Tutto Merella (ex ass. mobilità comune di Genova)

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metrosur
00domenica 24 giugno 2007 20:52
Arcangelo Merella, ex assessore alla Viabilità, è tornato a lavorare in Regione dopo dieci anni di aspettativa: funzionario alla pianificazione e controllo degli investimenti. «Provvisoriamente, puntualizza lui, essendomi occupato di mobilità sarebbe logico sfruttare le competenze acquisite». Orario comodo: 3 giorni 8-13, 2 giorni 8-19.
«Per ora mi rilasso ammette Merella e curo la pubblicazione di libri che avevo trascurato. Pranzo senza ansia. Riordino i cassetti. Pesa il vincolo orario, non avere autonomia nella gestione del tempo».
cliobini
00lunedì 25 giugno 2007 09:06

sarebbe logico sfruttare le competenze acquisite

Quali???


Per ora mi rilasso ammette Merella e curo la pubblicazione di libri che avevo trascurato. Pranzo senza ansia. Riordino i cassetti

Lavorare, no eh?


Pesa il vincolo orario, non avere autonomia nella gestione del tempo

Tutti i dipendenti d'Italia hanno vincoli di orario e non hanno autonomia nella gestione del tempo

Certo che ha una bella faccia tosta...

Rimane sempre Consigliere di Amministrazione di AMI???
Musso almeno si è dimesso da questo incarico



Trammax
00lunedì 25 giugno 2007 09:42
Povera stella, i vincoli d'orario...lo vada a dire ad un turnista del VTE di Voltri o a un'infermiere... [SM=g27996]
Buona anche quella delle consulenze, della serie "Manuale per rendersi infelici" di un certo Watzlawick.....
Riordinare i cassetti? Bravo, prima che lo faccia qualcun'altro.... [SM=g27988]

[Modificato da Trammax 25/06/2007 9.43]

cliobini
00lunedì 25 giugno 2007 10:01
Mi sorge un dubbio: ma gli hanno tenuto la scrivania piena di scartoffie per 10 anni???

[Modificato da cliobini 25/06/2007 10.01]

Trammax
00martedì 26 giugno 2007 15:49
Ragazzi è pazzesco! Stanotte me lo sono sognato!
Ho sognato che ero in viaggio di istruzione all'estero e pensate con chi? Con LUI e il suo portaborse!!!!

AAAAGH Che incubo!!!! [SM=x1177059] [SM=x1177059]

Manco se a cena mi fossi fatto una cofana di stocche e bacilli!
euge1893
00martedì 18 settembre 2007 18:49
cliobini
00martedì 18 settembre 2007 20:17
RIDICOLO...
Tra gli sponsor c'è pure l'azienda per cui lavoro: mi devo procurare un volumetto gratis
Trammax
00mercoledì 19 settembre 2007 19:59
Stamane il nostro è intervenuto sul Secolo in difesa delle ZTL del Centro Storico. Titolo "Le telecamere nei vicoli erano condivise da tutti". Ragazzi, è diventato di nuovo paladino degli oppressi (pedoni)...
Ma i sistemi non convenzionali comprendono le corsie preferenziali "ti vedo/non ti vedo [SM=g27990] - ti sostengo/ti critico [SM=g27988] " secondo l'arrapamento e la convenienza politica del momento? [SM=g27987]

Come in un film di Wim Wenders, gli Arcangeli vegliano su Genova... [SM=g27986]
euge1893
00giovedì 20 settembre 2007 10:49
A me Arcangelone è simpatico, senza se e senza ma [SM=g27988] [SM=g27987]
cliobini
00mercoledì 23 luglio 2008 09:19
Quando c'era lui (parte seconda)...

