Società odierna...

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itachi_love
00domenica 14 febbraio 2010 23:22
Ovvero, tutti considerano la donna in un solo modo
Salve a tutti.
Sono qui, questa sera, per parlare di un argomento che ormai mi assilla da parecchio tempo.
Non so se qualche altro utente abbia già postato una simile discussione, io dando un'occhiata veloce, non mi è sembrato.
Se ce ne fosse già uno, chiedo scusa all'autore in anticipo.
Dunque, il problema che volvo porre è questo: la società odierna sta prendendo davvero una piega orribile?
Mi spiego meglio.
Come tutti sappiamo in tv girano molti reality e quiz dove si vedono solamente donne mezze nude che sventolano il sedere per aria.
In un quiz come "Prendere o lasciare", dove c'è Raffaella Fico che ballava in mutande e reggiseno, perchè la maglia e la gonna erano talmente microscopiche da far vedere tutto quello che c'era sotto, in prima serata sotto gli occhi di milioni di bambini.
Oppure le mille pubblcità degli assorbenti dove tutte le donne dicono che hanno perdite urinarie o roba del genere.
Scusate le parole poco garbate, ma questa cosa mi dà veramente sui nervi.
Sembra che nella società odierna le donne siano considerate come oggetti che ballano, cantano, urlano e che fanno odience sventolando sederi e tette a destra e a manca. Oppure sembra che abbiano solamente il problema delle mestruazioni o delle perdite di urina.
Quando invece ci sono donne che sudano sette camice ogni giorno andando al lavoro e lavorando come muli per poter dar da mangiare ai propri figli.
Penso proprio che non sia giusto che le donne, come me d'altronde, possano essere etichettate come dice la tv spazzatura.
Questa faccenda mi dà veramente sui nervi, perché semvbra che la razza femminile sia solamente capace a fare due cose, quando invece ne sa fare duecento, e anche di più.
Sono davvero stufa di vedere certe cose alla televisione.
Quando non ce la faccio più, spengo tutto e leggo un libro, ma se questo bastasse a far fermare veramente tutto, non riaccenderei mai più la televisione.
KimmyTamer
00lunedì 15 febbraio 2010 00:06
argomento estremamente interessante e per me deprimente, devo dire.

Secondo me il problema sta nel fatto che la società è a misura d'uomo.
Ed è vero, perchè sono i maschi che l'hanno costruita, e se la sono fatti apposta per loro. Rare le donne fortemente rilevanti, spesso maltrattate o riscoperte troppo tardi.

Una donna, in una società a misura d'uomo, per emergere ha solo le possibilità che le fornisce questo stampo sociale.
E due sono:
Essere donna come l'uomo vuole la donna: e quindi abiti succinti, anda da pornodiva, dimestichezza col palo - futuro: velina e/o 'escort', come si suolgono chiamare.
Oppure essere donna-uomo. E da qui abbiamo quei modelli che spessissimo vediamo in film o telefilm: la donna in carriera, precisa, 'tedesca', imperatrice, cattiva, cinica, pronta a fare a brandelli chiunque le si pari davanti. No, gli uomini non sono così, sono più tranquilli: ma gli uomini hanno anche TERRORE delle donne che emergono. Parlo per racconti di sindacato di mia madre (che ne era segretaria regionale) - se un uomo deve farsi 'un culo così', una donna deve farsi 'dodici culi così'. Avere come si suol dire 'le palle'. Perchè oltre a doversi far strada, deve abbattere i pregiudizi che la vedono 'escort', e farsi largo fra un branco di uomini coesi e pronti a sminuirla.
Fra l'altro, questi sono racconti di 'sindacato'... il sindacato dovrebbe procedere per l'equivalenza dei sessi, per i diritti degli invalidi e tutte queste belle cose qui.
Ora, se QUESTE conclusioni arrivano da un ambiente sindacale, immagina COSA possa accadere in un'azienda privata.
Da qui i personaggi alla Veronica di Better Off Tedd.

La donna ha altri ritmi, altri modi di affrontare il mondo. E' diversa dall'uomo, di questo bisogna prenderne atto: ma non perchè diversa, allora è inferiore.

Mi ricordo che mi aveva raccontato il mio prof di arte di come, quando ci fu un incendio nel luogo dove ante lavorava, le due donne presenti furono e più rapide e logiche ad agire per mettere tutti in salvo, mentre gli uomini si facevano prendere dal panico.

Abbiamo punti di forza e punti di debolezza, come le crisi isteriche, il pianto, il fatto che siamo lunatiche.

Siamo diverse.

Dovremmo poter essere donne nel modo in cui ci sentiamo donne.



Ma sorridi.

Quando mi faccio prendere dallo sconforto a causa di letterine e pornodive che appaiono in tv, distruggendo l'immagine del gentilsesso, penso a Rita Levi Montalcini.
E quella gran signora mi da' sempre una spinta per continuare.
Vorrei davvero poter essere come lei, un giorno. E' un modello incredibile, e ne ha passate anche parecchie.



Ti segnalo questo sito

www.ilcorpodelledonne.net/

e il video, che ho visto su rainews qualche tempo fa. La riflessione fatta è profonda e sconfortante, ma il problema, come vedi, è sentito - e chi combatte c'è sempre, in un modo o nell'altro :)
Evil Lady Nanto
00lunedì 15 febbraio 2010 00:11
Scusate, non vorrei apparire cinica, ma perché le donne si prestano a questo?
Perché così hanno più possibilità di avere soldi, denaro e potere (usando il suo "monte di Venere" una donna ha un potere immenso, come notava Victor Won Hagen in un testo sugli atzechi che sto leggendo)e molto molto facilmente. E' più facile avere una cosa mostrando le proprie abilità d'alcova che studiando.
E se le donne pensano così (probabilmente per un retaggio ancestrale, dove il potere della donna era legato al suo sesso) saranno sempre pronte ad alimentare tale mercato. Perché dubito che quelle che fanno le veline siano così idiote.
E se non c'è la materia prima per tale mercato, il mercato si spegne.
Jack8321
00lunedì 15 febbraio 2010 11:35
La società italiana stenta a capire che la donna non è solo oggetto, l'ultima battuta del presidente del consiglio "Dall'albania vogliamo solo le donne belle" è tutta un programma, ma anche intelligenza, spiritualità, forza d'animo e tanto altro.
Alcune donne, non tutte, trovano più facile "vendere" il loro corpo, perchè farsi il mazzo in un dipartimento di ricerca costa fatica (anche per gli uomini perchè in certi posti se non sei figlio di, amico di, con la tessera del o impanegato con; non fai carriera).
La società ormai è del solo apparire, questo vale anche per gli uomini:
Gli uomini fanno di tutto per apparire e, come ho scritto in un tema dove attaccavo pesantemente i Irreality, recitano solo una parte tipo i 6 personaggi in cerca d'autore di Pirandello.
Quando non hanno più tale "testo" si perdono.
nisi corvonero
00martedì 16 febbraio 2010 11:34
Purtroppo questa realtà la vivo tutti i giorni: mi trovo a lavorare in una ditta "di famiglia" popolata di maschilisti.

