Riflessione pseduo seria su un genere

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nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 16:06
Ogni tanto in un impeto di nerdaggine e sega mentale mi ritrovo a chiedermi perchè io e tanti altri utenti del forum ma anche apassionati sul web adorano le serie mecha o volgarmente chiamate "robottoni"?

In un'analisi razionale e distaccata come se guardassi alla mia passione in terza persona dando un spiegazione psicologica mi viene da avanzare una giustificazione con la fascinazione di tutto ciò che è tecnologico e futuristico (inclinazione questa che ho conservato fino a ora in età adulta tra l'altro) e la predilizione di narrazione fantastica declinata veso il fantascentifico.
Il tutto potrebbe essere avvalorato dal particolare che da bambino la parte che attendevo con ansia in ogni singolo episodio era (e ancora oggi è) la trasformazione/agganciamento del robot rispetto ala vicenda episodica o della storia della serie.
Più era elaborata è più aggrdava la mia brama di fantascentificità.
Anche il mecha design stimolava la fantasia e quindi più il tratto era complsso e verosimile è più rimanevo coinvolto.
Queste le motivazioni più appariscenti e le più spontanee che una riflesione sull'argomento possano portarmi a fare ma..c'è dell'altro?
In effetti si;a ben pensarci la passione per i robottoni era affiancata oggi come allora da serie superoistiche.
Ricordo con affetto i cartoni di spiderman quelli della Marvel e Super Friends della Dc (e anche i supereroi Hana e Barbera tipo Space Gost,Blue Falcon ecc ecc) senza dimenticare i mitici giappi:Kyashan,Polimar e Tekkamen.
In entrambi i casi (robot e supereroi) c'è una componente superoistica che mi affascinava, ovvero la possibilità di essere meglio e al di sopra della massa e della norma.Insomma sono arrivato a capire che subivo il fascino di queste serie perchè reconditamente agognavo essere al loro posto.
Che sia pilotare un robot o avere un super potere...poco importa.

Perchè a voi piacevano (se vi piacevano) le serie di Goldrake e co.?
jan_valek
00giovedì 25 novembre 2010 16:23
perchè c'era e forse c'è ancora tutto quello che cerco in una serie, fantasia. giusta dose di violenza, innovazione tecnologica.serie come baldios..fantastica, da seguire senza fiato, non è tecnologica, quindi, come si nota in tutte le classifiche, resta un pochetto indietro.
forse è l'eroismo che mi attira.
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 16:25
grazie jan che hai cagato il topic
T_T
sally__75
00giovedì 25 novembre 2010 16:32
Quoto tutto quello che ha detto Nex, ma anche senza arrivare ai supereroi, quelle serie insegnavano valori come lealtà, fiducia nel prossimo, onestà con gli altri e con sè stessi, disponibilità al sacrificio (anche se qualche volta era portata all'estremo ma è il concetto che conta). Per questo motivo mi piace molto guardarli ancora oggi!
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 16:37
si ma ragazzi anche io sono daccordo su questo ma di getto
la prima cosa che mi attira è proprio quello (e altro) la mastosità e la complesità meccanica del robot.
Non so' come spiegarlo meglio a parole.
E' la pseudo scienza la verosomiglianza che mi intriga.
Della serie "magari se si costruisse potrebbe esistere davvero"
Whasango
00giovedì 25 novembre 2010 16:40
Come scrissi in un altro topic, credo che dietro a questa affezione ci sia un senso sociologico legato al periodo.
Non voglio né devo demistificare l'utenza di appassionati, ma è indubbio che durante l'invasione di anime nipponici
negli anni 80, gli spettatori erano in prevalenza MASCHI... perché l'offerta di genere era prettamente SHONEN.
Di base è lo stesso processo studiato a tavolino, e poi avvenuto anche sul mercato giapponese.
Questi prodotti erano interessati alla lusinga dei gusti di un pubblico maschile.
Solo col tempo si cecò di assecondare quello femminile con tematiche ed eroine loro affini.

