topolino per poppanti: si poteva evitare?

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Grrodon
00sabato 4 ottobre 2003 00:02
voglio riflettere su una questione:
sappiamo tutti ciò che la testata topolino offre di questi tempi. Non ce la prendiamo abbastanza perchè, dentro di noi, reputiamo giusto aspettarci poco da questa rivista,
pensiamo, reduci dall'esperienza PKNA, di esser diventati incapaci di apprezzare le storie disney "normali". pensiamo che a differenza di pk-frittole, Topolino offre ciò che promette.
ultimamente sono andato in garage a recuperare qualche vecchia storia e mi sono ritrovato davanti a capolavori come "topolino e il doppio segreto di macchia nera", "casablanca", "topolino imperatore della calidornia" o "topolino e la dimensione delta".
ho poi aperto l'ultimo numero del topo e ho
letto "l'addollarato", la saga dei cristalli e "paperino paperotto": le storie più prestigiose di cui disponiamo di questi tempi.
i conti non tornavano: è inutile negarlo: c'è stato un cambiamento (in peggio).

quello che mi son chiesto è il perchè.
scartando a priori l'idea che non esistano più bravi sceneggiatori ho tentato di rispondermi formulando 3 ipotesi:

-dopo tanti anni i personaggi sono stati ormai usati in ogni situazione, hanno provato tutto, sono stati dappertutto etc etc
sono personaggi morti e quindi è impossibile realizzare buone storie con loro senza cadere nel già visto.

-l'abbassamento di target è qualcosa che è stato deciso a tavolino (e a favore di questa ipotesi sta il fatto che è impossibile che non si accorgano della bellezza delle vecchie storie).

-il target si è abbassato gradualmente e inconsciamente nel corso degli anni ed è stato causato da agenti esterni quali il cambiamento delle mode e dei costumi.

o forse tutte e 3 le ipotesi sono vere.
cosa ne pensate?


LK
00sabato 4 ottobre 2003 00:25
(Premetto che non compro più Topolino regolarmente da un bel po')
Io propendo per la prima ipotesi... ovviamente non facendo di tutta l'erba un fascio: ogni tanto qualche bella storia (o qualche storia decentina che viene migliorata da buoni disegni) si trova ancora ma, tanto per prendere un filone di storie a caso, Paperone & nipoti sono stati dappertutto e più volte a cercare tesori o simili, quindi non sarà difficile che una storia di questo tipo possa suonare come "già vissuta" al lettore.
Per rimediare senza doversi inventare nuovi personaggi potrebbero calare Topolino & co. in altri generi di storie, come hanno fatto con le Cronache della Frontiera a suo tempo, ma per riempire tutto Topolino un buon 70-80% di storie da bsde devono comunque metterle...

*edit: ci sarebbero anche le Storie della Baia che annovererei tra quelle sceneggiate decentemente e disegnate (soprattutto colorate) meglio e Paperino Paperotto, sul quale il mio giudizio è "uhm, bah, boh... 'nsomma... carino..."


[Modificato da LK 04/10/2003 0.38]

Grrodon
00sabato 4 ottobre 2003 01:43
devo dire che hai ragione.
anche se però, pensandoci bene, personalità come quelle di topolino, paperino e pippo sono stupende e immortali, sono i loro clichè a rendere tutto arido...basterebbe decontestualizzarli, in fondo pk e mm prendono le mosse da questo principio.
bisognerebbe ripartire da zero e interrogarsi su chi sia veramente topolino, quale sia la sua funzione all'interno del nostro panorama narrativo, perchè ha funzionato così bene per decenni, insomma basterebbe chiedersi cosa rappresenta in realtà. poi una volta ripulito il personaggio della ruggine degli anni (che in gergo fumettistico possiamo chiamare stereotipi), e averlo, quindi, purificato si può ricominciare a ricreare storie su di lui, questa volta però raffrontandolo con la realtà dei giorni nostri che non è più il new deal roosveltiano. e poi bisognerebbe tener conto di una cosa che scarpa e gottfredson sapevano bene: per tener desta l' attenzione del lettore bisogna stupirlo con cose assurde.

le storie della baia sarebbe stato un microcosmo da esplorare meglio, ma ai personaggi non viene dato abbastanza spessore e tutto sa di artificiale...
paperino paperotto inizialmente era molto carino, mi ricordava calvin di calvin e hobbes, ma si è commercializzato troppo e adesso fa vomitare. le ultime storie in spiaggia di per se fanno vomitare e poi sembrano ambientate ai giorni nostri anzichè negli anni 20.



