono necessariamente malati. (e non addentriamoci nei casi di culture che prevedono la poligamia!!)
Quindi, basta guardarsi un po' attorno per realizzare che "uomo+donna+prole=famiglia" - e nient'altro di più o di meno - è una cosa recente, localizzata, ovviamente strettamente connessa con la religione cristiana. Non è una necessità biologica o psicologica, a dimostrarlo le culture e le comunità in cui esistono strutture familiari diverse da quella definita erroneamente "classica", che a sentir certi avrebbero dovuto estinguersi millenni or sono. E invece rimangono, spesso dimostrando di aver raggiunto un equilibrio psicologico migliore di quella dell' uomo occidentale moderno.
Quindi, concludo che per quel che mi riguarda, qualunque bambino che cresca in un nido dove ci sono adulti responsabili che lo amano e che si assumono pienamente la responsabilità della sua educazione, cercando sempre e comunque di fare il meglio per lui e di non privarlo della sua libertà, ed insegnandogli ad apprezzare e sperimentare ogni meravigliosa opportunità che offre il mondo, è il posto migliore in cui a un bambino possa capitare di crescere.
FINE."



E chi avrebbe saputo dirlo meglio? :)



Geenween
10martedì 19 febbraio 2013 22:01
Personalissima opinione
Io penso che il problema debba essere visto in'altra ottica:

I bambini devono essere cresciuti da individui equilibrati, con una certa fermezza oltre che con tanto ammmore, che abbiano il tempo, le risorse e le energie per dedicarsi davvero a loro.

La tradizionalissima famiglia di mia madre prevedeva un padre che allungava scappellotti alle figlie e alla moglie per una parola fuori posto, la cui più grande delusione è stata non avere un maschio, da far crescere istruito, mentre le figlie hanno dovuto ringraziare di poter prendere la V elementare.

Mi madre non è, di conseguenza una persona veramente equilibrata, cosa che fino a un certo punto si è ripercossa su me e mio fratello. Ci vuole bene, ci mancherebbe altro, e fa del suo meglio, ma le mancano degli strumenti sia culturali che affettivi per rapportarsi con gli altri.

Uomo e donna non rendono la crescita psicofisica di un bambino migliore perché hanno due apparati riproduttori complementari, ma perché come individui sono in grado di dare, oltre all'amore, una base e dei valori corretti per relazionarsi con il mondo e con gli altri. Se due di questi individui sono dello stesso sesso, o se ce n'è uno single, o se sono lupi stile in Libro della Giungla l'impatto sulla società sarà lo stesso che se siano di sesso diverso.

Gli idioti, che siano in coppia tradizionale o omosessuale, fanno danno punto e basta. Solo che oggi, gli idioti etero si possono accoppiare e fare figli senza che nessuno dica niente, quindi i danni che fanno ai loro bambini (tralasciando casi eclatanti da cronaca nera) passano inosservati o vengono ignorati perché 'avere figli è un diritto di tutte le coppie'...
cipri72
20mercoledì 20 febbraio 2013 00:32
Sono favorevolissima sia ai matrimoni sia all'adozione,non solo per coppie omosessuali , ma anche per singles che possano prendersi cura di un bambino. Non è innaturale che un bambino abbia due genitori dello stesso sesso o che ne abbia uno solo (mia suocera è rimasta vedova quando il mio compagno avva solo sette anni, lui è cresciuto benissimo pur avendo un solo genitore. La cosa innaturale è che ci siano tantissimi bambini negli orfanotrofi, che aspettano di avere qualcuno che si prenda cura di loro, alcuni in quei luoghi orribili subiscono violenze e vessazioni, credete che per loro sia meglio restare a soffrire lì piuttosto che avere un genitore o due dello stesso sesso? Chiunque sappia amare un bambino è degno di essere genitore, non tutti quelli che lo possono generare lo sono!
Bob_Ombadil
00mercoledì 20 febbraio 2013 11:45
La questione genitori / figli è (credo) l'unica in cui pareggerei i conti in senso anche restrittivo... Sicuramente (almeno andando per logica e intuito dato che non posso basarmi su esperienze personali) ci saranno pure degli omosessuali in grado di essere bravi genitori, boh, può darsi...

ma non è una cosa che riguarda la sessualità, anche un eterosessuale può essere un pessimo genitore, anche un bisessuale, anche un gay che fa finta di essere etero, un etero che fa finta di essere gay, chiunque lo può essere.

Per cui se invece di stare dietro a belinate di questo tipo si sottoponessero a seri esami e procedure di valutazione psicologica e attitudinale TUTTI coloro che volessero avere un figlio (naturale, adottato, di qualsiasi tipo) sarebbe una gran bella cosa.

Non che rovini la vita così a random a un tizio che manco ha mai chiesto di nascere solo per un capriccio o peggio perché pensi che è una cosa così, che si fa perché sì punto e basta.

Poi ci si può organizzare, fare tutto quello che si vuole, permettere di concepire e trovare soluzioni alternative se i genitori naturali non sono adeguati (non lo so, lascio aperte tutte le porte), il punto è che qualunque "gruppo" può avere delle persone che sarebbero bravi genitori così come persone che sarebbero cattivi genitori.

Porre delle restrizioni alla libertà in questo caso secondo me è giusto (perché tu fai qualcosa che influirà anche sulla vita di un altro, non solo sulla tua), ma basiamoci su cose utili e che hanno conseguenze come la qualità e l'idoneità, non su belinate per favore...
Kagura92
00mercoledì 20 febbraio 2013 17:14
Re:

Hanno tutti detto quello che volevo dire, quindi il tornado di articoli sull'adozione - e tutti in inglese! e non solo teorici, perché in altri paesi l'adozione è permessa da anni! - ve lo beccate un'altra volta. (Meglio per me che non devo frugare nella cronologia)

memi001, 2/19/2013 7:29 PM:

ed un figlio va fatto nella maniera più naturale possibile,non con varie vicende (inseminazioni,affitti...) 

Uno spermatozoo feconda un ovulo e il bambino cresce all'interno di un'utero. Il grande mistero su come nascono i bambini è tutto qui.

Inseminazione e uteri in affitto - che sono gli stessi metodi usati dalle coppie etero che non possono avere figli - seguono lo stesso procedimento, a meno che non vogliamo costringere tutte le coppie che desiderano figli a fare sesso con una persona estranea alla coppia solo perché duh, per gli esseri umani è più naturale così.