Quindi, tornando a noi... la prevalenza dei prodotti era di genere SHONEN.
E va detto che in Italia (arrivando dopo) ci fu una vera e propria INVASIONE di massa del "robotico".
Da noi più che in altri paesi.
Molti titoli arrivarono insieme... tutti e subito.
Non ci fu la "dilazione temporale" che avvenne in Giappone, per ovvi motivi di lavorazione e diffusione.
Inoltre eravamo in un periodo storico di grandi cambiamenti: sociali, concettuali, ideali e lavorativi.
E' indubbio ricordarsi come l'INDUSTRIALIZZAZIONE o il PROCESSO MECCANICO E TECNOLOGICO fossero sulla bocca di tutti.
L eprime industrie meccanizzate... i primi "robot" da catene di costruzione (pensiamo all'automobile).
E in Giappone dove queste cose erano anni avanti, è normale che la fantasia si mischiò a tali processi.
E nacque l'idea "romanftica ed eroica" del ROBOT.
E cazzo, parliamoci chiaro... era innovativa e indubbiamente pazzesca.
Di un potenziale immaginativo enorme... non a caso fu il "genere" più prolifico per un intero ventennio!

Ci sono tanti motivi...
Io credo che all'epoca guardassi i ROBOT per tanti motivi.
I classici che snoccioliamo sempre noi fans.
COmplice anche una messa in onda massiccia ed esponenziale di questi titoli!
Sulle reti regionali, la sera verso le 19:30 non poteva mai mancare una serie robotica!
E terminata una... via, subito che ne iniziava un altra.
Quindi ci furono anche tante cicostanze esterne ad influenzare questo gusto credo.
Non a caso, come dicevi tu, ci sono appassionati che PREFERISCONO un certo titolo o genere.
Perché "il gusto" lo si sviluppa col tempo e con la conoscenza allargata.
Ma di fronte alle serie di infanzia (in cui il 70% corisponde ai robotici) tutti chinano il capo.
C'è un affetto ed un rispetto comunque altissimo... di fronte a podotti poi che se sviscerati contengono
una marea di pecche ed errori.
Però al cuor non si comanda... [SM=x53150]
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 16:44
Si ma non hai raccontato perchè?
Sembra quasi di capire perchè l'abbiam subita e basta.
ma se faceva cagare come genere non avrebe attichito
cosa affascinava di quelle serie in maniera più profonda nella psiche?
L'eroismo o l'episodio in un bambino di 6/7 anni non lo stuzzichi ma allora cosa?
Io la mia l'ho detta
Bud-
00giovedì 25 novembre 2010 16:49
Capisco benissimo quello che vuoi dire, a me quello che gasava da matti (da bambino) era immaginarmi il robot in forma di giocattolo.
le trasformazioni che avrei potuto farci con le mie manine cicciotte, ecco anche spiegato perche' adoravo i transformers!
Che pero' erano troppo costosi :(

Ammetto che della trama da bambino non me ne fregava una ceppa :D
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 16:52
Hai preso in pieno il concetto
"la motivazione primordiale"

Quindi ero l'unico affascinato dal "potrebbe essere meccanicamente vero"...
Bud-
00giovedì 25 novembre 2010 16:53
mah, forse c'era un abbozzo di pensiero del genere chissa'...ma sono cose che risalgono a troppi anni fa.
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 16:56
Re:
Bud-, 25/11/2010 16.53:

mah, forse c'era un abbozzo di pensiero del genere chissa'...ma sono cose che risalgono a troppi anni fa.




sei diventato ingegnere
è mooooolto probabile mi sa
non a caso io ho sul groppone un anno di Ingegneria elettronica
grazie a dio fuggii prima di essere devìato [SM=x53082]
Whasango
00giovedì 25 novembre 2010 16:56
In effetti mentirei se dicessi che NON l'abbiamo subita.
Come ho detto, alla base credo si sia centato in pieno l'obbiettivo di vendere "qualcosa in un periodo in cui QUEL qualcosa affascinava la mente delle persone"... ovvero il contesto robotico, in relazione ad un suo esponenziale aumento
nella vita comune (e non) delle persone.
Voglio dire, è paragonabile al boom della fantascenza veicolare (intesa proprio come "mezzo di trasporto") in relazione
al sempre maggior aumento della produzione di automobili e al divenire sempre maggiormante alla portata del pubblico.

Se la "novità" una macchina stupisce... quando questa diventa alla portata quasi di tutti, tutte le derivazioni annesse
che fanno leva sull'immaginazione e sulla fantasia... catalizzano il cervello del pubblico.
Ma attenzione, parlo di un processo personale e romantico... non di coercizione esterna!
I TRANSFORMERS quando hanno attecchito?
Paradossalmente alla diffusione degli elettrodomestici su larga scala.
Perché secondo me la l'idea fantastcia che un oggetto di uso comune potesse aver ein se capacita trasformatiche
era fighissima (olte che geniale a livello marketing!)