E' inutile che stia a descrivere il perché e il percome, ma quello che noi facciamo, in soldoni, è mettere una pezza alle idiozie che combinano i colleghi uomini saltando come cavallette e correndo di qua e di là. Indipendentemente dalla nostra formazione o professionalità, questo è quello che facciamo qui.
La mediocrità è una regola: tempo fa fui infatti rimproverata da un dirigente che ce l'aveva con me (faccio la corrispondente con l'estero, per cui devo sapere bene l'inglese) perché nelle mail utilizzavo (e utilizzo) parole che lui non conosce.

Le donne mastino diventano tali perché una donna gentile e corretta fanno di tutto per mangiarsela a colazione. Siccome ritengo che un essere umano abbia tutto il diritto di mordere le chiappe a chi lo insidia, ecco la trasformazione in cyborg-mastino. Le sparate sulla perduta femminilità sono solo osservazioni tremendamente ipocrite.

Riguardo a quello che dice Evil Lady, io non me la starei tanto a prendere con le ragazze che accettano di sculettare o mostrare le tette al popolo. Se cercano ragazze sculettanti, vuol dire che c'è qualcuno che le guarda. Se offrono carrettate di soldi alla gente, io non mi scandalizzo se quelle accettano: dopo tanto studio, non prendo manco un decimo di quello che prendono quelle signorine. Buon per loro.
E' la legge dell'economia, accidenti, rendiamocene conto, domanda e offerta. Le crociate ideologiche non servono, perché ci sarà sempre qualcuno che i soldi li prenderà, se glieli offrono.

Il problema è a monte, non è la materia prima che deve mancare, ma la domanda della stessa.

Jack8321
00martedì 16 febbraio 2010 13:40

Il problema è a monte, non è la materia prima che deve mancare, ma la domanda della stessa.



Già, mi sembra un po' utopica come frase perchè c'è un proverbio che dice: "Tira più un pelo di **** che un carro di buoi".
Ci vorrà molto tempo prima che un ricercatore prenda 200000 € l'anno e una velina qualunque 25000.
nisi corvonero
00martedì 16 febbraio 2010 14:12
Quando succederà (il ricercatore pagato il giusto), molto probabilmente una buona parte dei problemi che affliggono l'Italia sarà risolta.
Mi predispongo ad attendere taaaaanto tempo. [SM=g27996]
DarkRose86
00martedì 16 febbraio 2010 21:48
Ti capisco, cara Itachi_Love, e ti quoto.
Io, personalmente, non mi considero una femminista, ma il problema che hai esposto mi sta molto a cuore in quanto donna.
Per quel che mi riguarda mi è capitato spesso di sentirmi denigrata nel lavoro che faccio, sebbene a detta di mio padre ( uno dei pochi uomini che conosco a considerare il gentil sesso al proprio pari ) lo sappia fare meglio di diversi esemplari di sesso maschile. Mi spiego meglio: assieme a lui faccio consegne a domicilio per un negozio che tratta elettronica ed elettrodomestici, indi passo quasi tutte le mie giornate a sollevare pesi, dai più leggeri televisori alle lavatrici, i frigoriferi, le stufe, etc.
Questo per non molti euro, dirò la verità, ma purtroppo al momento non si trova altro e, come si suol dire, ci si accontenta.
( quando ne ha bisogno aiuto anche il mio ragazzo nel suo bar )
Sinceramente parlando il mio lavoro mi piace, peccato che spesso e volentieri sono incappata in clienti maschilisti, la cui reazione alla vista d'una ragazza che portava loro un oggetto pesante è stata: " Ma perché si fa aiutare da una donna? Non era meglio un ragazzo per queste cose? " oppure: " A cosa le serve la signorina? A riscuotere i soldi? " e via dicendo.
E io, che non posso rispondere a tono perché il cliente ha sempre ragione ( frase che trovo decisamente errata ), vorrei dire loro: " Non è meglio una donna che guadagna i suoi soldi faticando al fine di farsi apprezzare dagli altri per quello che sa fare, piuttosto che una che - riprendendo il discorso di Itachi_Love - sa solo mostrare le sue doti fisiche - oltretutto, spesso, risistemate dal chirurgo plastico - esibendosi in balletti che definire tali è un elogio immeritato? "
Ho sentito ragazzi della mia età dire: le donne sono inferiori in quanto meno intelligenti e adatte solo alle faccende di casa e ad altre cose ( sorvoliamo su queste ultime, sicuramente intuibili ).
Questo mi fa veramente star male, dunque condivido le perplessità di molti riguardo la società odierna.
Società malata, indubbiamente, in molti sensi, purtroppo. E quello illustrato in questo topic è uno dei mali che la affliggono, assieme ad altri ancor più gravi e preoccupanti.


Reiko_Artemis
00venerdì 19 febbraio 2010 00:36
Condivido tutto.
Non posso quasi più guardare la tv, la seguo solo per American Dad, i Griffin, i Simpson, Smallville e Dr House. Dico, posso guardare un film, un cartone animato, ma assolutamente non uno show italiano. Li trovo ributtanti. L'occhio mi cade in Matricole e Meteore (guardacaso, il simbolo è un culo in shorts, che eleganza) e mi rendo conto che non è così da ieri, è così da sempre. Le donne, silenziose e svestite, a ballare. Ma forse una volta non erano così osceni da puntare la telecamera proprio da sotto, per far vedere le mutandine della velina di turno. Alla fine Striscia la Notizia è il male minore. Vogliamo mettere Enrico Papi, che uno non può rispondere ad una domanda senza che partano cinque minuti di culo di Raffaella Fico?
Le veline svestite in prima serata sì. Le case chiuse no perché offendono la donna. Ma dai? E da quando uno se ne preoccupa?
Non mi vengano a dire che le donne lo fanno perché lo vogliono. Certo che lo vogliono. Come potrebbero non volerlo. Sono educate così dalla nascita! Sono intasate di rosa, di minigonnine taglia 3 anni, da Erotic Girl, dalle divette svestite. Viene spiegato loro che è così che il mondo le vuole, in cambio avranno tanti soldi da spendere in stupidaggini.
E se non rispetti i canoni?
Oooh, prova ad essere meno femminile di come dovresti. "non picchiare, sei una signorina"
Prova a lasciar perdere Zack Efron e fai una critica seria ad un fenomeno politico, film, libro ecc ecc:"sc**a di più, che ti passa l'acidità"
E poi... parlo da bisessuale. E anche come uomo. Mi chiedo cosa ci sia interessante nel sedere di Raffaella Fico, quando se vado su internet trovo tutti i porno che voglio. Oppure compro Play Boy, che ne so... Eppure noto che neppure mio padre segue il balletto con la bava alla bocca, ne è disgustato anzi. Possibile che quella percentuale di bavosi non si possa soddisfare altrove?
Armelle
00venerdì 19 febbraio 2010 01:05