Reiko_Artemis
00venerdì 22 febbraio 2013 17:11
Io davvero non capisco, semplicemente non capisco questa certezza insindacabile che hanno tutti che per crescere ci sia bisogno di due individui uno con un pene e l'altro con la vagina.
Davvero, questa certezza tirata fuori dal cappello come se fosse una cosa provata, incontrovertibile, una sorta di "per fare il legno ci vuole l'albero", un assioma sputato così come se fosse evidente di per sé quando NON LO E' AFFATTO.
E questo perché? Perché tu (tu generico) sei nato da una famiglia con padre e madre? E quindi? Quindi se da piccolo/a avevi un cane, una casa con giardino e il monopattino di Dragonball allora anche avere un cane, il monopattino e la casa col giardino è una cosa determinante per crescere sano (sottinteso, sano come te? Che sei incapace di avere un pensiero tuo, guardarti intorno e concepire che ci possano essere modelli alternativi con cui crescere?). Oppure lo pensi perché è quello che dicono sempre nei programmi di Barbara d'Urso, quello che dice zia Luisa e anche la catechista? Complimenti. Belle radici ha il tuo assioma: il fatto che tu abbia dei genitori di due sessi diversi e ti consideri normale (io non ti considero intellettualmente normodotato, però...) e quello che dice zia Luisa. Che studi profondi! Che interesse per il mondo!
Basta mettere un attimo in moto il cervello per vedere quello che ha detto Kimmy Tarmer, un sacco di possibilità alternative che non sfornano pargoli più disturbati dei nostri (che per inciso incendiano i barboni in giro per le strade), basta prendere le ditina e usarle per cercare su internet qualche studio che conferma l'effettiva normalità dei bambini allevati da genitori omosessuali (associazione psicologi americani, non certo il primo scorreggione che passa in tv o ciancia nelle scuole). Non ti interessa conoscere? Non t'interessa studiare? Non t'interessa osservare?
Bene, allora stai zitto e sospendi il giudizio: non hai i mezzi per esprimere la tua opinione, dato che se voglio esprimere un'opinione su qualunque cosa, dalla pasta all'arrabbiata alla tettonica a zolle, devo sapere quantomeno cosa siano queste due cose.
Figuriamoci poi se la tua opinione vorrebbe estromettere una fetta di popolazione dalla possibilità di togliere un bambino da un orfanotrofio e dargli amore.
Erena-chan
20sabato 23 febbraio 2013 03:38
Ma facessero quello che vogliono, lol.



Però sulle adozioni c'è da discutere,insomma un bambino ha bisogno di un modello maschile e femminile


Un bambino ha bisogno di un BUON modello.
Non mi sembra proprio un discorso da fare dato che cani e porci, purché etero, possono fare figli.
Un plurimicida etero può avere cento figli, ma un pluriomicida gay no. Ma non perché è un assassino, solo perché è gay.
Come a dire che è più grave essere omo che assassini. Lol.



ed un figlio va fatto nella maniera più naturale possibile,non con varie vicende (inseminazioni,affitti...)


Detto così sembra quasi che le povere criste e i poveri cristi che sono sterili ricorrano a questi "sotterfugi" solo per divertimento...
Princess of the Rose
00domenica 24 febbraio 2013 15:22
Dopo un mezza litigata con mia madre sull'argomento, ho notato una particolare: molte delle persone che sono contro le adozioni da parte dei gay adducono come giustificazione non tanto la loro capacità genitoriale, ma l'impatto che essere "figlio di gay" può avere sulla società. Ad esempio quando il bambino va a scuola, perché lo prenderebbero in giro. Ora, per me il bullismo c'è sempre e comunque che tu sia figlio di gay o meno (questi cretini sarebbero capaci di aggrapparsi a tutto pur di dare fastidio -.-'): se non è per i genitori gay è, comunque, perché sei adottato/figlio di divorziati/colore diverso della pelle/stazza/mettere altra cosa a caso/ecc.

Vi chiedo: secondo voi, come si potrebbe arginare il problema bullismo in questo caso?


Hanno tutti detto quello che volevo dire, quindi il tornado di articoli sull'adozione - e tutti in inglese! e non solo teorici, perché in altri paesi l'adozione è permessa da anni! - ve lo beccate un'altra volta. (Meglio per me che non devo frugare nella cronologia)



Kagura92, potresti comunque metterli sul topic o mandarmeli per messaggio privato? Ho provato a fare delle ricerche, ma non mi è uscito nulla salvo le solite tre cose contestabili.
KimmyTamer
00domenica 24 febbraio 2013 19:24
Re:
Princess of the Rose, 24/02/2013 15:22:

Dopo un mezza litigata con mia madre sull'argomento, ho notato una particolare: molte delle persone che sono contro le adozioni da parte dei gay adducono come giustificazione non tanto la loro capacità genitoriale, ma l'impatto che essere "figlio di gay" può avere sulla società. Ad esempio quando il bambino va a scuola, perché lo prenderebbero in giro. Ora, per me il bullismo c'è sempre e comunque che tu sia figlio di gay o meno (questi cretini sarebbero capaci di aggrapparsi a tutto pur di dare fastidio -.-'): se non è per i genitori gay è, comunque, perché sei adottato/figlio di divorziati/colore diverso della pelle/stazza/mettere altra cosa a caso/ecc.

Vi chiedo: secondo voi, come si potrebbe arginare il problema bullismo in questo caso?



IMHO:

Premesso che ogni cosa può essere "bullismizzata" (all'asilo per un preve periodo due maschietti ce l'avevano con me perché in quanto femmina "avevo le tettine" (?!) e la cosa li faceva molto ridere), ciò che appartiene all'immaginario collettivo non dovrebbe esserlo in modo eccessivo. Come trent'anni fa i i figli di stranieri erano a rischio bullismo mentre oggi le scuole multietniche sono all'ordine del giorno (...nonostante ci siano adulti che insistono su quanto sia dannosa la cosa, eh!), se una situazione è percepita come "normale", non vedo come possa essere "bullismizzata", diciamo, "con precedenza".
Ricordiamo che anche orfani di un genitore, o bambini semplicemente più alti, più bassi, più magri, più grassi, più incapaci nello sport, più stupidotti nei compiti scolastici, possono essere vittima di bullismo per questi motivi...
mi sembra un "problema schermo" - non sono le cause del bullismo da rimuovere (avete mai visto la puntata dei due fantagenitori in cui Timmy, bullizzato dal figlio del dentista e da suo padre, chiede un mondo in cui tutti siano uguali e ciò nonostante non ottiene nessu cambiamento di atteggiamenti? ecco, penso che quella puntata sia una perla), ma il principio che porta il bambino a cercare di imporsi sugli altri in modo denigratorio (spesso indotto dall'ambiente in cui vive: se molto competitivo, soprattutto).

e ribadisco: imho.
Bob_Ombadil
00domenica 24 febbraio 2013 20:44
Sì più o meno sono d'accordo non so se il bullismo sia possibile eliminarlo del tutto o no, ma di sicuro se non si verifica in forma troppo grave o seria è un problema minore.

Un problema molto minore rispetto al crescere con dei genitori inadeguati. E dal momento che come ho detto (e pare che io non sia il solo a pensarla così) pure degli eterosessuali possono essere inadeguati, anche ammettendo che avere due genitori gay sia motivo di bullismo resta comunque il male molto ma molto ma molto minore tra i due.

Anche perché due genitori adeguati o ti insegnano a difenderti (e soprattutto ti fanno sentire che meriti e sei in grado di difenderti) o al limite se appunto il fenomeno di bullismo non è troppo grave (non so se si può parlare di vero bullismo in questo caso) ti insegnano a passarci sopra, ti fanno capire che sei comunque al sicuro e non è una cosa importante.

Secondo me tirare fuori il bullismo è solo una scusa perché non si hanno argomenti validi. Anche io come ho detto penso che problemi di questo tipo non possano avere una soluzione definitiva e totale e allora che facciamo, smettiamo di punto in bianco di fare bambini? Cioé alla fine a me la cosa non è che interessi troppo (io di bambini NON ne voglio e non verrei buttato fuori da eventuali test per un solo motivo: non li farei proprio, non ci penserei proprio neppure con l'anticamera del cervello), dico solo per mettere in evidenza la contraddizione. Se nessun gay può accudire un bambino perché quest'ultimo verrebbe preso in giro allora nessuno dovrebbe mai più fare figli. Perché qualsiasi bambino può essere preso in giro, una fracconata di figli di etero (e anche presunti etero ovviamente) sono stati presi in giro fin dalla notte dei tempi.
Kagura92
00lunedì 25 febbraio 2013 00:02
Re:
"Il bambino verrebbe preso in giro perché figlio di coppia gay, non lasciare adottare i gay!" è come dire "Il bambino verrebbe preso in giro perché nero, i neri non devono avere figli!"