"Babbo!, perchè piangi?
Perchè...sei morto, figliolo.
No! non sono morto!
Si, sì, lo sei, stai giù."

[Modificato da Grrodon 04/10/2003 1.57]

LK
00sabato 4 ottobre 2003 02:08

Scritto da: Grrodon 04/10/2003 1.43
anche se però, pensandoci bene, personalità come quelle di topolino, paperino e pippo sono stupende e immortali, sono i loro clichè a rendere tutto arido...basterebbe decontestualizzarli, in fondo pk e mm prendono le mosse da questo principio.



Infatti: Pkna ha avuto tanto successo perchè svecchiava il personaggio senza snaturarlo (e senza mandare a donnine di facili costumi decenni di glorioso passato - ogni riferimento a un certo PK non è casuale) e MM, anche se non ha avuto il successo che meritava ('ccidenti:uee: ), ha fatto lo stesso con Topolino, rendendolo più adulto, più profondo di quanto non succeda nelle storie di questi tempi e a me personalmente molto più simapatico.
Poi è ovvio che Topolino, Paperino e co. hanno una personalità ben definita e magari a chi ha letto molte storie piace sapere che può quasi indovinare come si comporteranno però c'è differenza tra il farli agire in modo "classico" e il farli diventare macchiette di loro stessi.
Nuove ambientazioni, nuovi avversari permetterebbero a tutti i personaggi di sperimentare i loro tipici modi di agire in situazioni differenti e ne potrebbe venire qualcosa di buono.
Qui però credo che intervengano le altre due ipotesi di prima: alla fine è più comodo continuare con le tipiche storielle da bsde (tanto quando una generazione cresce ed emigra verso qualcosa di meglio ce n'è un'altra che quelle storie non le ha ancora lette) che rischiare di finire sotto la mannaia dell'ufficio marketing



[Modificato da LK 04/10/2003 2.09]