Articolo Secolo XIX


Vero è che fino ad oggi l'efficienza della nuova AMT si è rivelata nel ridurre i costi con tagli di linee in un contesto critico e perciò non sempre ritenuti giusti e tuttora mal digeriti dagli utenti. Pensiamo per fare un esempio alle linee 32, 15 e 41.

fa1963
00mercoledì 23 luglio 2008 19:16
aiuto! alle volte ritornano [SM=g27994]
Pinuccio "58
00mercoledì 23 luglio 2008 20:08
Mi sembra il gioco dello scarica barile,

Se voleva il controllo dell'Amministrazione Comunale sull'AMT,

Perchè l'hanno Privatizzata?

Come pensavano che la nuova azienda avrebbe ripianato i debiti se non tagliando corse e linee....
a discapito dell'utenza e degli autisti che girano con le gomme lisce.

Dove era l'Arcangelone quando privatizzavano, forse sul Peoplepattinovia della Valbisagno?????

Poi che il PUM sia sparito...
il tram pure
e
Mi sembra sparita anche la Marta.

Verissimo!

Ma detto da chi è stato assessore al traffico per anni

[SM=x1405307]
metrosur
00mercoledì 17 dicembre 2008 11:28
Non avrei MAI detto che un giorno avrei rimpianto Merella. Articolo di oggi sul Secolo:

Merella, l'attacco dell'ex: «Il traffico è nel caos»
Il due volte assessore nella giunta precedente mette nel mirino molte scelte dell'attuale amministrazione


17/12/2008
«PRIMO: il centro cittàè nel caos più totale, ognuno sembra poter fare ciò che vuole e l'idea dello stop alle auto in via XX Settembre non ha senso, congestionerà via Serra e Corvetto all'inverosimile. Secondo: questa amministrazione interviene sul centro ma non lo fa su due nodi fondamentali: la Valbisagno e la Valpolcevera, che oggi sono al collasso. Terzo: è un errore abbandonare il prolungamento della metropolitana, Genova se la merita e se la può permettere».
Arcangelo Merella, socialista, ex assessore alla Mobilità del Comune di Genova, oggi presta la sua esperienza come tecnico a Parma. E dalla sua posizione di amministratore "in esilio" guarda (e giudica) ciò che la nuova amministrazione sta facendo delle idee impostate dal suo assessorato nell'era Pericu. Il pretesto è l'ennesimo ingorgone che, in condizioni di maltempo davvero avverse, ha paralizzato la città nella giornata di lunedì e in quella di ieri. Per prima cosa all'ex assessore salta all'occhio la prossima rivoluzione attorno a via XX Settembre, un'ipotesi che da un paio di mesi commercianti e tecnici di Tursi stanno affrontando. «L'idea di intervenire per ridurre la mobilità privata del 10% è giusta - sgombra il campo Merella - Ma in questo punto della città il piano Winkler aveva già fatto molto, riducendo del 30% le auto in centro. Per questo, poi, non si è ritenuto necessario l'anno scorso stoppare gli "euro zero": l'aria è migliorata. Avevamo provato a inserire il road pricing (l'ingresso a pagamento per le auto private in centro, ndr), risultato poi anti-economico e poco incidente, ma sul ragionamento di via Venti non osammo neppure intervenire col previsto allargamento dei marciapiedi di un metro, perché prevedevamo problemi. Farebbe meglio a prevederli anche l'attuale amministrazione, che su questo tema mi sembra un tantino all'improvvisazione». Per Merella bloccare il traffico nel viale del commercio significherà creare ingorghi e congestione eccessiva su via Serra, su piazza Corvetto, su via Montaldo. «E la situazione mi sembra già abbastanza critica - dice l'ex assessore - doppia fila, spostamento continuo dei capolinea dei bus, caos». Merella attacca anche «il mercatino in piazza Matteotti, che abbassa la qualità del decoro cittadino, e la continua invasione di auto proprio davanti alla Curia, al commissariato e al Ducale». «Si vuole ridurre il traffico in città, ma si picchia sempre lì, sullo stesso punto, laddove sarebbe stato sufficiente mantenere un po' di regole ferree, occuparsi delle merci e della logistica urbana. Sul punto delle merci, è vero, noi non siamo riusciti a trovare una soluzione: migliaia di negozi da servire e poche alternative per evitare disordinati affollamenti». Bene, quindi cosa dovrebbe rifare questa amministrazione? «I progetti ci sono, basterebbe crederci e ritirarli fuori. In Valpolcevera Winkler elaborò soluzioni molto costose, ma in qualche modo bisognerà comunque mettere mano a via Pallavicini e dintorni. A levante è stato sospeso il progetto e ora si sta ripensando di fare qualcosa. In via delle Fontane, poi, leggo che si vorrebbe obbligare le auto a imboccare circonvallazione a Monte attraverso via Polleri. E poi che ne sarà della Foce, di Brignole e di Principe? Avevamo immaginato restyling e riqualificazioni, ora nessuno sembra volerci mettere mano». «Questa amministrazione - continua - in realtà ha fatto molti annunci, ma niente di realmente operativo. E se mi è consentito, credo non abbia al suo interno un ufficio organizzato a controllare il trasporto pubblico». L'ex assessore della giunta Pericu rigetta poi l'idea della busvia in Valbisagno, «là l'unica possibilitàè il people mover che si muove sul Bisagno, in altra maniera sparirebbero mille posteggi», sostiene che sia «un errore aver fermato lo sviluppo della metropolitana, perché Genova se la può permettere», e dice che il problema dei rapporti tra Comune e Transdev nelle politiche di Amt non dipende affatto da come Transdev si comporti, «ma dal fatto che il Comune non ha più una struttura in grado di esercitare il ruolo dell'azionista e contemporaneamente di rispondere ai cittadini sulla qualità del servizio». Merella ha scelto di parlare forse perché toccato nel vivo dalle critiche arrivate al suo operato e alle scelte fatte assieme a Bernard Winkler soprattutto sul cuore della city. E lancia un'ultima staffilata alla scelta di smembrare le deleghe alla Mobilità e al Traffico. «Mi limito a dire che non è possibile separare la gestione degli alti scenari da quella, quotidiana, di strade e problemi da risolvere. Questa materia o la prendi tutta assieme o non ne cavi nulla».
daniele grillo
cliobini
00mercoledì 17 dicembre 2008 11:53
Rimpiangere??? E perché? A me fa venire il voltastomaco