Mi sembra palese che la soluzione è prevenire il bullismo, non arroccarsi su posizioni ridicole.


Princess of the Rose, 2/24/2013 3:22 PM:


Kagura92, potresti comunque metterli sul topic o mandarmeli per messaggio privato? Ho provato a fare delle ricerche, ma non mi è uscito nulla salvo le solite tre cose contestabili.



Le metterò non appena trovo tempo, avviso solo la gentile utenza che la maggior parte è in inglese.

Veggi
00giovedì 30 maggio 2013 20:59
Sono e sarò sempre favorevole sia ai matrimoni che alle adozione, anche se capisco perchè la gente sia tanto in discussione per queste cose, la ritengo una cosa giusta
Princess of the Rose
00venerdì 31 maggio 2013 13:08
Re: cautela
cicina., 31/05/2013 12:29:


Ammetto che la cosa mi lasci perplessa ma se sono contenti chi sono io per oppormi?



Forse perché non sei abituata a vederli? O perché non ne conosci? Certo, anche a me danno fastidio gli amoreggiamenti in pubblico, ma quello indipendentemente che siano etero o gay XD. Penso che si debba mantenere sempre un certo decoro quando si è fuori (tenersi per mano, baci "a farfalla", abbracci sono accettabili, per me) e non che sembra che i due debbano farlo per strada a momenti.



Il punto è un altro. Tempo fa, lessi di una ventenne che aveva sposato un uomo di 90. Questi era morto e, siccome era ricchissimo, le aveva lasciato una reversibilità che le permette di vivere nel lusso. Per molti aspetti, questo tipo di matrimonio è identico al matrimonio gay perché non dà figli ma è accettabile per questioni di genere...il che è vergognoso. Per quanto riguarda il matrimonio tra due omosessuali sono ugualmente perplessa perché mi chiedo se debbano avere anche gli stessi particolari economici sopra detti. Una soluzione ci sarebbe: per disincentivare i matrimoni con uomini anziani, basterebbe dare la reversibilità alla vedova solo quando lei raggiungerà l'età di pensionamento, prendendo una parte di denaro pari agli anni passati insieme. Passando alle nozze gay, penso che un censimento di coppie che convivono possa essere utlie anche sul piano fiscale e non vedo perché non debbano poter assistere il partner in caso di difficoltà. Sul piano economico sono contraria, a meno che uno dei due non si trovi in gravi difficoltà finanziarie.



Sul fatto che il matrimonio tra un'anziano/a e un/a giovane sia socialmente più accettabile che di uno tra gay, è vergognoso, e sono d'accordo con te (non vorrei fare l'anti-clericale di turno, ma bisogna ringraziare le religioni se la gente è così convinta che basta avere gli organi genitali differenti per avere un matrimonio accettabile, poi a chi essi appartengano non è un loro problema; anzi, quasi mai è un problema di qualcuno -.-'). Sinceramente, non capisco il problema dell'aspetto economico: allora si dovrebbe intervenire anche su quelle coppie che decidono volontariamente di non avere figli (sempre per motivi economici, o per lo scelta), se è questo il problema.



Nel caso delle adozioni da gruppi esterni, invece, penso che bisogna andarci cauti. Non possiamo prendere un bambino e buttarlo così, senza criterio. Una soluzione potrebbe essere quella di permettere gli incontri con la coppia che intende adottarli ed abituarli gradatamente alla loro presenza, con una buona dose di apertura mentale e buon senso. Data la delicatezza della situazione, possiamo assicurarci che l'adottato venga trattato bene dalla nuova coppia, in modo da evitare possibili lamentele in proposito e che la coppia abbia buoni rapporti con la propria famiglia, così da permettere al piccolo la presenza comunque di un individuo di sesso diverso dai due coniugi.



Ma questo già succede anche con le coppie etero: è la normale procedura di adozione, e ognuno di esse è delicata. Logico che l'adottato debba trovarsi bene con i propri genitori.


In ogni caso, non me la sento di equiparare completamente queste famiglie alle altre...non ci riesco e non per questioni di omofobia perché onestamente non ho niente contro di loro...e parlo di quelle coppie che decidono di adottare un bambino che nn sia imparentato con uno dei due, non l'altra opzione. Il mio dubbio è che con l'adozione dei figli, i gay possano entrare in conflitto per questioni come la cessione delle case da parte del comune (avendo un figlio possono competere con altre famiglie) ed altri benefici che, almeno sulla carta, sono date ai gruppi standard...con ulteriori attriti sociali.



Sarà una vittoria sull'omofobia quando le famiglie omosessuali saranno giuridicamente uguali a quelle etero. La casa deve andare a chi è economicamente più svantaggiato, indipendentemente da chi sia formata la famiglia (se da etero o omo o da immigrati regolari ecc.).


Penso che debbano dimostrare di avere maggiori disponibilità economiche per volere un figlio, dal momento che l'averlo è un loro desiderio più che una casualità. In questo senso, posso accettare anche l'adozione...solo se i due hanno davvero tutte le possibilità di crescere un bambino e sono disposti a dimostrare al resto della comunità che la crescita del piccolo non risente del fatto che sono due individui dello stesso sesso.



Come già detto prima, questa è la normale procedura standard dell'adozione. Poi sarà compito dei genitori reggere alle sfide della società (e non solo per gli omosessuali: anche le coppie che hanno un figlio di colore della pelle diverso dal loro hanno un bel da farsi).

LeftEye
00venerdì 31 maggio 2013 15:14

Penso che debbano dimostrare di avere maggiori disponibilità economiche per volere un figlio, dal momento che l'averlo è un loro desiderio più che una casualità. In questo senso, posso accettare anche l'adozione...solo se i due hanno davvero tutte le possibilità di crescere un bambino e sono disposti a dimostrare al resto della comunità che la crescita del piccolo non risente del fatto che sono due individui dello stesso sesso.


Ma guarda che questo si fa già con le coppie etero. Non credo che ci sia qualcuno che vuole adottare un figlio così, per sfizio.
Chiunque voglia adottare deve dimostrare di avere i mezzi economici e le capacità per farlo, non stai proponendo nulla di nuovo.
sango_79
00venerdì 31 maggio 2013 16:45
Avvertimento!
Sarò ironica, ma le domande che pongo, e le accezioni che faccio, sono molto serie >_<


Non è il fatto che due uomini o donne amoreggino in pubblico. Ammetto che la cosa mi lasci perplessa ma se sono contenti chi sono io per oppormi?


Sì, anche a me la cosa dà fastidio, esattamente come mi davano fastidio le coppiette etero che parcheggiavano la macchina sulla strada per casa mia, quando ero giovane, o le coppie, sempre etero, che cercano di farsi una tonsillectomia con la lingua. Com'è che su di loro, però, quasi nessuno ha da obiettare?


Sono molto terra terra ma io vedo la questione del matrimonio dal punto di vista meramente economico. Ci sono alcune cose davvero discutibili, come la reversibilità della pensione che mi spingono a storcere il naso sui matrimoni gay.



