PELLEGRINO

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Slipknot69
00mercoledì 27 novembre 2013 23:16
quarto racconto del sourcebook Bauhaus
Tradotto da Slipknot69

Johan Mannheim si guardò intorno eccitato, poi si ricompose in fretta. Non è cosa da nobile Bauhaus farsi vedere a bocca aperta come un bifolco, anche qui per le strade di San Dorado. Con la luce, però, era tutto così diverso da casa. La notte, i neon e l'odore strano alieno di Marte lo aggredirono. L'aria qui era secca e dal forte odore metallico, notevolmente diversa dall'aria umida e lussureggiante di Venere. Camminava veloce. Il suo cuore batteva più forte. Ignorò gli sguardi dei passanti attirati dalla sua uniforme cerimoniale.
Alzò lo sguardo verso i grattacieli e pensò a quanto erano diversi. Gli edifici Capitol avevano linee pulite ed erano così risplendenti. Da nessuna parte c'era una traccia di una fortezza o postazione per armi. Sapeva che, nel sud, Burroughs era vicino alle warzone, ma questa megalopoli non aveva mai visto la guerra, ovviamente. Era tutto così diverso dalle città assediate militarizzate del suo pianeta natale. Decise che tutto ciò gli piaceva molto. Era contento, ora che si era separato dal resto dei Pellegrini ed era andato ad esplorare per conto suo.
Decise che quella gente lo interessava e si mise a fissare la folla anarchica e ribelle camminare e parlare e baciare e litigare per le strade. Era così diversa da quella ben disciplinata e propositiva della sua città. A Heimburg, era inconcepibile che le persone marciassero nei negozi come un esercito invasore. Sì, decise, non avrebbe mai fatto nulla di simile a casa. Si sentiva stranamente libero. Dopo dieci anni di servizio militare, questa è stata la prima cosa indisciplinata che aveva fatto. Era in congedo di due anni come Pellegrino per fare un grand tour del sistema solare. Questa è stata la prima vacanza della sua vita fatta lontano dal caldo grembo soffocante della sua famiglia. Stava vedendo cose nuove, era alla ricerca di avventura e lo stava amando.
Si rese conto che stava sognando ad occhi aperti da troppo tempo. Aveva sbagliato strada e l'ambiente circostante ora appariva più sciatto, più grezzo, più pericoloso. Degli straccioni lo guardavano furtivamente, come se cercassero di valutare se la ricchezza del suo vestito valesse il rischio di attaccarlo. Mannheim mantenne la schiena dritta e proseguì a camminare. Non aveva paura. Aveva prestato servizio nelle warzone dell'Anello di Fuoco. Questi sciacalli umani non lo spaventavano, non importava in quanti fossero stati. Rendendosi conto che non era una facile vittima, i potenziali rapinatori sgattaiolarono via. Solo quando la minaccia si allontanò, Mannheim si rese conto di essersi perso.
Improvvisamente, un grido risuonò. Una giovane ragazza schizzò fuori da un vicolo laterale. Stringeva i suoi tacchi a spillo nella mano destra e correva attraverso la spazzatura a piedi nudi. Corse fino a Mannheim e si strinse al suo braccio. Notò che era sorprendentemente bella.
"Aiutami" lo pregò, i suoi occhi spalancati imploravano aiuto. Dall'uscita del vicolo spuntarono due uomini enormi. Almeno sembravano uomini. Un più attento esame gli rivelò che erano troppo grandi, i loro capelli erano troppo bianchi, e i loro occhi emanavano troppi bagliori rossi. Le pistole enormi che avevano in mano sembravano abbastanza minacciose.
"Aiutami, ti prego" disse la ragazza.
"Certo, signora" rispose Mannheim educatamente. Estrasse la pistola, la puntò verso il mostro che sembrava essere il leader e sparò.
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