l'idea dello stop alle auto in via XX Settembre non ha senso, congestionerà via Serra e Corvetto all'inverosimile

Scommetto che la stessa cosa era stata pensata al momento dell'applicazione della prima tappa del piano Winkler per via Cadorna...

questa amministrazione interviene sul centro ma non lo fa su due nodi fondamentali: la Valbisagno e la Valpolcevera

La prima bozza di PETU (bruttissimo nome per indicare un Piano Esecutivo del Traffico Urbano) per la Val Polcevera è del 1996. Merella è stato in carica dal 1999 al 2007 e non mi pare che abbia promosso l'applicazione di questo piano. Per la Val Bisagno poi lui voleva il MiniMetro...

è un errore abbandonare il prolungamento della metropolitana, Genova se la merita e se la può permettere

Chissà perchè queste cose non le ha dette nel PUM di 300 pagine che aveva presentato alla scadenza del suo mandato (voi l'avete mai visto quel PUM???)

Avevamo provato a inserire il road pricing (l'ingresso a pagamento per le auto private in centro, ndr)

Se è per questo ha sostituito le zone a sosta limitata (aree in cui potevano parcheggiare solo i residenti) con le zone blu (aree in cui possono parcheggiare tutti basta pagare). Mi piacerebbe sapere se in tal modo il numero di auto che parcheggiano nelle vecchie ZSL è aumentato o diminuito.

occuparsi delle merci e della logistica urbana. Sul punto delle merci, è vero, noi non siamo riusciti a trovare una soluzione:

Progetto MERCI (Mobilità Ecologica Risorsa per la CItta): progetto da lui promosso e finanziato dall'Unione Europea e poi buttato nel cesso (durante il suo mandato)

E se mi è consentito, credo non abbia al suo interno un ufficio organizzato a controllare il trasporto pubblico