Tempo fa, lessi di una ventenne che aveva sposato un uomo di 90. Questi era morto e, siccome era ricchissimo, le aveva lasciato una reversibilità che le permette di vivere nel lusso.


Se la mettiamo così, togliamo la reversibilità a tutti e il problema è risolto.
In ogni caso, se davvero quell'uomo era così ricco è probabile che lei sarebbe vissuta benissimo anche senza la sua pensione. Così, per dire.
E sarei anche curiosa di sapere dove hai letto quella notizia. Perché non dico che fosse falsa, ne ho conosciuto anch'io, anche se non così giovani.
Quello che forse non si è messo in evidenza è che la maggior parte di queste donne sono brave persone, che non hanno contributi, e quindi non hanno nessuna possibilità di prendere una pensione decente, e che dedicano anni della loro vita a prendersi cura di un'altra persona. Alleviano la solitudine loro e dell'uomo che sposano, indipendentemente dalla sua età e dal suo stato di salute, per tutto il tempo che è concesso loro di stare insieme, e poi possono affrontare la vecchiaia con tranquillità. Sempre se sopravvivono al marito, naturalmente.


Per molti aspetti, questo tipo di matrimonio è identico al matrimonio gay perché non dà figli ma è accettabile per questioni di genere...il che è vergognoso.


LOL
E credo che sia abbastanza esplicativo del mio pensiero, ma per evitare di essere fraintesi forse è il caso che aggiunga qualcosa.
La possibilità di procreare non è più considerata motivo di annullamento del matrimonio nemmeno dal diritto canonico, giusto per capire che l'idea che una famiglia sia tale solo in presenza di figli è una sciocchezza.
Poi, il matrimonio è, fondamentalmente, un contratto. La maggior parte delle persone mette sul piatto della trattativa l'amore, ma non è che quelli che decidono di sposarsi per altri motivi siano tutti degli abominii.
Detto questo, ci sono molte coppie etero che non possono avere figli: togliamo i diritti di legge anche a loro?
Per quelli, invece, che i figli decidono di non volerli proprio avere proporrei la fustigazzione su pubblica piazza e la confisca di tutti i beni materiali -_-


Per quanto riguarda il matrimonio tra due omosessuali sono ugualmente perplessa perché mi chiedo se debbano avere anche gli stessi particolari economici sopra detti.


E perché non dovrebbero?
Se due uomini, o due donne, decidono di passare tutta la vita insieme, perché non possono godere dello stesso trattamento di cui godete tu e tuo marito? O qualunque altra coppia etero di questo paese incivile?
Guarda che le loro promesse sono le stesse, così come sono gli stessi i loro obblighi l'uno nei confronti dell'altro. Non è che si sposano per avere la pensione e poi vanno ognuno per la propria strada, eh -_-


Una soluzione ci sarebbe: per disincentivare i matrimoni con uomini anziani, basterebbe dare la reversibilità alla vedova solo quando lei raggiungerà l'età di pensionamento, prendendo una parte di denaro pari agli anni passati insieme.


E considerando che, in una simile eventualità, sarà morta di fame molto prima di arrivarci, all'età pensionabile, direi che l'idea è geniale se vogliamo rimpinguare le casse dello Stato.
Considerando, soprattutto, che la maggior parte delle vedove appartengono a due categorie: donne anziane senza lavoro e senza contributi, o donne ancora giovani con figli a carico.
Non so perché, ma non mi pare una cosa fattibile ^_^


Passando alle nozze gay, penso che un censimento di coppie che convivono possa essere utlie anche sul piano fiscale e non vedo perché non debbano poter assistere il partner in caso di difficoltà. Sul piano economico sono contraria, a meno che uno dei due non si trovi in gravi difficoltà finanziarie.


Quindi, se stanno insieme pagano le tasse, ma non possono avere nessuno dei privilegi di una coppia sposata.
Com'è che la cosa mi puzza tanto di ingiustizia? O_o


La questione dei figli la vedo diversamente. Nel caso che uno dei due abbia avuto un figlio, non vedo perché la coppia non debba riconoscerlo.


Qua la cosa si fa complicata. Innanzitutto un bambino può avere due genitori, quindi se la madre lo ha riconosciuto, il compagno del padre si attacca, e giustamente, come si attaccherebbe una sua eventuale compagna donna. Idem se il genitore omosessuale è la madre.
In caso uno dei genitori non lo avesse riconosciuto, invece, o se fosse morto, il compagno dell'altro non avrebbe comunque nessun diritto di riconoscerlo. Al massimo, potrebbe adottarlo, ma in questo paese non è possibile. Non solo perché le coppie omosessuali non sono riconosciute, ma perché non è permessa nemmeno l'adozione ai single.


Nel caso delle adozioni da gruppi esterni, invece, penso che bisogna andarci cauti. Non possiamo prendere un bambino e buttarlo così, senza criterio. Una soluzione potrebbe essere quella di permettere gli incontri con la coppia che intende adottarli ed abituarli gradatamente alla loro presenza, con una buona dose di apertura mentale e buon senso. Data la delicatezza della situazione, possiamo assicurarci che l'adottato venga trattato bene dalla nuova coppia, in modo da evitare possibili lamentele in proposito e che la coppia abbia buoni rapporti con la propria famiglia, così da permettere al piccolo la presenza comunque di un individuo di sesso diverso dai due coniugi.


Tu non hai mai avuto nessuna esperienza con le adozioni, vero?
Guarda che i genitori devono sottoporsi a severi controlli, sia economici che psicologici. C'è un motivo se le adozioni, in Italia, sono così difficili.
Per carità, non dico che non si debba stare attenti, ma qui da noi si esagera in prudenza.
Ti faccio un piccolo esempio. I miei genitori erano sposati da nove anni quando mia madre è rimasta incinta di me, tanto che si erano convinti di non poter avere figli. Hanno fatto domanda per l'adozione e gli è stata rifiutata perché non erano abbastanza ricchi. Solo che poi hanno allevato tre figli, con un solo stipendio, senza farci mai mancare nulla. Per dire quanto poco legati alla realtà siano certi criteri. ^^



In ogni caso, non me la sento di equiparare completamente queste famiglie alle altre...non ci riesco e non per questioni di omofobia perché onestamente non ho niente contro di loro


Quindi, se non è omofobia, allora che cos'è? O_o


Il mio dubbio è che con l'adozione dei figli, i gay possano entrare in conflitto per questioni come la cessione delle case da parte del comune (avendo un figlio possono competere con altre famiglie) ed altri benefici che, almeno sulla carta, sono date ai gruppi standard...con ulteriori attriti sociali.


In conflitto con chi? Con le famiglie "normali"? E l'uso delle virgolette è totalmente voluto.
Primo, il gruppo standard non esiste. Qualcuno mi spieghi che cosa significa, per cortesia.
Secondo, le famiglie che tu definisci standard, nella mia esperienza, nove volte su dieci sono disastrate, tanto che ti chiedi perché non ci sia una legge per sterilizzare certe persone e impedire loro di fare figli.
Detto questo, se una coppia adotta un bambino deve già avere una casa, altrimenti nemmeno prendono in considerazione la domanda, quindi il problema non si pone proprio.
E, in ogni caso, le case del comune devono andare alle persone bisognose, chiunque esse siano. E in questo Paese, per fortuna, la Costituzione è molto chiara quando dice che non ci devono essere distinzioni a causa della razza, del sesso, della religione o dell'indirizzo politico.