Grrodon
00sabato 4 ottobre 2003 02:38
concordo.
poco tempo fa faraci ha fatto un lavoro introspettivo su topolino. le storie non si esauriscono a quelle pubblicate su topolino noir, ma ce ne sono molte altre, in questo periodo ne ho rilette un casino, e chi più chi meno recano tutte lo stesso marchio. ma ora tito sembra essere misteriosamente scomparso...
in quanto agli avversari: ormai gambadilegno non è più proponibile, dopo un passato da ex-spia nazista- si è ridotto a delinquentello da 4 soldi. non fa più paura, e poi ha dimostrato di essere affezionato al topo, e forse è meglio così.
ma macchia nera era nato con il preciso scopo di essere inquietante (per differenziarsi da gamba), e invece ora è quasi un buffone, identico a pietro in tutto e per tutto. non va bene così, per emozionare il lettore ci vuole cattiveria...
Gorthan
00sabato 4 ottobre 2003 11:58
Pensieri Sparsi
Forse hai ragione dicendo che i personaggi Disney (Topolino sta per varcare la soglia dei 75 anni) hanno vissuto ogni genere di situazione, e quindi le storie per noi hanno sempre il sapore di qualcosa di già visto. Questa situazione non la si vive solo noi, appassionati Disney, ma spulciando qua e là ho visto le stesse impressioni tra i DylanDogiani o i lettori di Martin Mystere sui loro personaggi preferiti.
Eppure secondo me non esiste il già visto perché la maggior parte dei fumetti a striscia si basa sulle stesse situazioni. Quante volte Charlie Brown ha tentato di calciare il pallone da football tenuto da Lucy o quante volte Calvin ha aperto una scatoletta in cucina senza dare adito al solito epilogo? Eppure ogni volta c'era una novità.
Per farmi capire meglio faccio un esempio: in questi giorni ho letto una storia di Don Rosa del '96 "Zio Paperone - Una questione di estrema gravità". La trama della storia è la stessa di mille altre storie: Amelia ruba la numero uno a Zio Paperone, Zio Paperone recupera la numero uno. Eppure, leggendola, mi sono divertito, arrivando fino a ridere di gusto. Lo spunto per le gag derivava dal fatto che Amelia per impedire ai paperi di inseguirla tramutava la gravità di Zio Paperone e Paperino prima in orizzontale e poi la invertiva. Con tutte le difficoltà che una situazione del genere comporta. La novità di cui parlavo sta in questo, una variazione sul tema è sempre divertente.
Allora io non parlerei tanto di esaurimento del filone Disney, quanto piuttosto di stereotipizzazione. I personaggi sono stati stereotipati tutti, dal primo all'ultimo. Se una volta la linfa vitale che permeava tutto il fumetto Disney era il suo continuo uscire dagli schemi pur rimanendo inserito in un canone (Paperinik, quale miglior esempio contro lo stereotipo di Paperino?), oggi non si è più capaci, o forse si ha un po' di paura, a compiere questo passo. Non dico che sia colpa degli autori, per carità, ma purtroppo gli stessi devono scendere a compromessi, molto spesso. Vi siete mai accorti che non si vede più una cena o un pranzo dove Topi e Paperi mangino carne (se poi i paperi mangiano il tacchino... per carità)? E la festa del cosciotto di Paperino, che tanto mi aveva divertito solo per il fatto che cucinasse un cosciotto più grande di lui, che fine ha fatto? Le cene a casa della Nonna? Questo è solo un esempio di come gli sceneggiatori vengano "limitati" nella loro creatività, e le limitazioni non portano mai a una vera creatività.
Prendiamo il caso per esempio di Paperino Paperotto, uno dei "prodotti" più interessanti della mente di Artibani/Barbucci. Le storie non hanno mai avuto una locazione temporale definita, ma per alcune sottigliezze si poteva supporre che l'infanzia di Paperino fosse dove anche Don Rosa l'aveva collocata. Poi una lettera a Topolino (che chiedeva quando accadessero i fatti) a cui veniva risposto "Nel tempo della fantasia" ( [SM=x68125] ), l'inserimento di alcuni elementi anacronistici (la rivista sugli alieni), e altri fattori hanno fatto sballare questa datazione, ma se pensate: come si fa a spiegare a un lettore giovane che legge che le storie di Paperino sono ambientate ai giorni nostri, che Paperino è stato giovane negli anni '20-'30? E quanti anni ha Paperino? 90? Così mi viene in mente un salace scambio di battute tra Paperino e Millicent, comparso proprio in una delle famigerate storie sugli alieni: "Incredibile? E' un intero dollaro quello?" "Sì, me l'ha dato mio Zio Paperone." "Ecco, questo è ancora più incredibile." "Non tanto, se consideri che è un prestito.". Leggendola mi viene da sorridere. In fondo Paperino Paperotto è una delle produzioni più carine di questo ultimo Topolino, e per quando riguarda le sottigliezze si può anche sorvolare.
Il problema Moby Duck è un problema non da poco, invece: Moby è stato snaturato dal suo contesto e trasportato, insieme a Paperoga, in un contesto non suo. Il suo caso è quasi un Ultimate: Ultimate Moby Duck [SM=x68094] Forse è vero che ai due personaggi sono stati accostati stereotipi di comodo (il losco faccendiere, la locandiera, il commerciante cinese, il carpentiere buono, l'aiutante stupido, i pirati), ma le storie di per sé filano, e da quello che mi aspettavo, non mi hanno mai deluso, né dalla parte della sceneggiatura, né per quanto riguarda i disegni. Anche i colori sono adatti al genere di storie.