L'Assessorato di Merella aveva un ufficio preposto a tale scopo? Allora si sono certamente accorti della riduzione di servizio offerto da AMT (e dimostrato con numeri alla mano dall'Associazione) nell'ambito dei suoi due mandati.

ma dal fatto che il Comune non ha più una struttura in grado di esercitare il ruolo dell'azionista e contemporaneamente di rispondere ai cittadini sulla qualità del servizio

Su questo ha ragione. Però che strano, Merella era un consigliere di amministrazione di AMI, nei cui scopi statutari c'era anche la creazione di una Agenzia della Mobilità...
titoit
00mercoledì 17 dicembre 2008 12:04
Quello che dice Merella può anche essere condivisibile soprattutto in tema di organizzazione e di giudizio negativo su questa giunta parolaia e soprattutto sul ruolo del Comune in AMT.

Però queste polemiche danno sempre l’impressione di essere un regolamento di conti tra bande della stessa galassia politica, giochi di poltrone in cui questi soggetti si ergono a super esperti del problema soltanto per mandare messaggi a Tizio, Caio e a Sempronio.

Come giustamente ha evidenziato Cliobini, Merella (ora) parla bene, ma (prima) razzolava malissimo.

Il risultato è che da molti anni la politica di trasporti e della viabilità di una città assai complessa e delicata come Genova è inesistente.
ralco
00mercoledì 17 dicembre 2008 12:14
Che il criticare da fuori sia assai più semplice che il fare da dentro è purtroppo regola generale, ed è prassi spesso tristemente praticata da chiunque si muova con logica politica, indipendentemente dalla sponda di appartenenza .

Comunque, prescindendo da ciò che abbia ( o, meglio, non abbia) fatto il nostro, trovo le affermazioni riportata dall'articolo condivisibili.

In particolare, sottolineo un punto:
il problema dei rapporti tra Comune e Transdev nelle politiche di Amt non dipende affatto da come Transdev si comporti, «ma dal fatto che il Comune non ha più una struttura in grado di esercitare il ruolo dell'azionista e contemporaneamente di rispondere ai cittadini sulla qualità del servizio».

Ecco, questo approccio, per me logico ed elementare, che può essere trasposto anche in altri ambiti ( es assessore Vesco vs. Trenitalia) viene spesso ignorato e distorto dai politici e dai media che ne riprendono il pensiero.

"Dagli addosso a Transdev ( o nel caso Trenitalia), che ti fai bello coi cittadini...", dimenticando che è normale che una società per azioni tenda ad onorare il contratto badando ai costi, mentre sei tu, incapace di un Comune ( o nel caso Regione) , che devi tirare all'obiettivo opposto e sfruttare al massimo il contratto a tuo favore!! [SM=x1445361]
metrosur
00mercoledì 17 dicembre 2008 15:47
Non ho certo difeso Merella che ha sicuramente le sue grandi colpe. Facendo l'avvocato del diavolo, il people mover in Val Bisagno lo ha stoppato Pericu in persona e Merella non ha potuto farci niente visto che è il sindaco che ha l'ultima parola.
Nel bene o nel male durante i due mandati di Merella, la metropolitana è andata avanti e aveva avuto i finanziamenti per la Val Bisagno, rimpiango Merella solo perché ad oggi è il meno peggio, non certo perché è un Cascetta (assessore campano ai trasporti che ha ideato e sta realizzando un grande progetto su ferro per Napoli e la Campania con una agenzia ad hoc che fa da coordinamento da cui noi dovremo prendere esempio) alla genovese
em66
00mercoledì 17 dicembre 2008 15:50
Viste le idee di Merella sul people mover, fortunatamente stoppato grazie all'intervento di Pericu, mi chiedo se i meriti relativi alla metropolitana non siano da ascrivere a Pericu piuttosto che a Merella.
metrosur
00mercoledì 17 dicembre 2008 16:05
Potresti avere ragione ma il Minimetrò che ho visto a Perugia, vi assicuro, è una vera figata, molto, molto meglio del Phileas che ci vogliono propinare. Un mezzo ogni 60 secondi, ogni mezzo porta fino a 50 passeggeri, vuol dire 3000 passeggeri all'ora per direzione, non male rispetto anche all'attuale metropolitana che però potrebbe avere una portata massima di 9000 pax/h, quindi il triplo. La domanda finora senza risposta ufficiale è: per la Val Bisagno qual'è quanti passeggeri/ora deve avere un mezzo di trasporto pubblico per soddisfare la domanda presente e futura? ma sono off topic, quindi non proseguiamo qui con questo argomento.
Pinuccio "58
00mercoledì 17 dicembre 2008 17:05
Ma parla contro la Vincenzi che ha stoppato il Metrò,
per poi propinarci un'altra volta il People Mover, come soluzione in Valisagno....