Penso che debbano dimostrare di avere maggiori disponibilità economiche per volere un figlio, dal momento che l'averlo è un loro desiderio più che una casualità.


E' un desiderio anche per tutte quelle coppie etero in cui uno o entrambi i partner sono sterili. Ora emarginiamo anche loro perché non possono espletare la sacra funzione della procreazione? O per un uomo e una donna etero volere dei figli è naturale, mentre per un uomo e una donna omossessuali no? O_o


In questo senso, posso accettare anche l'adozione...solo se i due hanno davvero tutte le possibilità di crescere un bambino e sono disposti a dimostrare al resto della comunità che la crescita del piccolo non risente del fatto che sono due individui dello stesso sesso.


Altra cosa complicata, soprattutto se la comunità non accetta a prescindere le coppie gay, figuriamoci poi le coppie gay con figli -_-
Io per parte mia, chiederei una patente di paternità e maternità a tutti gli individui. Così, giusto per essere sicuri che i loro piccoli non risentano del fatto che i loro genitori sono individui senza la pur minima capacità di allevare un bambino.
E ce ne sono... oh, se ce ne sono, indipendentemente dai loro gusti sessuali -___-
LeftEye
00venerdì 31 maggio 2013 19:51

Facendo una specie di anagrafe, un atto formale di registrazione


Esiste già un procedimento del genere, e si chiama matrimonio.


Per la cronaca, la dottoressa di mia nonna è lesbica e convive con una sua collega da anni e la cugina di una mia amica ha lasciato il fidanzato per mettersi con una dnna.


Non ho capito il collegamento con il resto. Volevi forse dire "non sono omofoba perché conosco una che conosce una che è lesbica"?



per come la vedo io, tra lei e le coppie gay non c'è nessuna differenza.


Stai insinuando che TUTTE le coppie gay sono formate da un riccone rimbecillito e uno che si approfitta di lui e dei suoi soldi?


occorrono strutture apposite di assistenza che aiutino i ragazzi adottati da queste coppie ad affrontare il mondo esterno


Non so se ti è noto, ma in Italia ci sono già coppie gay con figli. Non sono sposati e non hanno adottato, ma ricreano la stessa situazione di famiglia composta da coppia omosessuale + figli.
Siccome hai tirato in ballo i figli di coppie divorziate, non mi sembra che siano state mobilitate forze speciali per aiutarli a superare i loro traumi e le cattiverie dei bulletti a scuola. Quando necessario, ci sono psicologi privati (che una coppia che ha adottato potrebbe benissimo permettersi di pagare di tasca propria) o quelli della scuola. Dov'è il problema? E chi dice che tutti i figli di coppie gay diventerebbero vittime di bullismo? Grazie al cielo al mondo ci sono anche persone di mentalità aperta (e come ti ho detto non è una novità che un figlio venga cresciuto da una coppia gay: ci sono già). Traumi psicologici? I bambini non sanno cosa sia la discriminazione, non vedono le differenze e non se ne curano. Metti un bimbo bianco a giocare con un bimbo nero, non si metteranno a picchiarsi perché hanno la pelle di un colore diverso. Le differenze sono cose che vengono inculcate dopo, dalla società e dai genitori.
Se tu vedi tutti questi problemi, forse è perché vuoi che ci siano, vuoi che i figli dei gay siano considerati diversi dagli altri.
(kaos3003)
00venerdì 31 maggio 2013 20:18
Re: chiariamoci
Più leggo i post di questa cicina, più mi convinco sia un troll mal fatto, ma comunque...

cicina., 31/05/2013 19:11:

La questione della reversibilità non me la sono sognata la notte. Anni fa, mentre ero in gita in montagna, sentii una signora di nemmeno 40 anni tuonare contro sindacati e lavoratori. La signora non aveva mai fatto niente in vita sua ma faceva la bella vita perché aveva sposato giovane un uomo molto vecchio che l'aveva lasciata vedova...per come la vedo io, tra lei e le coppie gay non c'è nessuna differenza.



Per quanto mi riguarda un'affermazione simile ti porta giusta giusta al livello omofoba (nemmeno tanto sveglia) senza passare dal via e farti ritirare le 1000 lire.
La situazione da te descritta è lo stereotipo dell'arrivista che sposa il vecchio ricco in punto di morte per il denaro, dove sarebbe il collegamento con le coppie omosessuali?
No, vorrei saperlo perché, evidentemente, sto sbagliando tutto: la mia ragazza è più giovane di me, è una studentessa come me e tutte e due siamo povere in canna XD



cicina., 31/05/2013 19:11:

Quanto alle adozioni, ripeto che bisogna tener conto del fatto che sono una novità assoluta (non c'è una testimonianza storica a riguardo) e che prima di coinvolgere delle vite non bisogna dar per scontato che basti l'amore a risolvere tutto.



Veramente di adozioni non ci sono testimonianze storiche relative all'Italia, per quanto riguarda il resto del mondo ne puoi tranquillamente trovare.
Per quanto riguarda le coppie omosessuali con figli, in Italia le famiglie arcobaleno esistono, e non sono nemmeno una cosa rarissima [SM=g27989]
E' più difficile per i bambini? Psicologi e psichiatri che su queste cose hanno lavorato, quindi non parlano per "cugine di amiche" o "conoscenti della nonna", hanno rilevato che le difficoltà non sono maggiori rispetto a quelle di altri bambini adottati.
Ovvio, se le difficoltà si vogliono creare (ma anche no, magari), chi siamo noi per fermarvi?
Comunque dai tuoi post ho capito una cosa: parli senza avere la minima conoscenza della legge e delle pratiche attuali dell'adozione, e la cosa è inquietante.
Per la cronaca, comunque, sappi che un minore adottato è seguito dai servizi sociali e dagli psicologi per diverso tempo dopo la chiusura della pratica, appunto perché deve adattarsi ad una nuova realtà. Quindi quanto da te proposto, come tutto quello che hai detto fino ad ora, del resto, viene già applicato per legge.


cicina., 31/05/2013 19:11:

Non pensate che ci debbano essere delle maglie protettive esterne a queste nuove famiglie che aiutino ad evitare questi problemi...perché questi ragazzi saranno più fragili di altri. Mai pensato che possano essere discriminati perché hanno due papà o due mamme? In quel caso, difficilmente direbbero il disagio alla famiglia perché il sapere che non c'è niente di sbagliato non basta ad arginare la cattiveria.



Se tutti dovessero adottare il tuo pensiero, ovviamente subiranno delle discriminazioni. Purtroppo per te sono un'idealista e tendo a confidare nel buon senso umano [SM=g27989]
Comunque, seguendo il tuo ragionamento, due persone dalla pelle bianca non dovrebbero poter adottare un bambino di colore o mulatto (e viceversa) perché, cielo, si vedrebbe subito che è adottato e da quale realtà potrebbe venire e giù di discriminazioni.
La cosa, però, accade e, sai, causa meno problemi di quelli che credi.
Ti svelerò un segreto: se la gente comincia ad usare il cervello, e la smette di crearsi problemi per nulla, la maggior parte delle volte ci riesce.
sango_79
00venerdì 31 maggio 2013 21:28

Credo che ci sia stato un fraintendimento. Per la cronaca, la dottoressa di mia nonna è lesbica e convive con una sua collega da anni e la cugina di una mia amica ha lasciato il fidanzato per mettersi con una dnna.