Poi vedo un'altra serie: la storia vista da Topolino. Nulla da eccepire nemmeno in questa... Bei disegni, sceneggiature belle. Non è in ordine cronologico, ci ho messo un po' ad accorgermene, ma non è certamente un difetto.
Poi questa settimana è tornata la macchina del tempo, con una storia degna di tal nome. L'ultima storia con Filo Sganga si leggeva molto bene. La storia sul lavoro di Paperino si svolge nel modo solito (l'iniziatore di questo genere di storie è Barks), e mi è piaciuta. Ogni tanto riappare Cimino, e con grande novità ci porta in paesi dal nome impronuciabile nel suo classico filone di storie.
Cosa c'è che non va? Ci sono le storie di mezzo, spesso poco significative. Le storie della PIA, troppo banali, che niente hanno a che fare con le stesse che una volta disegnava Bottaro, anche se le ultime due erano migliori del solito. Le storie del commissario Topet, inutili, a parte quella del fotografo disegnata da Cavazzano, che purtroppo dopo tanti paperi sembra quasi abbia perso un po' di dimestichezza con i topi.
Esaminando queste cose mi sembra che alla fine il prodotto Topolino in sé non sia così obbrobrioso. Certo, se si dà risalto ad una storia mediocre come quella dei cristalli il giudizio sarà condizionato dalla storia stessa, ma prese singolarmente le storie rivelano gli enormi passi avanti che si sono fatti da, per esempio, l'ultima parte del direttorato Cavaglione fino alla prima parte del direttorato Claretta, in cui la qualità, anche a livello di target, era nettamente inferiore.
Per quanto riguarda il paragone che propone Grrodon col "Doppio Segreto" esso non sussiste, perché sarebbe impensabile proporre una storia del genere al giorno d'oggi. Macchia Nera che vuole uccidere Pippo e Basettoni e far ricadere la colpa su Topolino? Che bel soggetto, certo, ma qualcuno avrebbe il coraggio di proporlo sulle pagine del giornale, incorrendo nelle ire dell'associazione genitori piuttosto che in quelle della Disney stessa? I tempi, purtroppo (o per fortuna?) sono cambiati. Non si può dire all'interno di una storia "Tu non saresti in grado di rubare ad un paralitico con le mani legate dietro alla schiena", non si può mostrare Gambadilegno che spara a Topolino e per rendere più efficaci i colpi spara a delle taniche di benzina nelle sue vicinanze, non si può mostrare Paperino al bancone di un bar con un'espressione né più né meno che alla Homer Simpson da Boe, non si può più far tentare a Zio Paperone il commercio nel campo delle sigarette. Una volta il problema target non esisteva: quello che era letto da un bambino era letto tranquillamente da un adulto e viceversa. Il target è un'invenzione del marketing, e come tutte le invenzioni riuscite bene ha funzionato. Molti sceneggiatori della vecchia guardia di Topolino hanno deciso di andare in pensione, o di ritirarsi semplicemente, d'altronde la Disney non è ricordata per cercare di trattenere i suoi collaboratori, mentre altri che magari potrebbero continuare a dare linfa nuova agli ormai stanchi personaggi Disney emigrano alla ricerca di nuove opportunità (v. l'emigrato di lusso Romano Scarpa).
Gli sceneggiatori odierni si trovano quindi a dover fare i conti con un'incredibile eredità lasciata loro dal passato, e con tutte le limitazioni che al giorno d'oggi sussistono (e.g. politically correct) che magari una volta non esistevano. Non è colpa loro, quanto, forse, piuttosto colpa nostra.
Forse siamo cresciuti troppo, forse abituati troppo bene in passato. Io sinceramente leggo Topolino, mi fa proprio piacere, e l'unica cosa di cui mi rammarico sono le rubriche. Quando ero piccolo ce ne erano tonnellate, e scritte piccole, ed erano distributrici di cultura. Oggi le poche che ci sono sono commerciali, consumistiche, invitano a comprare quel videogioco piuttosto che vedere quel film, e non ti fanno seguire con pathos le vicende del beluga Palla di Neve, o dei cormorani vittime inconsapevoli della Guerra del Golfo.
Le storie non sono altro che frutto del loro tempo, alcune belle, altre scadenti. Forse è vero che sono di più le scadenti, ma forse sono io che sono troppo cresciuto.
Grrodon
00sabato 4 ottobre 2003 14:06
alla fine l'ipotesi più "vera" sempra essere la terza...tutto ciò è molto inquietante...
manfroze
00sabato 4 ottobre 2003 14:21
All'elenco delle produzioni "eccellenti" aggiungerei anche le storie scritte e disegnate da Enrico Faccini... sono fra le poche che mi fanno ancora ridere.
Grrodon
00sabato 4 ottobre 2003 14:58
fantastiche, specialmente quella del paperone-gonfiabile e quella del critico che stronca le opere col lanciafiamme...[SM=x68097] [SM=x68097]
ZeroBarraUno
00sabato 4 ottobre 2003 18:04
E le opere della Ziche.
Ci sono alcuni artisti che talvolta,partecipando a "questo" Topolino,danno sempre curiosità,le storie si leggono sempre con interesse,nella speranza che essi possano risollevare la qualità del topo.
Ma ciò non basta,anzi,delle storie di artisti molto bravi,per esempio Cavazzano,stanno perdendo quella bellezza superba dei disegni,tali storie possono anche essere belle,ma il complesso e il confrontocon il resto dell'albo,la fa sembrare meno preziosa.