Non mi vengano a dire che le donne lo fanno perché lo vogliono. Certo che lo vogliono. Come potrebbero non volerlo. Sono educate così dalla nascita! Sono intasate di rosa, di minigonnine taglia 3 anni, da Erotic Girl, dalle divette svestite. Viene spiegato loro che è così che il mondo le vuole, in cambio avranno tanti soldi da spendere in stupidaggini.
E se non rispetti i canoni?
Oooh, prova ad essere meno femminile di come dovresti. "non picchiare, sei una signorina"
Prova a lasciar perdere Zack Efron e fai una critica seria ad un fenomeno politico, film, libro ecc ecc:"sc**a di più, che ti passa l'acidità"



Quoto tutto quello che é stato detto, soprattutto Reiko. Pare che le donne debbano pensare solo ad essere belle e ad apparire, tutto il resto é superfluo, se non fastidioso. Belle e possibilmente stupide, che altrimenti sei acida e polemica. Che dire, siamo messe proprio bene, povere noi! -_-"
willHole
00venerdì 19 febbraio 2010 21:48
Personalmente trovo disgustosa la mercificazione del corpo femminile che la società -è innegabile- sta portando avanti.
Non è tanto una battaglia ideologica, ma la difesa elementare di un diritto sacrosanto alla dignità personale, inviolabile in quanto prerogativa umana, lo scrivo in corsivo perché sia evidente, e NON esclusivamente femminile o maschile, ecco.
La dignità deve essere propria dell'uomo in quanto tale, perché altrimenti si rischia di andare incontro a discorsi che degenerano in una sorta di "femminismo di ritorno" (passatemi l'espressione), che arriva a giudicare determinante per l'emancipazione della donna una sorta di prevaricazione nei confronti del sesso "forte"... che tanto forte poi non è, mi sembra.
Naturalmente sono conscio che nessuno di coloro che sono intervenuti in questa discussione ha avanzato affermazioni di questo tipo, ma tant'è, mi sembrava giusto precisarlo.

Fatta questa debita premessa, mi sembra anche opportuno sottolineare che però, alla fine della fiera, ha ragione nisi: queste povere veline/letterine/xxxxxine non vengono costrette con un fucile puntato a guadagnare consimili cifre con una fatica così marginale.
E no, non venitemi a raccontare che è colpa della società che impone un modello, perché non se ne può più di questa retorica similpolitica.
La società veicola un numero esorbitante di modelli, compreso quello esattamente opposto alla ragazza velina: c'è, come diceva qualcuno, Rita Levi Montalcini; c'è una serie di giornaliste di successo, che conducono programmi di informazione con scrupolo e attenzione e rivestono ruoli di spicco anche nella direzione della Tv pubblica; ci sono imprenditrici, dottoresse, scrittrici che si occupano con una certa frequenza di programmi di opinione pubblica, fornendo spesso punti di vista arguti e in ogni senso notevoli.

E poi, è ovvio, ci sono anche le veline, che costituiscono un abbassamento notevole della media: ma anche loro l'hanno scelto. E' la strada di minor fatica, credo, la strada che permette di risolvere nell'immediato un sacco di problemi.
Il fatto che una persona di intelligenza media lo consideri degradante non influisce sulla scelta di sballottare le proprie forme seminude su un bancone, perché quello stesso bancone è percepito come il trampolino di lancio per una vita di agi.
Parlandoci seriamente: una ragazza dotata di caratteristiche fisiche che le permettano una tale attività, vorrebbe davvero farsi il suo bel dottorato di laurea e andare a cercare uno straccio di lavoro di ricerca sottopagato?

E poi, è ovvio anche che il tutto dipenda dalla famosa domanda: sì, è anche innegabile che il genere maschile non sembri talvolta essere in grado di apprezzare una trasmissione sprovvista di curve bene in vista.
Analogamente, ci terrei a far notare, negli ultimi tempi si è assistito a una proliferazione esponenziale di giovanotti palestrati -che pubblicizzano in gran parte profumi ma talvolta si spingono anche alla funzione di "valletto".

Insomma, mi pare che in conclusione questo mercimonio del corpo sia un dramma bisex, che investe entrambe le categorie umane.
Certamente il dramma femminile è più esteso e di più lunga data, ma io avanzerei l'ipotesi che il tutto non sia causato da una sorta di misoginia latente.

Provocatoriamente, del resto, non si potrebbe forse affermare che tutto sommato agli inizi del processo di "evoluzione" otto-novecentesca dell'umanità si è combattuto anche per abbattere le inibizioni della sfera sessuale, quelle che impedivano di mostrarsi in modo discinto?
E tale conquista non sembrava forse una via per la libertà?
Mi sembra strano e un pò incoerente affermare ora che è invece una sorta di prigione, una coattazione all'esercizio di professioni del genere.

E poi, altrettanto provocatoriamente, vorrei aggiungere che l'uguaglianza dei sessi mi sembra più vicina di quanto si creda: del resto, non siamo forse arrivati al primo signorinO-buonasera? [SM=g27990]

Forse, nel mio inguaribile ottimismo, mi fa piacere pensare che da questa sorta di baratro che abbiamo descritto, attraverso il negativo che investe entrambi i sessi, si possa arrivare, in un futuro non troppo lontano, a una vera uguaglianza (ovviamente in positivo) di uomini e donne.

Mah, forse è un'utopia.

Ora spero solo di essermi espresso chiaramente, dato che mi sono stufato di scrivere, ho mal di testa, non ho voglia di rileggere e ho sicuramente dimenticato qualcosa di determinante.
Se il mio pensiero sembra troppo delirante, probabilmente sarò in grado a mente fresca di restituire al mondo una visione un pò più precisa di ciò che mi passa per la testa. [SM=g27990]

willHole, sorrisoni^^
KimmyTamer
00venerdì 19 febbraio 2010 22:50
Re:
willHole, 19/02/2010 21.48:

Fatta questa debita premessa, mi sembra anche opportuno sottolineare che però, alla fine della fiera, ha ragione nisi: queste povere veline/letterine/xxxxxine non vengono costrette con un fucile puntato a guadagnare consimili cifre con una fatica così marginale.
E no, non venitemi a raccontare che è colpa della società che impone un modello, perché non se ne può più di questa retorica similpolitica.
La società veicola un numero esorbitante di modelli, compreso quello esattamente opposto alla ragazza velina: c'è, come diceva qualcuno, Rita Levi Montalcini; c'è una serie di giornaliste di successo, che conducono programmi di informazione con scrupolo e attenzione e rivestono ruoli di spicco anche nella direzione della Tv pubblica; ci sono imprenditrici, dottoresse, scrittrici che si occupano con una certa frequenza di programmi di opinione pubblica, fornendo spesso punti di vista arguti e in ogni senso notevoli.



:( io ho detto Rita Levi Montalcini.