Ma mi faccia il piacere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [SM=g27996]


Inoltre perchè in dieci anni che è stato assessore, non ha messo (per fortuna), nemmeno un pilone sul Bisagno del suo cavolo di peoplemover??????
em66
00mercoledì 17 dicembre 2008 17:32
Re:
metrosur, 17/12/2008 16.05:

Potresti avere ragione ma il Minimetrò che ho visto a Perugia, vi assicuro, è una vera figata, molto, molto meglio del Phileas che ci vogliono propinare. Un mezzo ogni 60 secondi, ogni mezzo porta fino a 50 passeggeri, vuol dire 3000 passeggeri all'ora per direzione, non male rispetto anche all'attuale metropolitana.


Se non ricordo male il minimetro (una specie di funicolare/cabinovia pianeggiante) ha delle limitazione sulla lunghezza del percorso e credo che non sia possibile realizzare diramazioni. Inoltre ha necessita` di una sede completamente separata (sotterrenea o sopraelevata) come la metropolitana.
La potenzialita` della nostra metropolitana dovrebbe essere di 12000 passeggeri all'ora (un convoglio di tre vetture ogni 3 minuti), effettivamente solo 4 volte di piu` rispetto al minimetro.
metrosur
00mercoledì 17 dicembre 2008 18:00
Siamo sempre off-topic ma trovi un esauriente articolo sul Minimetro sul numero zero di CityRailways che trovi gratis qui: www.cityrailways.net/home.asp
La metro a regime massimo ha una capacità reale di circa 9000 pax/h (dati Ansaldo), poi se la facessero diventare driverless con un treno ogni 90 secondi potrebbe essere molto di più ma questa è fantascienza.
em66
00mercoledì 17 dicembre 2008 18:08
Continuo qui con l'OT...
Solo 9000? Quindi al massimo un treno ogni 240 secondi invece di uno ogni 180 secondi come mi sembrava di ricordare?
metrosur
00mercoledì 17 dicembre 2008 18:17
Nelle ore di punta è previsto un treno ogni 4 minuti, poi volendo potrebbe essere anche meno ma ci vorrebbero anche più treni!
em66
00giovedì 18 dicembre 2008 09:12
Se e` per questo ora possono circolare solo convogli di 2 vetture e con un treno ogni 6 minuti, quindi ~4000 passeggeri/ora.
Se la frequenza massima teorica e` di un treno di 3 vetture ogni 3 minuti la portata massima teorica sarebbe di ~12000 passeggeri/ora.
Questo senza considerare limitazioni varie dovute alla scarsita` di vetture, problemi impiantistici + o - temporanei ecc. ecc.
Che poi si ritenga sufficiente con l'aperture del tratto De Ferrari- Brignole avere un treno ogni 4 minuti e` un altro discorso.
Tra l'altro nel caso in futuro venissero realizzate delle diramazioni e` importante poter avere una frequenza elevata nel tratto centrale in comune per non penalizzare troppo quella sulle singole diramazioni.
metrosur
00giovedì 18 dicembre 2008 11:49
erugby
00sabato 31 gennaio 2009 17:28
Non so deve inserire questo articolo, [SM=x1406605]
visto che Arcangelo Merella era uno dei promotori dell'iniziativa lo copio qua.
Ricordo quando era partito il progetto e non pensavo fosse finito così [SM=g27992]