E quindi? Il fatto che conosci persone omosessuali ti mette al riparo da accuse di omofobia?
Mi spiace, ma a questo mondo gli omosessuali sono tanti, ma davvero tanti, e quasi tutti ne conosciamo almeno un paio. Almeno!



La questione della reversibilità non me la sono sognata la notte. Anni fa, mentre ero in gita in montagna, sentii una signora di nemmeno 40 anni tuonare contro sindacati e lavoratori. La signora non aveva mai fatto niente in vita sua ma faceva la bella vita perché aveva sposato giovane un uomo molto vecchio che l'aveva lasciata vedova...per come la vedo io, tra lei e le coppie gay non c'è nessuna differenza.


Quindi, stai dicendo che tutti i gay che vogliono sposarsi lo fanno per interesse personale, per fregare soldi allo stato e ai poveri lavoratori che pagano le tasse.
Certo, perché gli omosessuali non possono certo amare con tutto il cuore come gli etero, ci mancherebbe altro. E, in ogni caso, è risaputo che loro le tasse non le pagano, quindi è già tanto se gli diamo la loro, di pensione, figuriamoci se possono chiedere la reversibilità di quella del compagno con cui hanno vissuto trenta o quarant'anni. Ma che pretese! O_O



Il punto però è un altro e poi pensatela pure come volete. Se si esclude chi si sposa, non c'è nessuna differenza tra chi convive con figli ed una coppia gay o presunta tale perché non hanno tutele. Con la crisi in atto, bisogna usare delle cautele...a partire dalle prerogative economiche che ora metterebbero solo benzina sul fuoco.


Sul "presunta tale" ammetto di aver sghignazzato. Perché è roba da tutti i giorni vedere gente che si finge gay per avere delle agevolazioni. Soprattutto in Italia! ^_^
Senza contare che proprio in periodi di crisi lavorativa, come quella che stiamo attraversando, lo stato sociale dovrebbe essere di aiuto per tutti. Coppie gay o coppie di fatto non fa differenza.
E il fatto che nemmeno le coppie di fatto abbiano tante agevolazioni non è una scusante. Due errori non fanno una cosa giusta.



Il censimento delle coppie gay non ha un valore discriminatorio ma serve a mettere fine a quei malesseri che possono essere risolti senza toccare le tasche di Pantalone. Se uno dei due si sente male, l'altro non può accudirlo perchè il convivente gay non viene ritenuto tale in termini di legge. Facendo una specie di anagrafe, un atto formale di registrazione, in situazioni del genere, si eviterebbe questo tipo di disagio perché è dichiarato chi sia Tizio per Caio.
Prima di riconoscere i matrimoni gay va riassestato l'impiianto della concezione di famiglia in termini istituzionali. Ancora siamo al modello mamma-papà-figli.


Siamo ancora a quel modello perché le persone come te continuano a vedere solo quel modello. In realtà gli altri modelli esistono, e pure da tanto. E non parlo solo di famiglie gay.
Ci sono famiglie con un solo genitore vedovo, famiglie in cui il genitore convive con il suo nuovo compagno, famiglie in cui non si sa chi sia il secondo genitore, famiglie formate da mamma-figlio-nonni o genitore-figlio-amici che danno una mano quando serve, famiglie in cui il padre di un figlio è sposato con la madre dell'altro figlio.
Come vedi ci sono tanti tipi di famiglie, e nessuna è migliore delle altre.



Quanto alle adozioni, ripeto che bisogna tener conto del fatto che sono una novità assoluta (non c'è una testimonianza storica a riguardo) e che prima di coinvolgere delle vite non bisogna dar per scontato che basti l'amore a risolvere tutto. Se i figli dei divorziati, poco dopo la legge del divorzio, hanno dovuto combattere il pregiudizio, pu avendo una mamma ed un papà in carne ed ossa, i figli adottati dai gay avranno difficoltà assai maggiori. Il controllo a cui mi riferivo riguardava il fatto che occorrono strutture apposite di assistenza che aiutino i ragazzi adottati da queste coppie ad affrontare il mondo esterno...come i consultori. I problemi di discriminazioni riguarderanno infatti i genitori ma anche i loro figli e non basta l'affetto dei primi ad affrontare il disagio di eventuali emarginazioni. Insomma, il rapporto tra genitori e figli non è facile e come figlia ci sono problemi come il bullismo che non sempre si dicono ai genitori. Non pensate che ci debbano essere delle maglie protettive esterne a queste nuove famiglie che aiutino ad evitare questi problemi...perché questi ragazzi saranno più fragili di altri. Mai pensato che possano essere discriminati perché hanno due papà o due mamme? In quel caso, difficilmente direbbero il disagio alla famiglia perché il sapere che non c'è niente di sbagliato non basta ad arginare la cattiveria.


E anche se hai glissato quando te l'ho chiesto, è ovvio che tu non sai nulla di adozioni. Perché quello che tu auspichi per gli eventuali figli adottati da coppie omosessuali esista già. Per tutti i bambini adottati. Da chiunque.
Reiko_Artemis
00venerdì 31 maggio 2013 23:49

Credo che ci sia stato un fraintendimento. Per la cronaca, la dottoressa di mia nonna è lesbica e convive con una sua collega da anni e la cugina di una mia amica ha lasciato il fidanzato per mettersi con una dnna.



"No, non ezzere antisemita, ja? Io parlare kon perzone ebree, zusto jeri l'altro! Io detto loro di fare doscha ja?"

E quantomeno i nazisti avevano contatti diretti con gli ebrei. Ma questo non faceva di loro dei non-antisemiti.
Figurati quanto ti scagiona l'avere una nonna e un'amica che conoscono persone gay °°
Reiko_Artemis
00sabato 1 giugno 2013 14:47
Avviso che cicina. ha cancellato il suo account e nella discussione "femminicidio, ancora omertà", col nome di Corinna.EFP ha lasciato un lungo messaggio in cui si lamentava di essere stata messa all'angolo perché è di un parere diverso e si è dimostrata profondamente ignorante sull'argomento.
Non copincollo il messaggio perché a occhio mi sembra poco carino, ma linkerò la pagina:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10600839&p=2
Mi è sembrato giusto informare, visto che non si trovano i suoi messaggi in questa discussione e immagino che abbia dato il suo addio nella discussione del femminicidio perché qui eravamo in disaccordo con lei (sia mai).
Poi se Erika troverà giusto cancellare questo mio messaggio, non fa niente, anzi, mi scuso per il disturbo arrecato.
Winola Elladora Black
00lunedì 24 giugno 2013 14:23

Prima di riconoscere i matrimoni gay va riassestato l'impiianto della concezione di famiglia in termini istituzionali. Ancora siamo al modello mamma-papà-figli.