I "super robot" hanno estremizzato e reso appunto super il concetto di robotica ad uso comune.
Negli anni 70 ed 80 la robotica ha avuto il suo sviluppo sociale più elevato.
E' un idea che si è insinuata nella testa delle persone.
Ed il fascino della sua estremizzazione ha fatot i resto...
I cartoni robotici principalmente facevano leva su quello.
Perché il discorso di "mostri" o atteggiamento eroico" erano componenti sfruttate dai libri già da decenni.


Però a questo dico che se da bambino mi avessero bombardato con altri generi... a quest'ora vedrei anche quelli
con gli occhi con cui vedo i cartoni robotici.
Anche l'offerta televisiva ha contribuito alla diffusione del genere.
Bud-
00giovedì 25 novembre 2010 17:01
Re: Re:
nexstar, 11/25/2010 4:56 PM:




sei diventato ingegnere
è mooooolto probabile mi sa
non a caso io ho sul groppone un anno di Ingegneria elettronica
grazie a dio fuggii prima di essere devìato [SM=x53082]




per deviarti in altri (e a quanto pare piu' fruttuosi) modi. [SM=x53082]
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 17:03
non sono perfettamente daccodo
nel senso
io conosco me stesso e so' per certo che certe cos non avevano e non hanno presa su di me
nel senso il fantasy puro, o le commedie per dire
quindi se il genere in voga fosse stato chessò solo commedie e successivamente (in età adulta) sarebbero comparsi i mecha di sicuro avrei preferito sempre e comunque i mecha/robottoni
Oltre al fattore età è proprio il genere che ha stimolato ma anche l'epoca (e qui son daccordo con te)

Infatti oggi sarebbe difficile affascinare con questo genere (anche contestualizzato nella grafica ai gusti moderni) i bambini di oggi
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 17:03
Re: Re: Re:
Bud-, 25/11/2010 17.01:




per deviarti in altri (e a quanto pare piu' fruttuosi) modi. [SM=x53082]




si
lo schiavo metalmeccanico
[SM=x53119]
Whasango
00giovedì 25 novembre 2010 17:12
Re:
nexstar, 25/11/2010 17.03:



Infatti oggi sarebbe difficile affascinare con questo genere (anche contestualizzato nella grafica ai gusti moderni) i bambini di oggi




OVVIAMENTE! ...motivo pincipale pe cui dico che "oggi" il gene eobotico è out... non tia più.
Peché oggi come oggi non ha senso di esistere.
O non stimola la fantasia come allora. [SM=x53148]
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 17:17
Invito anche chi non subiva il fascino da piccolo a spiegare il perchè

Per noi dorgati di robottoni il parere di chi ne è imune è interessante
jan_valek
00giovedì 25 novembre 2010 17:35
credo che il punto tecnico/scientifico sia veramente la chiave della passione..io mi ricoordo che ho cercato di ricreare il doppio bastone di coog in ogni modo, studiando il modo telescopico x ricrearlo..in cartone, ovviamente.
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 17:41
si
vero non a caso ricreare con i lego o le costruzioni certi "mccanismi" e certe trasformazioni era appunto uno sfogo per la passione per questo genere.
Un'altra conseguenza della passione per questo genere fu che all'epoca anche quelli vagamente sci-fi li seguivo sperando che una navicella o un mezzo diventassero poi robot
(e a volte l'attesa veviva premiata:vedi Izenborg, sceriffi delle stelle ad esempio)

oppure la frustrazione (per così dire) dello sciupamento di un robot così valido per serie comiche in cuo non veniva valorizato (vedi King Star di Calendarman)
jan_valek
00giovedì 25 novembre 2010 17:43
Re: Re:
Whasango, 25/11/2010 17.12:




OVVIAMENTE! ...motivo pincipale pe cui dico che "oggi" il gene eobotico è out... non tia più.
Peché oggi come oggi non ha senso di esistere.
O non stimola la fantasia come allora. [SM=x53148]



opto x la seconda...non c'è la fantasia.


nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 17:50
Non demoniziamo le giovani generazioni ( e non deviamo il topic :-P)
adesso tirano di più le carte e gli pseudo tornei e i cartoni vanno così

ma la fantasia l'hanno anche loro è semplicemente diversa
La Visione
00giovedì 25 novembre 2010 18:03
Non so se ho capito bene la domanda/dilemma.

Mi piacevano Goldrake e compani fondamentalmente per la trama avvincente, l'azione e il supereroismo, vosto che ero appassionato anche di Marvel.

Tutto questo nel contesto della loro novità assoluta rispetto ai cartoni preGoldrake.

