Interessante Lucie! Caspita, davvero un grandissimo spirito commerciale!!!! Io, però, non amo questa "globalizzazzione" su tutti i fronti, ma soprattutto questi fronti! I cibi esprimono le belle diversità di popoli, e paesi, e gustarli significa conoscere.
Qui in Italia, addirittura, c'è un'associazione che è stata fondata proprio per portare in alto questi valori, si chiama "Slow Food", proprio per contrapporsi alla filosofia del "Fast Food"; essa valorizza i prodotti locali tipici, ed organizza manifestazioni in cui sono messe in risalto le particolarità gastronomiche, tipiche di ogni zona d'Italia, andando contro, negli intenti, proprio a quella "globalizzazzione gastronomica" a cui accennavo prima.
Sai, io vivo a Trieste, una cittadina (ha poco più di 200mila abitanti) nel nord-est dell'Italia, qui, per retaggio austrungarico (Trieste è stata la capitale commerciale dell'Impero Austrungarico) i bar sono una miriade, perchè buona parte della vita sociale qui si svolge tra chiacchiere e caffè, ottimo caffè, pergiunta, (non per niente Illy è di qui ed ha qui la sua fabbrica), e sapere che ogni bar ha la sua particolarità in quanto a caffè, beh, è una cosa che mi piace parecchio...non credo che mi piacerebbe se ogni bar della città avesse lo stesso caffè, ed offrisse lo stesso servizio...ma questa è solamente la mia opinione, beninteso!
Per quanto riguarda il sogno di Howard Schultz (servire il caffè agli italiani)..beh, per questo credo che i tempi non siano ancora maturi, e questo resterà un suo sogno per ancora abbastanza tempo! (qui in quanto a caffè, siamo piuttosto esigienti!
)