I furgoni che non inquinano?
Comprati e poi abbandonati
da ilsecoloxix.it 31 gennaio 2009

Il cassone bianco, la scritta in verde, i tre furgoni sono lì da mesi, accanto alla sagoma un po’ sinistra di due autobus bruciati. Lungobisagno Dalmazia 67, periferia nord di Genova. La targa sul cancello è quella dell’Ami, l’azienda mobilità e infrastrutture che cura la manutenzione dei mezzi pubblici. Ma nel destino di abbandono di quei mezzi c’è il fallimento di un’esperienza che aveva portato Genova ad eccellere almeno in un campo: quello del trasporto delle merci senza inquinamento, senza rumore, senza emissioni pericolose. Perché i Jolly (il prezzo, verificato dalla stessa azienda produttrice, è di 40 mila euro ogni furgone) sono camioncini elettrici. Potevano rappresentare la svolta, prototipi del grande progetto varato nel 2003, per approvvigionare negozi e botteghe del più grande centro storico europeo. Così ambizioso da diventare esempio anche per altre città italiane ed essere citato nei documenti ufficiali della Regione Sicilia, dove l’esperimento genovese viene esaltato come modello di corretta strategia contro l’inquinamento nelle città storiche.

Forse non sanno che quel test è naufragato. Non se ne sono andati via solo i finanziamenti che hanno permesso di comprare i furgoni. Ma anche lo stanziamento concesso, nel 2003, dal ministero dell’Ambiente: un milione e mezzo di euro.

Serviti per lo studio di fattibilità, l’acquisizione di hardware e software, del centro di distribuzione, dell’acquisto dei veicoli (i Jolly, nelle versioni 600 e 1200, sono prodotti dalla Faam di Monterubbiano, in provincia di Ascoli Piceno) e del loro collaudo, della diffusione dei dati.

Alla fine non è rimasto nulla. Perché il progetto, che dopo la fase sperimentale doveva essere rilevato dai privati, è andato in fumo per motivi economici e, probabilmente, anche per la consueta incomunicabilità tra i soggetti imprenditoriali cittadini. E per un bel po’ di tempo sembravano spariti anche i camioncini stessi. Tanto che il senatore Pdl Enrico Musso, che all’epoca (come consulente) aveva messo a punto il progetto insieme alla collega di Università Claudia Burlando, un mese fa aveva gridato allo scandalo con un’interrogazione in Comune.

Ora Il Secolo XIX è riuscito a ricostruire la storia di una piccola flotta composta di cinque Jolly 1200, tre Jolly 600 (più piccoli) più due furgoni Fiat a metano messi a disposizione gratuitamente dall’Iveco a mo’ di incoraggiamento dell’iniziativa. «Alcuni furgoni - spiegano ora all’ospedale San Martino di Genova - fanno parte della flotta di 45 mezzi elettrici utilizzati per gli spostamenti di servizio e ci sono stati dati dal Comune, ormai diversi anni fa, in comodato gratuito».

Gli altri erano finiti all’Amt ma hanno fatto ben poca strada, se ormai chi abita in alta Valbisagno si è abituato a convivere con la presenza dei furgoni chiusi all’interno della recinzione. «A marcire, da mesi», commenta uno dei trasportatori coinvolti nell’esperimento. Che, «un po’ per rabbia, un po’ perché non voglio fare alcun commento su questa vicenda nella quale avevo creduto», vuol rimanere anonimo.

Ci aveva creduto anche Arcangelo Merella, ex assessore al traffico della giunta di Giuseppe Pericu: «È stata una scommessa finita male, perché nessuno ha poi voluto rilevare i costi di un’attività ormai già testata e avviata dopo che sono finiti i finanziamenti pubblici. Ma in realtà il nostro tentativo è stato lodato da tutti, in molte altre città, come Padova, Bologna, Parma, che oggi usano sistemi analoghi. Era un vanto della nostra amministrazione. Peccato averlo lasciato cadere, visto che altrove si è guardato con interesse all’esperienza di Genova e per molti versi si è riusciti a farla decollare».