Ma mi devo dire in totale disaccordo con te.
Prova a scendere in strada, in mezzo a, chessò, milano?, e chiedi a un campione di ragazze/ine che passano "chi è rita levi montalcini". Forse alcune si ricorderanno che è una donna che ha 100 anni. No, il fatto che noi sappiamo chi sia, non significa che lo sappiano tutti.
Anzi.
Basta fare un'indagine 'a campione casuale': ovvero, per una decina di giorni, accendi la tv su un canale a caso ogni ora.
Non troverai mai Rita Levi Montalcini. Difficilmente troverai i programmi diretti da donne di successo nel campo del giornalismo (come otto e mezzo, suppongo).
Troverai enrico papi, il gioco dei pacchi, striscia, gente idiota che si urla dietro di tutto nei 'forum' televisivi, troverai uomini e donne, l'isola dei famosi, grande fratello (con le tipe che c'erano non so quanti anni fa a fare a gara a chi la le tette più grosse)...
:( la società non perpetua i modelli femminili positivi. Capisco che si pensi che sia un modus dicendi di cui tutti si riempiono la bocca.
Ed è vero, sotto certo punti di vista: se ne riempiono la bocca.
Inutile dire 'è colpa della società'.
La società sei anche tu. Il fatto che sia colpa della società non ti autorizza a fare spallucce e dire 'eh vabè, no ci si può fare niente'... anzi, essendo proprio causa della società, puoi cercare di agire sulla società per cambiarla.





Parlandoci seriamente: una ragazza dotata di caratteristiche fisiche che le permettano una tale attività, vorrebbe davvero farsi il suo bel dottorato di laurea e andare a cercare uno straccio di lavoro di ricerca sottopagato?



Io la conosco.
Una mia amica.
Una ragazza Stupenda. Io non ho mai visto una ragazza così bella in vita mia. Non è nemmeno la classica biondona: è rossa e riccia. E' alta, ha partecipato a una quantità incredibile di concorsi di bellezza che ha vinto con vantaggi esasperanti. Si è tirata indietro quando c'era da andare a miss italia perchè non ne poteva più. Attualmente sfila per eventi secondari (come la presentazione della collezione abiti da sposa di una ditta regionale) per pagarsi l'università.
E' una persona STUPENDA.
E non hai idea di quante volte abbia sottolineato, depressa e angosciata, "quanto schifo faccia quell'ambiente". Ragion per cui non farà mai la cosa per professione, mi ha detto, ne' la entusiasma al momento farlo - ma essendo che ha bisogno dei soldi per l'università, lo fa. Non è nemmeno un'attività di tutto riposo, ti dirò.

Io capisco - anzi, stimo - chi fa queste cose, con queste motivazioni.

Ma le veline non hanno grandi ambizioni. Le hanno convinte che quella è la migliore vita che possaono desiderare.
Chi?
Modelli sbagliati, famiglie assolutamente disistruite, Favole che vengono raccontate in giro sul mondo della 'velineria'.



Per quanto riguarda i fustoni palestrati - moh.
Direi che sono sensibilmente di meno. Forse è che ci siamo abituati a vedere le ragazze-immagine che adesso vedere i valletti ci sorprende.
Ma la 'velineria' va avanti da.. quando?
Mhh
sì, direi dalla nascita di mediaset. Anzi, dalla 'prolificazione' mi sembra un termine più adatto.
Decine di anni fa.

Anche noi che siamo scandalizzate, siamo abituate, tuttosommato, più a vedere un quartetto di ragazze in costume da bagno piuttosto che un ragazzo di bell'aspetto.
Il business è lo stesso, ok - ma il concetto? totalmente differente.
Gli uomini ancora ambiscono al potere.
Guardacaso il potere è in mano agli uomini.

No, onestamente, non penso che basti qualche sporadico valletto a poter arrivare all'assurdo per cui "mal comune, mezzo gaudio: nello schifo, uomini e donne sono uguali."












Reiko_Artemis
00domenica 21 febbraio 2010 16:39

Parlandoci seriamente: una ragazza dotata di caratteristiche fisiche che le permettano una tale attività, vorrebbe davvero farsi il suo bel dottorato di laurea e andare a cercare uno straccio di lavoro di ricerca sottopagato?



Non so, dimmelo tu. Io potrei benissimo non studiare e limitarmi a diventare modella o soubrette o amante di un politico o moglie di un riccone (velina magari no, dato che ballo male... non che le veline ballino bene, comunque). Tutte quelle che mi vedono commentano che potrei fare la modella. Ho il dono meraviglioso di mangiare quanto voglio ma di non superare mai i 43 kg su 1,70 di altezza. Io trovo che sia una maledizione, dato che sono sempre uno straccetto strizzato, ma tant'è.
Potrei dunque fare la modella. Ma non lo farò. Infatti mi sono fatta una testa così al Liceo Classico.
Per dire però il ricatto: potrei ritrovarmi a fare qualche servizio fotografico, dato che non posso permettermi l'Università. Qualsiasi altro lavoro mi impegnerebbe troppo, mi pagherebbe poco e magari manco lo troverei.
Ed ecco che spunta fuori la storia "usa la tua bellezza per poter studiare". Insomma, il fisico c'entra sempre. E dire che mi piacerebbe molto di più disegnare fumetti o vendere racconti brevi, ma queste cose culturali non pagano, molto meglio mostrare le natiche.

Mi dispiace che tu giudichi la storia dei modelli culturali una stupidaggine. Peccato che se apri una qualsiasi rivista femminile per mamme non trovi scritto "tua figlia, una novella Montalcini" e neanche "coltiva l'intelligenza di tua figlia", ma solo dei body rosa e concorsi per diventare ballerina. Certo, forse vi è un parallelismo col maschio calciatore, ma le pubblicità di giocattoli non rivolgono a lui solo un pallone da calcio, ma un computer per imparare l'inglese e la matematica. Mi sembra si chiamasse Accelerator. Quello per le femminucce era Chloe, rosa confetto, ed entravi nel magico mondo di barbie. Ai maschi l'inglese e la matematica, alle femmine l'unicorno magico. E soprattutto le spazzole e i trucchi, perché devi essere bella. Il maschio può essere brutto, l'importante è che arrivi in alto, e che a ottant'anni possa avere una bellissima donna tettuta e silenziosa.
Istruire le mamme perché istruiscano le figlie. Bambolotti, perché saranno madri. Trucchi, perché saranno belle. Barbie, perché saranno gentili e sorridenti con tutti. Cucina e lavatrice, perché saranno brave casalinghe. Ai bambini i soldatini, il kit per giocare al dottore, l'astronauta, l'avventuriero. Devi avere cervello. Alle bambine non è dato averlo...
Se vai a guardare un video della Prestigiacomo, su Youtube, non troverai quasi mai commenti positivi tipo "che bel discorso" "è così intelligente e corretta", ma gli unici commenti positivi che troverai saranno "eh, ma è tanto carina!!" come se essere carine c'entrasse qualcosa con la carica politica. Bell'Italia.
Armelle
00domenica 21 febbraio 2010 18:27

Non so, dimmelo tu. Io potrei benissimo non studiare e limitarmi a diventare modella o soubrette o amante di un politico o moglie di un riccone (velina magari no, dato che ballo male... non che le veline ballino bene, comunque). Tutte quelle che mi vedono commentano che potrei fare la modella. Ho il dono meraviglioso di mangiare quanto voglio ma di non superare mai i 43 kg su 1,70 di altezza. Io trovo che sia una maledizione, dato che sono sempre uno straccetto strizzato, ma tant'è.
Potrei dunque fare la modella. Ma non lo farò. Infatti mi sono fatta una testa così al Liceo Classico.
Per dire però il ricatto: potrei ritrovarmi a fare qualche servizio fotografico, dato che non posso permettermi l'Università. Qualsiasi altro lavoro mi impegnerebbe troppo, mi pagherebbe poco e magari manco lo troverei.
Ed ecco che spunta fuori la storia "usa la tua bellezza per poter studiare". Insomma, il fisico c'entra sempre. E dire che mi piacerebbe molto di più disegnare fumetti o vendere racconti brevi, ma queste cose culturali non pagano, molto meglio mostrare le natiche.