Ma anche no. Sto giusto preparando un esame di sociologia della famiglia (studio per diventare assistente sociale) e ti assicuro che il modello 'madre-padre-figlio' non è affatto l'unico modello di famiglia considerato, sia per le istituzioni che per le persone comuni. Ormai i modelli di famiglia sono tantissimi e la famiglia nucleare, pur essendo la più diffusa, non è più l'unica considerata ed esistente. Ci sono famiglia ricomposte, famiglie monogenitoriali, famiglie allargate e quant'altro. E tutte sono studiate, riconosciute e hanno pari dignità. Alle famiglie omosessuali, tra l'altro, è dedicato un intero capitolo del libro e si parla di matrimonio, di diritti fondamentali, di adozioni e di figli. E il mio libro è stato stampato nel 2007, non l'altro ieri.
Per altro, l'Olanda è stato il primo paese al mondo a riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso stesso (proprio matrimonio, non altre soluzioni) e a dare gli stessi diritti che hanno le coppie etero a quelle omesessuali, adozione compresa. Questo è avvenuto nel 2001 e quindi ci sono già dati e ricerche disponibili (le convivenze erano già tutelate dal '79, tra l'altro, ma non avevano alcuni diritti, come appunto quello dell'adozione. Nel '93 è stata riformata la legge, per arrivare poi nel 2001 al vero e proprio matrimonio, del tutto identico a quello per le coppie etero).


Quanto alle adozioni, ripeto che bisogna tener conto del fatto che sono una novità assoluta (non c'è una testimonianza storica a riguardo) e che prima di coinvolgere delle vite non bisogna dar per scontato che basti l'amore a risolvere tutto. Se i figli dei divorziati, poco dopo la legge del divorzio, hanno dovuto combattere il pregiudizio, pu avendo una mamma ed un papà in carne ed ossa, i figli adottati dai gay avranno difficoltà assai maggiori. Il controllo a cui mi riferivo riguardava il fatto che occorrono strutture apposite di assistenza che aiutino i ragazzi adottati da queste coppie ad affrontare il mondo esterno...come i consultori. I problemi di discriminazioni riguarderanno infatti i genitori ma anche i loro figli e non basta l'affetto dei primi ad affrontare il disagio di eventuali emarginazioni. Insomma, il rapporto tra genitori e figli non è facile e come figlia ci sono problemi come il bullismo che non sempre si dicono ai genitori. Non pensate che ci debbano essere delle maglie protettive esterne a queste nuove famiglie che aiutino ad evitare questi problemi...perché questi ragazzi saranno più fragili di altri. Mai pensato che possano essere discriminati perché hanno due papà o due mamme? In quel caso, difficilmente direbbero il disagio alla famiglia perché il sapere che non c'è niente di sbagliato non basta ad arginare la cattiveria.


Di nuovo no. Ma proprio non ci siamo.
Punto primo: da anni le adozioni per coppie omosessuali sono permesse in altri stati e ci sono studi di ogni genere a riguardo. Come dicevo il libro su cui sto studiando è del 2007 e già tratta l'argomento citando studi precedenti. Per altro, anche in Italia, ci sono famiglia (non sposate) con genitori omosessuali. I figlio sono naturali, ovviamente, non adottati (inseminazione artificiale, questa sconosciuta!) e tutti questi grandi problemi non li hanno. Ho letto tempo fa un'intervista ad una coppia di donne con figli che raccontava come avesse deciso di aprire una casa editrice specializzata in libri per bambini che trattano il tema della genitorialità per le coppie omosessuali. L'hanno fatto per i loro figli e per i compagni di scuola, in modo che non ci fosse bullismo e pregiudizi vari nei loro confronti e ha funzionato: quelli che storcono il naso sono gli adulti, non gli altri bambini. Sta a noi educare le nuove generazioni e spiegare loro che famiglia non è necessariamente equivalente allo schema 'mamma-papà-figlio', ma è un concetto molto più ampio che prevede modelli diversi, universalmente diffusi. Se la ritrovo ve la linko, è davvero ben fatta e illuminante.
Per quanto riguarda le strutture per fornire assistenza, esistono già: sono i consultori e servizi sociali, che guardo un po', si occupano anche di adozioni e già forniscono assistenza alle famiglie che vogliono adottare e ai bambini adottati. Per altro, la legge italiana prevede che un figlio adottivo debba essere messo a conoscenza del fatto di essere adottato dai genitori ed è suo diritto avere informazioni sulla famiglia naturale una volta maggiorenne. Ovviamente vengono sempre seguiti da esperti (educatori, psicologi e assistenti sociali), in modo che non abbiano traumi, ma per legge non si può tenere segreto il fatto che siano stati adottati.

In generale: sono assolutamente favorevole sia al matrimonio che all'adozione per le coppie omosessuali.
Negari i diritti fondamentali a delle persone solo per le loro scelte sessuali, IMHO, è razzismo. Fine della storia.
Unsub
00lunedì 24 giugno 2013 21:01
Usare il termine "scelta" relativamente alla sessualità è, IMHO, razzismo.
Sono convinta che molti dei miei amici gay troverebbero il termine "scelte sessuali" poco consono all'omosessualità.
Winola Elladora Black
00lunedì 24 giugno 2013 21:16
Hai ragione, ho usato un termine infelice e mi scuso se ho involontariamente offeso qualcuno.
L'ho scritto sovrappensiero, senza pensare alle implicazioni e al fatto che ovviamente la sessualità non è una scelta.
Non era mia intenzione sottintendere nulla di offensivo o discriminatorio, ci mancherebbe.
Riformulo in maniera più corretta: IMHO è razzismo negare i diritti fondamentali a delle persone sulla base del loro orientamento sessuale (o per qualsiasi altro motivo).