Poi c'era anceh il discorso gioco, ma non credo fossi attirato dall'aspetto tecnologico dei robot. Erano l'avventura e la trama, e i personaggi che vi ruotavano, ad attirarmi.
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 18:10
Il dilemma, diciamo, il punto per la riflessione è

"la ragione più intima e più immediata perchè ti piacevano (se ti piacevano) i robottoni"
La Visione
00giovedì 25 novembre 2010 19:39
Re:
nexstar, 25/11/2010 18.10:

Il dilemma diciaamo che il punto per la riflessione è

"la ragione più intima e più immediata perchè ti piacevano (se ti piacevano) i robottoni"



Intima nel senso di Carinzia? [SM=x53150]

Allora la mia motivazione è quella descritta sopra.


vagaBIONDO reloaded
00giovedì 25 novembre 2010 20:28
Re:
Bud-, 25/11/2010 16.49:

Ammetto che della trama da bambino non me ne fregava una ceppa :D




quoto ogni singola parola.
per me un robot più si trasformava e più mi piaceva. della trama mi importava meno di zero. da bambino non avrei mai potuto amare un cartone come baldios se non fosse per la trasformazione e il robot in se per se.
infatti gundam mi piaceva meno proprio perchè non si trasformava...
tuttavia anche gundam era un robottone, e io volevo pilotarlo. non esiste un robot che non volessi pilotare, eccezion fatta per pseudorobot tipo la caffettiera o il godam...
secondo me il motivo per cui li guardavamo è proprio nel fatto che ci immedesimavamo nei piloti, volevamo essere come loro e avere il nostro robottone.
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 20:42
esattooooo
The.fly
00giovedì 25 novembre 2010 21:00
Re: Re:
vagaBIONDO reloaded, 25/11/2010 20.28:




quoto ogni singola parola.
per me un robot più si trasformava e più mi piaceva. della trama mi importava meno di zero. da bambino non avrei mai potuto amare un cartone come baldios se non fosse per la trasformazione e il robot in se per se.
infatti gundam mi piaceva meno proprio perchè non si trasformava...
tuttavia anche gundam era un robottone, e io volevo pilotarlo. non esiste un robot che non volessi pilotare, eccezion fatta per pseudorobot tipo la caffettiera o il godam...
secondo me il motivo per cui li guardavamo è proprio nel fatto che ci immedesimavamo nei piloti, volevamo essere come loro e avere il nostro robottone.




Quoto in pieno.
Rinfrescami la memoria però.Qual'è la caffettiera?
nexstar
00giovedì 25 novembre 2010 21:09
Lo zeta

eretici :(
Alty73
00giovedì 25 novembre 2010 21:25
Re:
nexstar, 25/11/2010 18.10:

Il dilemma, diciamo, il punto per la riflessione è

"la ragione più intima e più immediata perchè ti piacevano (se ti piacevano) i robottoni"






sicuramente per la trama....
c'era l'eroe buono,che in genere era aiutato da amici,da uno scienziato e una base di comando..
i nemici arrivavano dallo spazio..e nella maggior parte dei cartoni robotici, i cattivi erano sempre gli alieni che volevano distruggere la Terra..

mi affascinava il concetto del pilota buono che lotta contro il mostro spaziale..la lotta del bene contro il male..
poi ovviamente anche il tipo di robot...ed i primi sono stati quelli di Nagai..in particolare il Grande Mazinga e Jeeg robot.
Oxido
00giovedì 25 novembre 2010 21:27
Re: Re: Re:
The.fly, 25/11/2010 21.00:

Rinfrescami la memoria però.Qual'è la caffettiera?



fly certe volte sembri caduto qui da plutone

io guardavo i cartoni, punto. Francamente non me ne fregava molto se fossero di robot, di calcio, o roba tipo conan o polymar. L'importante è che fossero "da maschio" e non "da femmina". Il punto è: erano avvincenti, guardando i robottoni o altro ci si immedesimava col personaggio che nei cartoni giappo era programmato appositamente per suscitare questa sensazione, a differenza degli animali antropomorfi americani che mi avevano francamente devastato la minchia (e infatti non mi piacevano don chuck e quelle menate lì). Il ragazzo eroe drammatico o comico era il di più che i cartoni giappo avevano, e non c'entrava molto il robot, almeno nel mio caso.
Poi cercare di costruire goldrake coi lego, o l'alabarda con i manici di scopa, bè quello credo sia un normale processo di traslazione del visivo al pratico. Ricordo anche che ogni pasqua cercavo di fare delle spade e delle armature con la carta stagnola delle uova per giocare a king arthur, ma le spade erano abbastanza deludenti [SM=x53119]


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