Mi dispiace che tu giudichi la storia dei modelli culturali una stupidaggine. Peccato che se apri una qualsiasi rivista femminile per mamme non trovi scritto "tua figlia, una novella Montalcini" e neanche "coltiva l'intelligenza di tua figlia", ma solo dei body rosa e concorsi per diventare ballerina. Certo, forse vi è un parallelismo col maschio calciatore, ma le pubblicità di giocattoli non rivolgono a lui solo un pallone da calcio, ma un computer per imparare l'inglese e la matematica. Mi sembra si chiamasse Accelerator. Quello per le femminucce era Chloe, rosa confetto, ed entravi nel magico mondo di barbie. Ai maschi l'inglese e la matematica, alle femmine l'unicorno magico. E soprattutto le spazzole e i trucchi, perché devi essere bella. Il maschio può essere brutto, l'importante è che arrivi in alto, e che a ottant'anni possa avere una bellissima donna tettuta e silenziosa.
Istruire le mamme perché istruiscano le figlie. Bambolotti, perché saranno madri. Trucchi, perché saranno belle. Barbie, perché saranno gentili e sorridenti con tutti. Cucina e lavatrice, perché saranno brave casalinghe. Ai bambini i soldatini, il kit per giocare al dottore, l'astronauta, l'avventuriero. Devi avere cervello. Alle bambine non è dato averlo...
Se vai a guardare un video della Prestigiacomo, su Youtube, non troverai quasi mai commenti positivi tipo "che bel discorso" "è così intelligente e corretta", ma gli unici commenti positivi che troverai saranno "eh, ma è tanto carina!!" come se essere carine c'entrasse qualcosa con la carica politica. Bell'Italia.




Reiko, io ti stimo ufficialmente, sappilo! XD
_Lila_
00domenica 21 febbraio 2010 19:07
Re:
Reiko_Artemis, 21/02/2010 16.39:


Mi dispiace che tu giudichi la storia dei modelli culturali una stupidaggine. Peccato che se apri una qualsiasi rivista femminile per mamme non trovi scritto "tua figlia, una novella Montalcini" e neanche "coltiva l'intelligenza di tua figlia", ma solo dei body rosa e concorsi per diventare ballerina. Certo, forse vi è un parallelismo col maschio calciatore, ma le pubblicità di giocattoli non rivolgono a lui solo un pallone da calcio, ma un computer per imparare l'inglese e la matematica. Mi sembra si chiamasse Accelerator. Quello per le femminucce era Chloe, rosa confetto, ed entravi nel magico mondo di barbie. Ai maschi l'inglese e la matematica, alle femmine l'unicorno magico. E soprattutto le spazzole e i trucchi, perché devi essere bella. Il maschio può essere brutto, l'importante è che arrivi in alto, e che a ottant'anni possa avere una bellissima donna tettuta e silenziosa.
Istruire le mamme perché istruiscano le figlie. Bambolotti, perché saranno madri. Trucchi, perché saranno belle. Barbie, perché saranno gentili e sorridenti con tutti. Cucina e lavatrice, perché saranno brave casalinghe. Ai bambini i soldatini, il kit per giocare al dottore, l'astronauta, l'avventuriero. Devi avere cervello. Alle bambine non è dato averlo...
Se vai a guardare un video della Prestigiacomo, su Youtube, non troverai quasi mai commenti positivi tipo "che bel discorso" "è così intelligente e corretta", ma gli unici commenti positivi che troverai saranno "eh, ma è tanto carina!!" come se essere carine c'entrasse qualcosa con la carica politica. Bell'Italia.



Purtroppo hai ragione, anche io, guardando la tv per bambini (Boing?) mi sono soffermata a guardare che giocattoli rifilano alle bambine, il mio commento (e pure quello di mio marito) è stato: ma che schifo! Personalmente i miei non mi hanno mai imposto nulla e sono cresciuta come un maschiaccio - da grande volevo fare o il moschiettere o l'astronauta - quindi non mi posso certo lamentare, ma a quanto sembra non tutte le bambine hanno queste libertà. I modelli positivi ci sono, i libri di Hary Potter, ad esempio. Libri in cui le donne non sono da meno degli uomini in nulla (anzi... Hermione è km avanti rispetto agli altri due protagonisti), libri scritti da una donna che ha dovuto firmarsi "J.K." per evitare che si sapesse il suo sesso (i maschietti non avrebbero comprato un libro scritto da una "femmina", mi sembra ritenesse l'editore). Per questo odio quando nelle ff le "donne della Row" vengono ridotte a delle ragazzette senza cervello che pensano solo al trucco e a trovarsi il ragazzo, che tristezza.


nisi corvonero
00lunedì 22 febbraio 2010 11:31
Reiko_Artemis, 21/02/2010 16.39:


Istruire le mamme perché istruiscano le figlie.



Ecco, questo è il punto e il fulcro di tutto il discorso.

C'è indubbiamente una grossa differenza nel modo in cui viene tirato su un bambino rispetto a una bambina e la differenza la fanno in primis le madri, in secundis la società (vedi computerino rosa confetto).

Certo è che la pressione sociale sulla donna perché rimanga nel seminato ora è forte, per una ragazza il destino è teoricamente già tracciato da altri: acchiappi un tipo, ti sposi, fai un paio di marmocchi. Nonostante i miei siano persone liberal, io continuo a pensare che se fossi stata un uomo, per me i soldi per farmi continuare gli studi ci sarebbero stati.

Proprio ieri una mia cara amica mi raccontava che, nonostante sia una bella e brava ragazza, viene perennemente messa alla gogna dalla famiglia perché non ha un uomo e, di conseguenza, un bambino.

Lettura: non fa niente se lavori, se sei intelligente, laureata, in gamba e pure carina. Tu non vali niente perché non hai fatto il tuo dovere sociale, sei a posto solo se ti acchiappi il primo idiota che passa per strada e ti fai ingravidare. Niente di male in questo, se è una libera scelta.

Forse ora vanno "di moda" le veline perché per un uomo sono più "facili da gestire" di una donna comune: non ti criticano, ti fanno fare bella figura in società, non si metteranno mai in concorrenza con te per la carriera e non si lamentano se sotto le coperte sei un po' troppo egoista e frettoloso.