Sulla questione delle storie,sempre più adatte ai BSDE,qui proprio non c'è scampo,la Disney pensa di far bene così?Pensa che seguire il passo con "questi" tempi sia la cosa più giusta?
Anche per questo credo che PKNA sia terminato,e abbiano creato questo PK,perchè si erano -secondo loro- accorti troppo tardi della serietà,della troppa distanza dal Paperinik pikappiko e il Paperinik attuale,troppo diversi per convivere,troppo poco disneyano il primo,giustamente -sempre secondo loro- adatto al pubblico ai lettori.
In un certo senso,non è vero che Topolino piace effettivamente agli adulti,perchè effettivamente,questo Topo,continua a piacere alla maggioranza(che ora come ora,è il popolo dei BSDE),bene o male,continua a vendere,e come tutti gli altri giornali,riviste ecc...deve soddisfare la maggioranza del pubblico(cioè i BSDE).
Chi non è BSDE si sente estraneo a questo Topo,chi conosce le vecchie storie anni 50,60,70 e 80,si chiede proprio se questo sia lo stesso Topolino che hanno letto.Il Topo non piace più solo agli adulti,che continuano (non tutti) a seguirlo,ma può cominciare a non piacere,come nel mio caso,che già seguivo da quattro anni,ininterrottamente,che continuo a seguire,ma che mi soddisfava ai primi tempi che lo seguivo(circa dal numero 2300),le storie mantenevano ancora una certa qualità.Poi,coprendo e leggendo storie vecchie,cominciavo a capire che il Topo aveva perso spessore.