DorotheaBrooke
00martedì 9 febbraio 2016 09:25
Alla luce del dibattito che sta avendo luogo in Italia, riporto su la conversazione per dire la mia. Premetto che, maturando e informandomi, ho cambiato idea sull'argomento diverse volte. Se mi fosse stato posto il problema in quarta ginnasio probabilmente avrei risposto che ero contraria a matrimonio e adozioni per gli omosessuali. All'ultimo anno del liceo ero a favore delle unioni civili, ma contraria alle adozioni. Oggi sono giunta a essere una sostenitrice sia delle unioni civili che delle adozioni. Rimango contraria alla pratica della maternità surrogata, sia per gli eterosessuali che per gli omosessuali, per me non esiste il diritto di una coppia ad avere un figlio, ma il diritto del bambino ad avere una famiglia. Cos'è cambiato? Sostanzialmente, pur rimanendo credente e praticante, ho smesso di dar ascolto esclusivamente ai preti e ho iniziato a sentire anche "altre campane". Bisogna partire dal fatto, che in teoria dovrebbe essere chiaro ormai a tutti, ma che di fatto non lo è, che l'omosessualità non è assolutamente contro natura. Comportamenti omosessuali sono stati osservati in 1500 specie in natura ( l'omofobia solo in una). Recenti studi inoltre dimostrano che la genetica avrebbe un ruolo non secondario nell'omosessualità (specialmente in quella maschile), journals.cambridge.org/.../displayAbstract... . Ora questi studi sono ancora incompleti e, a parer mio, molto dovrà essere approfondito in futuro. Probabilmente si tratta di un'ereditarità multifattoriale (come quella del diabiete di tipo II per spiegarmi meglio), in cui vi è una predisposizione genetica, ma che richiede comunque un'interazione con fattori ambientali. Nelle popolazioni dove maggiore è l’incidenza di persone omosessuali si registra anche una maggiore fertilità femminile. Siamo di fronte a una sorta di strategia di selezione dei geni da parte della natura. In pratica, gli stessi geni che negli uomini spingerebbero ad avere comportamenti omosessuli, nelle donne spingerebbero ad avere più figli. Detto questo, è un dato di fatto che l'orientamento sessuale si stabilisce nei primissimi anni di vita e non è più modificabile. Un omosessuale sarà per sempre tale, per quanto la società possa spingerlo a mentire agli altri e anche a se stesso. La mia religione professa la dignità della persona umana, ma tale dignità è anche relazionale. Invece allo stato attuale un omosessuale per essere "un buon cattolico" dovrebbe mantenersi casto, un po' come i nostri preti con la differenza che non si tratterebbe di una scelta ma di una coercizione. Ciò mi sembra crudele, specialmente considerando che non ci si limita a vietare la relazione omosessuale in ambito religioso, ma si lotta per negare maggiori diritti anche nel contesto dello Stato (laico?). Per la questione più delicata delle adozioni, l'argomento dominante è che gli omosessuali in natura non possono avere figli. Ora non starò analizzare tutti i casi in cui la natura ci ha presentato comportamenti "bizzarri", in cui è compresa anche l'omogenitorialità (nel momento in cui due uccelli dello stesso sesso covano un uovo abbandonato fino a farlo schiudere ad esempio). Chiedo invece perché la natura dovrebbe essere necessariamente l'unico modello a cui ispirarsi. Se dovessimo accettare tutto ciò che è naturale come giusto, dovremmo anche ammettere la poligamia e lasciare che i bambini rischino di essere fatti fuori dai padri come avviene nei branchi. Noi non siamo esseri puramente naturali e non traiamo la nostra morale riflettendoci nella natura come in uno specchio. Detto questo alcuni sostengono che per un bambino sarebbe meglio crescere con un padre e con una madre. L'opinione può essere legittima. Un sostenitore di Freud potrebbe tranquillamente asserire che una famiglia omogenitoriale non consente al bambino di affrontare il complesso di Edipo. Dalla teoria però bisogna passare ai fatti. La stragrande maggioranza degli studi (i primi risalgono al 1972) indica che i figli di genitori omosessuali, per quanto risentano delle discriminazioni da parte degli estranei, non avrebbero alcun problema di natura psicologica e la percentuale di omosessuali fra loro non differirebbe da quella del resto della società. Ci sono anche voci contrarie (tutte finanziate da enti e università cattoliche), ma i loro dati sono spesso incompleti e ci sono casi di vere e proprie mistificazioni (vedere i casi di Regnerus, 2012 e Sullins, 2015). Quindi se la maggior parte della comunità scientifica asserisce qualcosa producendo studi di ottima qualità, mentre poche voci si ostinano a dire il contrario scegliendo campioni appositamente per "farsi tornare i conti", come fece Wakefield per i vaccini (con le conseguenze che tutti conosciamo), io so bene a chi credere.
Ghen
00giovedì 11 febbraio 2016 22:01
Ammetto che non avrei mai pensato di trovare su EFP una discussione del genere ^^'
Mi ci sono imbattuta per caso e... con orrore ho letto frasi allucinanti. Peccato che questa "cicina." si sia cancellata, mi pareva strano non trovare i suoi interventi.
Con dispiacere noto che è comune portare "le proprie opinioni" come cavallo di battaglia nelle discussioni senza prima essersi informati sull'argomento. No, a quanto pare basta conoscere una nonna che conosce una lesbica... interessante. Ci tengo a dire a questa "cicina." se mai stesse ancora leggendo che le "proprie opinioni" non valgono nulla di fronte alla realtà dei fatti. Che è come dire "Per me la Terra è piatta e devi rispettare la mia opinione" quando la Terra non è palesemente piatta. Non so se mi spiego.
Noto che c'è ancora davvero troppa ignoranza in tema di figli di coppie gay, purtroppo in Italia siamo indietro (come in tante altre cose), ma pure sulle coppie e sul perché si vogliono sposare... no, dai, davvero, siamo ai livelli di Costanza Miriano.

Ricordo che in Italia le coppie gay hanno già figli. Altrimenti non si starebbe parlando di stepchild adoption (che, comunque, per gli etero già esiste).
Posso consigliare questo (se poi il link è contro le regole del forum cancello pure): it.dplay.com/di-fatto-famiglie/
Sul resto non mi esprimo, molte hanno discusso prima di me ^^

Per concludere, cito l'American Psychiatric Association:
"Le ricerche di questi 30 anni hanno consistentemente dimostrato che i bambini cresciuti da gay o lesbiche hanno lo stesso livello di funzioni emozionali, cognitive, sociali e sessuali dei bambini con genitori eterosessuali. Le ricerche indicano anche che lo sviluppo ottimale per i bambini non si basa sull’orientamento sessuale dei genitori, ma sulla presenza di figure stabili, impegnate e in grado di educare."
Ma sì, sono solo 30 anni XD
purepura
00mercoledì 30 novembre 2016 17:16
Premetto che non ho letto nessuno degli interventi di risposta al messaggio iniziale e che, per quanto io possa nell’intervento far ricorso alla parola studi o altre che potrebbero far pensare che stia cercando di imporre un pensiero, non è così. Preciso questo per la delicatezza dell’argomento.
Dunque, da laureanda in Educatore 0-3, ho affrontato l’esame di psicologia sociale, durante il quale abbiamo parlato anche degli orfanotrofi. Ne abbiamo parlato in relazione al bisogno fondante del bimbo di vivere relazioni significative, ne abbiamo parlato in relazione alla deprivazione (e non sto dicendo che gli orfanotrofi siano luoghi di deprivazione, ad oggi grazie agli studi di cui parlo sono molto migliorati), per cui se un piccolo cresce senza poter avere legami e contatti fisici stabili con un altro essere umano, avrà conseguenze permanenti, ritardi nello sviluppo ecc… I bambini necessitano di relazioni stabili, di calore e affetto, da parte di UN CAREGIVER, una persona che si prenda cura di loro, ne basta una perché non abbia tutta quella serie di ritardi suddetti. Tanto è vero che la mia professoressa si è pronunciata a favore delle adozione da parte dei single, stupendomi, perché credevo che, da over 50 quale è, non avesse mentalità tali. Ciò dimostra quanto la cultura ti apra e sia fondante.
Nell’intervento iniziale è detto inoltre

bambino ha bisogno di un modello maschile e femminile,

Ma allora tutte le madri single che crescono i figli, magari solo maschi, con il padre latitante? Dove li trovano i modelli di identificazione i piccoli? All’esterno. Tanto è vero che, soprattutto nel mio ambito, si stanno compiendo sforzi enormi per far sì che vi siano sempre più educatori uomini, per combattere stereotipi e per offrire modelli di identificazione ampi.
Tuttavia. Io non sono d’accordo sui metodi in vilto per concepire, sia per coppie etero che omo. Ci sono così tanti piccoli negli orfanotrofi. Perché forzarsi nel metterne al mondo altri, quando ce ne sono tanti che richiederebbero affetto?
Chiudo, ribadendo che sono comunque opinioni personali.
Fujiko91
00martedì 15 settembre 2020 14:14
Chi dice "il bambino necessita di un padre e di una madre" non ha capito nulla!
In realtà il bambino ha necessità di due persone che gli diano affetto e che gli diano un posto senza alcun tipo di violenza dove vivere.

Non è detto che un uomo e una donna siano idonei a diventare genitori! In TV si sentono delle cose che fanno accapponare la pelle, e fanno anche riflettere.

Quindi partendo dal presupposto che i bambini necessitano d'amore e di un ambiente familiare idoneo per la loro crescita io penso che anche due padri o due madri possono darglielo, basta che siano delle brave persone e questo vale anche per le coppie uomo/donna l'importante è il bene del bambino e il volerlo davvero!
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