Forse, a conti fatti, la superdiffusione della donna velina è anche una sconfitta per l'uomo, chi lo sa?



willHole
00lunedì 22 febbraio 2010 16:30
In realtà il mio pensiero è riassumibile così: è orrendo che ci sia una disparità così macroscopica tra i guadagni di una modella/velina e quelli di una persona che invece si è fatta un mazzo tanto per studiare. Su questo non ci piove, ed è questo il fulcro su cui si basa il mio essere sostanzialmente d'accordo con la critica alla società che vorrebbe essere il tema di questa discussione.

Benissimo. Io avrei però tentato di focalizzarmi su quelle ragazze che invece si sono impegnate, si sono fatte il famoso mazzo di cui sopra e hanno seguito (vuoi per cultura familiare, vuoi per intelligenza personale) un cammino meritocratico irto di difficoltà.

E sono d'accordo, spesso si sono viste sbattere le porte in faccia perché qualcuna invece usa la sua bellezza anche in quel campo.
E lì sta un inghippo ancora più grosso di quello delle veline.
Perché loro servono a fare ascolti, e non dico affatto che sia giusto, ma è per lo meno comprensibile che vista la mentalità comune vengano strapagate.
Quello che NON è giusto, e che andrebbe condannato mooolto pesantemente, è il fatto che si sfrutti invece la bellezza in campi in cui dovrebbe essere l'intelligenza a prevalere.
Se c'è una cosa che mi fa venire davvero i nervi è questa assenza totale di meritocrazia: quello è un dramma vero, che investe tutti, direttamente o indirettamente.

La ragazza di cui parla Kimmy Tanner merita tutta la mia stima, esattamente come tutte le altre che si impegnano per una realizzazione personale di natura intellettuale, più il bonus di essersi saputa in qualche modo tirare fuori da quel business che fa gola a moltissime.

Purtroppo, temo, non è altro che l'eccezione che conferma la regola, un caso isolato in grado di brillare nel mare delle mediocrità, ecco.
Se quella fosse la norma, non staremmo qui a discutere, e le famose veline sarebbero relegate al rango di lavapiatti in barba alle loro forme.

Altra cosa, sul discorso di Reiko: dicendo quello che ho detto, affermo sostanzialmente che i modelli culturali possono nella gran parte dei casi essere ignorati, se si è in presenza di una persona di media intelligenza.
Nonostante il bombardamento mediatico, trovo che sia sempre una decisione di comodo quella di fare la soubrette o la modella, proprio perché è più facile.

C'è una differenza sottile ma sostanziale tra l'affermare che si è obbligate a fare la velina e il dire invece che gran parte delle ragazze vuole dedicarsi a una tale lucrativa attività.

Altra cosa: i giocattoli possiedono a mio avviso differenze date dal divertimento che possono procurare. Per dire ciò che avviene -o è avvenuto- nella mia famiglia, non c'è mai stata una divisione netta di competenze di gioco. E così un mio cuginetto ha voluto assolutamente una certa bambola, non so per quale accessorio (era tipo un telefono, non ricordo esattamente) con cui poi si è divertito un sacco; un'altra cugina ha invece ricevuto in dono quel famoso computerino di cui sopra in versione maschile.
E ricordo distintamente sua madre (dotata di una licenza media e non di una laurea in astrofisica, ci tengo a precisare, e proveniente da una famiglia modestissima e anche piuttosto legata alle tradizioni) che ripeteva che in ogni caso non le avrebbe comprato quella femminile proprio perché considerava il gioco un elemento in qualche modo didattico. La madre, insomma, era attratta dalla possibilità di trasmettere qualche nozione di inglese in età prescolare.
E aveva, ripeto, quel background culturale.
Quindi, anche in questo caso, sarà forse spesso vero questo gap bambini-bambine con precise differenziazioni di compiti, ma stiamo attenti a non renderlo uno stereotipo.
Con un minimo di intelligenza personale (vedi cugina con computerino inglese e madre entusiasta) si può far fronte anche ad eventuali limiti veicolati -ma non imposti- dalla società.

Ultimo appunto: se vogliamo proprio ben guardare, inoltre, i soldatini per i maschi non costituiscono certo un buon esempio, perché si rifanno comunque alla sfera della guerra. Ma non so quanti bambini tra quelli che hanno giocato con i soldatini siano poi diventati effettivamente militari.
Così come non credo che tutte le ragazze che giocano con la bArbie diventino veline.

Ognuno, da piccolo, gioca con ciò ch stuzzica la sua fantasia di bambino, e la costruzione della propria vita futura passa per scelte che si fanno in età molto più matura.
Cercando, è ovvio, da compiere tali scelte nel modo più consapevole e meno manipolato possibile.

willHole
Verelia
00venerdì 5 marzo 2010 21:48
Re:
Evil Lady Nanto, 15/02/2010 0.11:

Scusate, non vorrei apparire cinica, ma perché le donne si prestano a questo?
Perché così hanno più possibilità di avere soldi, denaro e potere (usando il suo "monte di Venere" una donna ha un potere immenso, come notava Victor Won Hagen in un testo sugli atzechi che sto leggendo)e molto molto facilmente. E' più facile avere una cosa mostrando le proprie abilità d'alcova che studiando.
E se le donne pensano così (probabilmente per un retaggio ancestrale, dove il potere della donna era legato al suo sesso) saranno sempre pronte ad alimentare tale mercato. Perché dubito che quelle che fanno le veline siano così idiote.
E se non c'è la materia prima per tale mercato, il mercato si spegne.



Tu dici? Forse sì, guadagnano a breve termine un po' di soldi facilmente... ma credi davvero che alla lunga non ci rimettano? Non guadagnerebbero di più divenendo che so primarie di un'ospedale, giudici della corte d'appello, presidenti della repubblica, premi nobel? Io non credo che davvero alle donne convenga questo, è semplicemente la scelta più facile, ed anche la più vile, la strada più breve, e non perché la più dritta ma soprattutto perché quella che porta meno lontano.

Poi certo se non si educano i propri figli a disprezzare questo squallore, ci saranno sempre stupidi omuncoli che sbavano dietro alle veline e ragazze con poca autostima e lungimiranza disposte a sculettare in mutande davanti ad una telecamera (almeno ballassero...)!
Evil Lady Nanto
00sabato 6 marzo 2010 12:58
Re: Re:
Verelia, 05/03/2010 21.48:



Tu dici? Forse sì, guadagnano a breve termine un po' di soldi facilmente... ma credi davvero che alla lunga non ci rimettano? Non guadagnerebbero di più divenendo che so primarie di un'ospedale, giudici della corte d'appello, presidenti della repubblica, premi nobel? Io non credo che davvero alle donne convenga questo, è semplicemente la scelta più facile, ed anche la più vile, la strada più breve, e non perché la più dritta ma soprattutto perché quella che porta meno lontano.

Poi certo se non si educano i propri figli a disprezzare questo squallore, ci saranno sempre stupidi omuncoli che sbavano dietro alle veline e ragazze con poca autostima e lungimiranza disposte a sculettare in mutande davanti ad una telecamera (almeno ballassero...)!