Invece a Genova, che aveva fatto da apripista, la situazione precipita nell’ottobre 2004. Bartolini e Tnt lasciano la partita, non portano più le merci alla piattaforma di interscambio di via Spataro, a Sampierdarena, dove c’è la sede di un’altra ditta, la Fratelli Pagano, denunciando una difficoltà dell’approccio telematico alla gestione delle merci. C’è anche l’offerta di adeguare tutto il sistema informatico, sempre con denaro pubblico. Ma ormai, è evidente, il feeling si è rotto e il business non sembra poi così redditizio, una volta destinato a gravare sulle sole spalle dei privati.

Il denaro stanziato basta per arrivare fino al novembre 2004. Poi tutto va in fumo. «E di quell’esperienza - spiega oggi Pierfranco Bernardi, direttore commerciale e socio della Sigla, gruppo di progetti e soluzioni informatiche che ha partecipato al progetto - non se n’è più saputo nulla, nonostante fosse la più avanzata d’italia e un fiore all’occhiello per la nostra città». E i furgoni? «Non so dove siano finiti». Nemmeno lui lo sa. Come i tanti che, in questi mesi, si sono messi alla caccia dei mezzi comprati con i soldi dell’Europa e del Governo italiano. Cioè soldi di tutti.

Ma peggio è andata al centro storico. Dopo l’esperimento, che pure non era stato gradito in maniera concorde, tanto che si erano levate polemiche sugli orari di accesso, la limitazione dei parcheggi, le sanzioni elevate a chi trasportava in proprio, ha visto i rifornimenti di merce tornare allo stato primitivo. vanificando gli sforzi di chi nel “trasporto pulito” aveva riposto le sue aspettative. Invece nel febbraio 2005 arriva la comunicazione ufficiale: «Il progetto pilota “Merci”, partito a Genova nel 2003 grazie ad un contributo del Ministero dell’Ambiente di 1,5 milioni di euro, dopo 19 mesi di attività, che ha permesso la distribuzione ecologica di colli nel centro storico più grosso d’Europa, è terminato a causa dell’esaurimento dei fondi».

Possibile rianimarlo? «Il progetto “Merci”, realizzato dalle associazioni di categoria e dal Comune - chiarisce il comunicato ufficiale - aveva ottenuto ottimi risultati permettendo di diminuire del 30 per cento la congestione e le ammissioni di gas di scarico nelle strade del centro. L’assessore alla mobilità di Genova, Arcangelo Merella, ha informato che si stanno effettuando studi per passare dalla sperimentazione all’autosostegno, ad un intervento di lungo periodo efficace».

Come sia andata a finire si è visto. I furgoncini sono andati in parte all’ospedale San Martino, in parte sono abbandonati alle intemperie della Valbisagno. Sarà possibile recuperarli oggi? Non sarà facile. Il Secolo XIX ha interpellato la Faam, l’azienda specializzata nella costruzione di veicoli elettrici che vinse la gara per la fornitura genovese: «Bisogna vedere in che condizioni si trovano. Si tratta di ottimi mezzi, ma se da troppo tempo sono fermi, è assai probabile che le batterie siano ormai inutilizzabili e che si debbano sostituire. Inoltre bisognerebbe anche calcolare le spese di manutenzione generale, se i veicoli sono stati lasciati all’aperto, esposti alle intemperie, e non si è più intervenuti da tempo».

Le testimonianze raccolte (alcune delle quali giunte anche a su questo stesso sito, dopo la denuncia di Musso) confermano la presenza dei furgoni nell’area recintata da parecchi mesi, senza che siano mai stati spostati. Un piccolo tesoro disperso, insieme ai fondi per la sperimentazione. Un milione e mezzo di euro, che sono almeno serviti ad altre città italiane, ma non a Genova dove il test si è effettuato. E soprattutto alla grande occasione persa.
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