Franco quasi Underground
Trondheim mi piace molto, e di suo per fortuna si é visto molto. Mi piace anche nelle cose più leggere e disimpegnate, come la serie di Piccolo Babbo Natale, fiabe minime di scintillante intelligenza e gusto. Poi ci sono giochi raffinati come "Tre Strade", e altro.
Sfar mi piace a volte. Troppe sue cose, sotto l'apparenza impegnata rivelano una sostanza un po' troppo sottile. Quelle dichiaratamente leggere non reggono il confronto con Trondheim.
David B. mi piace proprio, invece. "Il Grande Male" é un'opera davvero potente, ma anche i suoi lavori più onirici sono molto interessanti.
Un mio pallino é Felix Chabouté, di cui la Kappa ha pubblicato diversi volumi, storie tra magia e realismo della provincia rurale profonda francese.
E poi? Poi di Blain é arrivato pochissimo, di Baudoin sostanzialmente nulla. Ah, c'é quello Stassen di cui Lizard ha pubblicato un paio di volumetti davvero niente male: un fumetto di confine tra il mainstream e l'Association, storie interessanti e ben raccontate.
Ma ovviamente da noi arriva ben poco di questo e soprattutto dell'altro che neppure conosciamo. Meglio la trecentosessantaseiesima ristampa di Blake&Mortimer, i sequel putrefatti di Blueberry, le muttate di ritorno, la noia di serie tutte uguali, che costano care ma trovano comunque quel migliaio di acquirenti.
V.