Mah guarda, alla fine è anche un problema di scelte: se si sceglie la strada più facile non è la società che te lo impone (o meglio, non sempre), ma sei anche tu che scegli perché vuoi soldi facili. (tu generico eh)
Poi non mi rivolgerei tanto agli esempi femminili dell'attuale governo visto chi abbiamo [SM=g27996]
Verelia
00sabato 6 marzo 2010 14:56
No, la società non te lo impone, tutt'al più ti indirizza... infatti il mio "propri figli" non era un generico riferimento ai giovani della nostra società, quanto personalmente ognuno la propria prole, singolarmente... [poi certo alla fine ogni figlio si distacca dai genitori per prendere la sua strada, ma generalmente conserva dentro quello che gli è stato insegnato/mostrato.]
mikyvale
00domenica 14 marzo 2010 21:18
Questo è un argomento che mi prende molto. Sono ancora "piccola" perchè ho sedici anni ma ho gli esempi davanti agli occhi tutti i giorni andando a scuola!
Ci sono le ragazze che si vestono con minigonna e top che un costume coprirebbe di più e tutti i ragazzi ci sbavano dietro , a parte qualche rara eccezione. I ragazzi ci provano e loro ci stanno .Questo secondo me dipende anche molto dall'educazione perchè, per esempio, i miei genitori non mi hanno mai permesso di truccarmi per andare a scuola mentre queste signorine a undici anni si alzavano DUE ore prima per mettersi mascara, rossetto e quant'altro. Ho visto scene in classe che fanno rizzare i capelli in testa. Se uno mi prova a palpare io mi giro e gli ti uno schiaffo, se uno le palpa loro si girano e gli si attaccano alla bocca.
Queste scene dai tredici anni in su.
Se questo è l'inizio non ci si deve stupire se poi da grandi andranno in giro a sbattere tette e sedere in faccia alla gente.
Da piccole hanno imparato che si fa e che ti fa guadagnare popolarità. Poi, com'è che si dice? La carne è debole.
Diciamocelo, se ad un uomo gli offri certe cose lui single( sto sognando, vero?) e con la voglia di divertirsi accetterà.
Quello che poi fanno vedere alla televisione poi spesso mi fa girare lo stomaco. Quando ero piccola andavo molto spesso da mia mamma a chiedergli per quale astruso motivo dovessero riprendere da sotto le ballerine e lei mi ha spiegato che tutta questione di soldi.
Dai ma poi prendiamo il grande fratello di quest'anno, hanno fatto pena. Ci sono state delle volte che alcune mi hanno fatto vergognare. Ma hanno capito che facendo così attiravano attenzione e il pubblico le faceva rimanere dentro. Secondo me è rendersi ridicole e vendersi.
Disgustoso.
Comunque, io ormai vivo di libri. Accendo la tv molto poco e di solito per guardare qualche film o telefilm che, per la maggior parte dei casi sono polizieschi o parlano di medicina (dr. House per capirci).
Poi quello che avete detto sui giocattoli approvo e non approvo al tempo stesso. Si, fanno pena perchè secondo loro dovrebbero essere soldati e macchine per i maschi e bambole e cose rosa confetto (odio quel colore! [SM=g27987] ) per le femmine ma comunque non credo sia quello poi a portarti a fare certe cose o no. Io per esempio ho sempre giocato con le bambole, in tv guardavo i cartoni dei maschi e giocavo al gioco di matematica sul computer. Non vuol dire che perchè ti regalano trucchi tu dovrai imparare ad essere bella e truccarti sempre.
Tornando alle veline comunque, come avete già detto, bisogna tener conto che la maggior parte lo vogliono.
E quel per me deriva anche molto dalle esperienze e dall'educazione di quando si è piccoli.
Valentina.
p.s. Ma sai, Lila, che non la sapevo la questione della Rowling? Mamma, io amo quel libro e come tu hai detto, non sopporto chi trasforma le ragazze di esso in oche senza cervello. Penso che se la Row le leggesse si metterebbe a piangere.
ReaderNotViewer
00lunedì 15 marzo 2010 09:18
Il discorso sarebbe molto lungo, ma io ho pochissimo tempo. Mi limito quindi a porre anche a voi la questione che pongo a me stessa.

Lo immaginavano (e lo immaginavamo), che sarebbe andata a finire così? Negli anni Sessanta e negli anni Settanta, quando c'è stato il femminismo e c'è stata la liberazione sessuale, si sarebbe dovuto prevedere che sarebbe andata a finire in questo modo? Che alcune - o molte - donne giovani avrebbero usato la libertà sessuale, gli anticoncezionali e la mancanza di riprovazione sociale intorno a quello che definisco "immoralità" perché non ho un termine migliore sottomano, nei modi che mi raccontate? Che in sostanza gli uomini avrebbero diviso il potere solo con quelle che ci stavano? Con le mogli, le amanti (e al limite qualche consaguinea stretta)?

E l'altra domanda che mi pongo è questa: è sbagliato? Cioè, è sbagliato mostrare le chiappe per fare carriera? Voglio dire, tra ridere alle battute di spirito poco divertenti dell'amministratore delegato o non mandarlo al diavolo quando esprime opinioni politiche che si trovano raccapriccianti e l'andarci semplicemente a letto, c'è davvero tutta questa differenza? A me parrebbe proprio di sì (e niente mi ha sempre ripugnato e tuttora mi ripugna di più che mischiare in qualsiasi modo sesso e vantaggio economico, si tratti di prostituirsi sui viali, sposarsi per interesse o portare la minigonna per farsi notare dal capo), ma sono giunta a chiedermelo, sapete, mi sono detta che forse sono io a ragionare secondo vecchi schemi e a non capire il nuovo fino in fondo.
Sono forse soltanto una sentimentale sdolcinata, perché non riesco a vedere il sesso che come esternazione gratuita, diversamente da ogni altra manifestazione della personalità umana? Non mi scandalizzo certo se qualcuno vende le sue poesie - la parte migliore e più intima di se stesso - al migliore offerente. O se le doti di dedizione e di comprensione per le sofferenze altrui spingono qualcun altro a diventare infermiere professionale.

Vedete come sono messa, povera donna vetero-femminista che non sono altro. Vedete in quali dubbi amletici mi arrovello! Ecco, adesso vi ho confessato le mie riflessioni, parodossali, lo ammetto, ma fino a un certo punto.
KimmyTamer
00mercoledì 7 aprile 2010 15:06
Re:
ReaderNotViewer, 15/03/2010 9.18:


E l'altra domanda che mi pongo è questa: è sbagliato? Cioè, è sbagliato mostrare le chiappe per fare carriera? Voglio dire, tra ridere alle battute di spirito poco divertenti dell'amministratore delegato o non mandarlo al diavolo quando esprime opinioni politiche che si trovano raccapriccianti e l'andarci semplicemente a letto, c'è davvero tutta questa differenza? A me parrebbe proprio di sì (e niente mi ha sempre ripugnato e tuttora mi ripugna di più che mischiare in qualsiasi modo sesso e vantaggio economico, si tratti di prostituirsi sui viali, sposarsi per interesse o portare la minigonna per farsi notare dal capo), ma sono giunta a chiedermelo, sapete, mi sono detta che forse sono io a ragionare secondo vecchi schemi e a non capire il nuovo fino in fondo.



