Un saluto a tutto il forum,
anche se in ritardo, mi permetto di dare il mio piccolo contributo, a questa interessante discussione. Prima però devo dire una cosa, anche se, forse andrò un po’ in off topic: sono rammaricato per la scarsa presenza nel forum, ma sono in piena fase progettazione e costruzione delle sump e pertanto ho davvero poco tempo a disposizione...ma prima o poi finirà e si se finirà
!!!!
Dunque veniamo a noi, essendo anche io un “amante” dei cilcidi Centro/Sud America nonché Africa occidentale non posso, Jambè, che rallegrarmi per la tua scelta di allevare ciclidi provenieneti da questi luoghi
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Prima di scendere in dettagli, unitamente a quanto hanno fatto gli altri, alcuni consigli di carattere generale sull’allestimento della vasca.
Jambè, lo so, se adesso ti siedi davanti alla tua vasca ti sembrerà “grande” ma credimi, quando si parla di questo genere di ciclidi e soprattutto di pesci di quella “stazza” la tua vasca diventerà di colpo neanche “media” ma addirittura “piccola”!!! (Da questa considerazione la mia decisione di autocostrurmi una vasca di quasi 3 metri di lunghezza.)
L’ esigenza di avere spazio a disposizione non solo è necessaria perché si tratta di pesci, territoriali con pronunciata aggressività intraspecifica che exstraspecifica, ma anche e soprattutto per consentire “vie di fughe” alla femmina, che dopo un periodo riproduttivo più o meno lungo, potrebbe esserere scacciata dal maschio, in moto molto cruento, in quanto non riconosciuta più come partner. Evento che può succedere tranquillamente e anzi con determinate specie sistematicamente , anche se si tratta di ciclidi “monogami”, comportamento che non stò in questa sede a spiegare perché andremmo off topic.
Facciamo un esempio pratico, ammettiamo che riesci a far convivere nella tua vasca una coppia di Salvini e una coppia di H. Carpinte, risultato che si può raggiungere abbastanza facilmente se si rispettono alcune fondamentali regole:
1) allevare sin dall’iunizio un gruppetto di giovani di entrambe le specie per poi allontanare nel tempo, i soggetti “spaiati”;
2) la vasca deve essere allestita in modo corretto, con molti nascondigli ma soprattutto con “pareti” che permettono la formazione di territori.
Ottenuto il risultato desiderato, certamente avrai il piacere di assistere ad uno dei più bei spettacoli che questo hobby ti possa offrire ma che succederà se all’improvviso una delle due coppie non è più tale??..la femmina quale via di fuga avrà?? Sarà da un lato scacciata furiosamente dal proprio maschio e dall’altro scacciata altrettanto con violenza dall’altra coppia, trovandosi in una situazione di etremo pericolo per la sua vita. Pertanto, prima, di decidere che pesci allevare, occorre valutare bene tutte le conseguenze.
Un particolare, allevare, nello stesso acquario, due coppie sia della stessa specie o anche di specie differenti è proprio la soluzione ideale è più auspicabile affinchè venga ridotto al minimo il verificarsi di certi eventi, proprio perché la coppia avendo costantemente di fronte il “fattore nemico” potrà “consolidare” più tenacemente il proprio legame.
Ho letto della tua scelta nell’allevare i Salvini, ottima direi perché è davvero un cilcide stupendo, sia per forma che per i colori ma, attenzione, di questo cilide esistono delle varienti geografiche che possono essere pià o meno colorate. Quella in assoluto più colorota ha origine dal rio Usumacinta, variante caratterizzata dal fatto che sia il machio che la femmina presentano in maniera costante una bellissima colorazione rosso fuoco che si estende dalla gola sino alla pinna anale. Rosso che durante le cure parentali, specialmente nella femmina, diventa davvero spettacolare.
Io ho attualmente due coppie Salvini di questa variante geografica, che sono riuscito ad allevare e far riprodurre in una vasca da 170 cm rispettando rigorosamente le “regole” che prima ho detto.
Per fortuna non ho mai avuto problemi, perché le coppie avevano diviso la vasca praticamente a metà, ho assistito ad uno spettacolo meraviglioso ma devo dire che ero al “limite” perché duranmte il periodo riproduttivo l’aggressività dei maschi era elevatissima ed era sorprendente notare con quanta veeemenza si buttavano l’uno sull’altro procurandosi non ferite gravi (mai notato) ma lacerazioni di pinne dorsali e anali si. C’e’ stato un periodo, per fortuna breve, durante il quale uno dei maschi aveva scacciato la sua femmina non riconoscendola più come sua partner. Ebbene ho temuto per la sua incolumità, essendo costretta a “vivere” rintanata costantemente sotto una legno, non riuscendo nemmeno a cibarsi perché appema fuori dal nascondiglio veniva attaccata sui fianchi sia dal maschio che dall’altra coppia. Per fortuna, mi resi conto che la colpa di ciò era proprio mia perché avevo fatto crescere troppo fittamente la parete di V. Gigantea al centro della vasca, da crearsi un muro così fitto ed inpenetrabile, che il maschio non aveva più costantemente la visuale del “fattore nemico” e quindi aveva adoperato un simile “strano” comportamento. Può sembrare strano, ma tutto si risolse quando sfoltii la “parete” di piante, cosi che nel giro di breve tempo il maschio accettò di nuovo la propria femmina. Che lo stesso evento non si verificò per l’altra coppia mi è ignoto, ma questo sottolinea come il carattere posso essere differente tra individui pure appartenente alla stessa specie.
Nella vasca da 130 cm dove ho allevato due coppie di T. meeki, quindi pesci un po’ più “piccoli” dei Salvini, ho avuto delle enormi difficoltrà di convivenza, perché dopo il periodo riproduttivo, sistematicamente il maschio scacciava la femmina, la quale se non fossi interventuo avrebbe sicuramente fatto una cattiva fine. Di esempi di questo genere ne posso fare parecchi non solo in base alle mie esperienze personali ma anche su ossrvazioni fatte su vasche di conoscenti.
Prima di concludere, un ulteriore considerazione, non credo che un fondo costituito da akadama sia ottimale per l’allevamento di questi ciclidi, non ho mai sentito nessuno che abbia fatto una simile esperienza, ma rimango lo stesso molto dubbioso sulla scelta. Bisogan tener presente che questa categoria di cilcidi sono pesci che scavano e pure parecchio, inoltre se si intende allevare ciclidi di grossa taglia, un colpo di caudale è in grado di sollevare enormi quantità di sabbia, figuriamoci cosa succederebbe su un fondo di questo tipo!!!
In definitiva, ottima la scelta di allevare cilidi del Centro America, il mio consiglio è quello di orientarti su specie di media/piccola taglia, ideali sarebbero, come ti ha già detto Teo i Cryptoheros o Archocentrus. Se proprio vorrai allevare cilcidi di grossa taglia, allora devi tenere in conto che non tutto può filare liscio e quindi risulterà indispensabile avere sempre a disposizione sia un acquario/vaschetta di “riserva” sia una parete divisoria trasparente da usare in caso di necessità.