Ci ho pensato a lungo, la cosa è fortemente 'dilemmica'.

Alla fine penso che usare il proprio corpo per far carriera sia ignobile.
La sessualità è una cosa primitiva, animale ed istintiva, a mio avviso. Usarla come arma significa Regredire. Una cosa è la sessualità privata - ma lì, è questione di 'amore' o 'riproduzione', come preferite chiamarla; ma se viene 'usata' allora non credo proprio sia legittima.

Tento di spiegarmi: tanto sta il potere delle 'curve' femminili alla donna, tanto la possenza del fisico ad un uomo.
Ora noi non ci aspettiamo che nella vita pubblica un uomo avanzi "con le maniere forti": siano esse violenza o semplice intimidazione dovuta alla propria massa corporea.
Tradotto: l'uomo picchia, la donna mostra i culo - rincoglionendo l'omino di turno.
Basilare, imho.
Quindi non ho capito perchè se un uomo non può usare le proprie armi 'naturali', una donna possa invece usarle.
E' subdolo, è grottesco, è pericoloso, è incivile, e soprattutto scredita la parte delle donne per cui più si è mosso il movimento femminista: la testa!
Perchè la sessualità è un'arma a doppio taglio: ottieni quello che pensi di voler ottenere tramite il tuo corpo, ma intanto DIVENTI il tuo corpo, accentui la differenza fra te e l'uomo, gli concedi di essere LUI a decidere qual'è il corpo di maggior valore.. e intanto, la tua intellettualità e quella di tutte le altre donne, va a remengo, passa in secondo o in ottantaseiesimo piano di fronte alla potenza delle curve.

"fatti non foste a viver come bruti..."

Va bene non andare in giro in burqa, ma questo non significa che si può andare in giro ignude, sculettanti e troieggianti. Non è questione di moralità: va ben, fai un po' come ti pare - IN PRIVATO, la vita è tua. Prego.

Ma RIDURRE, in pubblico, sul lavoro, nella carrira, il concetto di 'donna' a quello di 'corpo femminile' - quando DONNA sei tu, sono io, è mia madre, mia nonna e la bambina che sgambetta per strada... ma anche no.

Così si torna alla filosofia del "vince il più forte" - sì, ok.. peccato che siamo umani, e siamo arrivati dove siamo con la testa, non con il corpo.



spero di non aver fatto un discorso troppo disarticolato.. xD





goldr31.
00domenica 11 aprile 2010 21:28

Lo immaginavano (e lo immaginavamo), che sarebbe andata a finire così? Negli anni Sessanta e negli anni Settanta, quando c'è stato il femminismo e c'è stata la liberazione sessuale, si sarebbe dovuto prevedere che sarebbe andata a finire in questo modo? Che alcune - o molte - donne giovani avrebbero usato la libertà sessuale, gli anticoncezionali e la mancanza di riprovazione sociale intorno a quello che definisco "immoralità" perché non ho un termine migliore sottomano, nei modi che mi raccontate? Che in sostanza gli uomini avrebbero diviso il potere solo con quelle che ci stavano? Con le mogli, le amanti (e al limite qualche consaguinea stretta)?


Stiamo attenti a non confondere un forte movimento per l'emancipamento delle donne a un movimento che voleva distruggere la moralità, non è questo che si erano prefissate, ma volevano cambiare la visione che si aveva della donna, non più il focolare domestico o la donna vampira, ma come persone normali, che godano dei diritti che la costituzione e la legge ha sancito per loro(ma che in pratica non si applicava).

E stiamo attetni a non pensare che prima questa cosa non succedesse, ovvio, non in strada(erano nelle case chiuse, no?)ma ci sono sempre state donne che si "offrivano" al potente di turno, se ben ricordo il film "Roma Città Aperta" faceva vedere queste donne spia al soldo dei tedeschi, ovvio che poi il film non fa vedere cosa faceva lei nel dettaglio, ma è facilmente intuibile.

Stiamo attenti quindi a non metterci anche noi due "prosciutti" davanti e pensare che solo adesso ci sia questa degenerazione.
Se prima la donna quando veniva beccata a fare questo veniva ammazzata di botte, ora invece è ricoperta di vergogna il che, vedendolo da un certo punto di vista, è un miglioramento.
ReaderNotViewer
00domenica 11 aprile 2010 21:46

Se prima la donna quando veniva beccata a fare questo veniva ammazzata di botte, ora invece è ricoperta di vergogna il che, vedendolo da un certo punto di vista, è un miglioramento.



No, scusa: a me pare che venga apprezzata se lo fa, almeno da una parte non piccola della società, ed è proprio questo che mi lascia perplessa.

In quanto al non pensare che il movimento femminista avesse delle finalità immorali, lungi dal me pensarlo - anche perché ne facevo parte. Mi chiedo però se non avremmo dovuto avere maggiore preveggenza politica, e prevedere la piega che avrebbe potuto prendere la faccenda...

Quanto dice Kimmy Tamer, invece, mi è di conforto. Non avevo pensato che mostrare le tette potesse essere considerato un "comportamento primitivo" esattamente quanto affermare le proprie ragioni a suon di pugni. In effetti il ragionamento ha senso. E mi fa sentire meno scema, cosa di cui non posso che ringraziare l'autrice del commento.

goldr31.
00lunedì 12 aprile 2010 14:50

No, scusa: a me pare che venga apprezzata se lo fa, almeno da una parte non piccola della società, ed è proprio questo che mi lascia perplessa.



Bisogna anche valutare che si, la visione del seno ora non è totalmente proibita, ma un seno completamente nudo è ancora qualcosa che in strada io non vedo.
La vergogna sia insita a noi, sia esterna sarebbe molta, ovvio che poi in contesti controllati la condanna diventa minore, se non nulla(per esempio in televisione).


In quanto al non pensare che il movimento femminista avesse delle finalità immorali, lungi dal me pensarlo - anche perché ne facevo parte. Mi chiedo però se non avremmo dovuto avere maggiore preveggenza politica, e prevedere la piega che avrebbe potuto prendere la faccenda...


(perdonami se caso mai il tono del post prima ti poteva sembrare offensivo, non avevo capito che stavo parlando con una partecipante a quel movimento :))
Spesso non è prevedibile, penso, ma questo sicuramente lo sai meglio tu, voi pensavate a portare una visione diversa della donna, come individuo indipendente e in grado di prendere le decisioni da sola, senza che un uomo fosse sempre li a "dirigere il tutto" e senza che la società condannasse in modi diversi a seconda del sesso dell'individuo.

non penso che Marx quando scrisse "Il Capitale" potesse prevedere gli omicidi politici di Stalin o la dittatura, o la Guerra Fredda.
è solo un esempio, ma penso che possa andare a pennello, cioè di come sia difficile calcolare tutte le possibili derivazioni di qualcosa.

Poi che il seno possa essere considerata un'arma per determinati scopi e ritenerla primitiva non mi pare del tutto corretto, visto che questo "scoprire" del seno è nato solo quando ci si è iniziato a vestire, cioè quando nascondere quelle cose ha aumentato il valore di quelle cose :)
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