Con tutto ciò voglio dire che il Topo,non è che non piaccia più solo agli adulti(non piace più neanche a me,che non sono adulto),ma non piace più a chi conosce la storia del Topo,a chi si è interessato non solo da ora del Topo.Così,il Topo attuale,finisce per piacere solo ai BSDE,a quelli che scoprono solo da ora l'albo.

Io continuo a comprarlo,ma ne avrò una sessantina di arretrati.Speriamo di recuperare.


"Di giorno questa è la mia città.
Di notte questa città è mia."

[Modificato da ZeroBarraUno 04/10/2003 18.05]

Grrodon
00domenica 5 ottobre 2003 02:24
si, insomma volevi dire che il topo è adatto ai BSDE.
Gorthan
00domenica 5 ottobre 2003 11:20
Io non ho capito niente.


Cmq volevo far notare una cosa a proposito degli ultimi otto numeri di Topolino che ha notato anche Moppé: ci sono state delle belle storie. Eppure non se ne è accorto nessuno, perché è stato dato maggior risalto alla saga dei cristalli o a quella su Striscia...

Autolesionismo?
Grrodon
00domenica 5 ottobre 2003 14:11
ma sai che è vero? anche se belle è definizione eccessiva, direi carine.
Kritiko
00lunedì 13 ottobre 2003 13:03
Ma quanti anni avete?
Soltanto una domanda, che dà risposta a tutte le vostre: quanti anni avete? Lo sapete che Topolino è un fumetto per ragazzini tra gli 8 e i 12 anni? Che cosa pretendete, allora? Per forza è stereotipato: DEVE essere stereotipato, perché la psicologia infantile lo richiede. C'è chi è andato a spulciare storie degli anni 70 e 80, ovvero di quando i genitori dei lettori di oggi non si erano neanche incontrati! La storia di Topolino va letta in maniera ciclica, non lineare come fate voi. A 6 anni divento lettore, a 11/12 lascio il giornale. Quello che c'è stato prima e che ci sarà dopo non ha importanza, se non per un manipolo di fissati, tra cui ci sono anch'io. Perciò quello che per noi è scontato per i lettori veri è nuovo ed emozionante. Questo è Topolino, il resto sono pippe mentali. E se le cose cambiano sul lungo periodo pazienza: è inevitabile, anche perchè cambiano le persone che il giornale lo fanno. Ma i lettori non se ne accorgono: ecco perchè il Topo è immortale e non perde una copia di venduto.
Ciao dal Kritiko
PkRensel
00lunedì 13 ottobre 2003 13:54
Questa non mi pare una kritika costruttiva :D Direi che è stupido rassegnarsi ad un fumetto che scende progressivamente di target, in quanto quella dei bambini che si spaventerebbero leggendo una storia in cui Gambadilegno tenta di ammazzare davvero Topolino o Paperino si scola una birra è una convinzione elaborata da persone stupide che nn hanno alcuna esperienza coi bambini, di sicuro... col passare del tempo i bambini non cambiano, sono loro che li fanno istupidire con questa convinzione [SM=x68125] Se non ci fossero alcuni genitori che sono convinti che i loro piccini debbano essere protetti da qualsiasi cosa e che nn debbano vedere alcuna violenza nei fumetti (ma poi sono pronti ad essere favorevoli alla guerra in Iraq), storie come quelle degli anni '70 sarebbero proponibilissime... ma se certi esperti di target hanno una mentalità chiusa... [SM=x68125]

karian
00lunedì 13 ottobre 2003 14:31
Veramente il discorso di alzamento-abbassamento target dovrebbe essere proprio l'opposto.
I bambini tendono a maturare sempre prima col passare del tempo, sia fisicamente ma anche e soprattutto mentalmente.
Per esempio vedo sempre più bambine di 8-9 anni vestite come ragazzine, con scarpe di marca e borsettine... addirittura una compagna di mia sorella (4a elementare) ha le Prada. [SM=x68122]
Anche solo quando io e i miei compagni avevamo la loro età (si parla di 4-5 anni fa [SM=x68125] ) pensavamo solo a giochi vari e scemenze e sinceramente ci mettevamo tutti le prime cose che ci capitavano a tiro... magari qualche bambina viziata e narcisista aveva le LELLY KELLY con le lucine :burp: (chi se le ricorda? [SM=x68097] ), ma giusto giusto qualcuna...
Inoltre i bambini vengono a conoscenza di argomenti "scottanti" sempre prima... le censure che fino a 10-15 anni fa venivano imposte già ora sono obsolete, per esempio ci sono migliaia di bambini di quinta elementare - prima media che vedono "L'esorcista" e non rimangono minimamente colpiti... [SM=x68122]
"Colpa della televisione...", "della playstation", "del computer"... fatto sta che è una scemenza fare raccontini dolci e moralisti in mondi cicciosi e hamtarizzanti per bambini che già in quinta elementare si leggono di nascosto le riviste porno mentre le loro compagne di sbaciucchiano i ragazzi di 14-15 anni... [SM=x68125]
Gorthan
00lunedì 13 ottobre 2003 15:09
@Kritiko: scusa se te lo dico, ma stai dicendo delle emerite ca**ate. Topolino non è mai stato un fumetto a target chiuso (anzi sì: per i bambini da 0 a 99 anni [SM=x68094] ), ed è per quello che ha potuto essere il fumetto più venduto (record di 1.087.250 copie) in Italia. Storie come il doppio segreto di Macchia Nera o Paperinik Diabolico Vendicatore sono lontanissime dai canoni attuali, ma sono adatte a qualsiasi genere di lettore. Oggi invece cosa dobbiamo leggere come storie belle? Paperino Paperotto? Le storie della baia? Carine, forse, ma ben lontane da quelle storie che una volta erano su Topolino. Se tu vuoi smettere di leggere Topolino, fa' pure. Se pensi che Topolino sia un prodotto per bambini e non lo vuoi più leggere, non ti dico certo di no, ma per favore, non iniziare a dire a noi che Disney è una cosa per bambini bla bla bla, perché questi sono giudizi estremamente superficiali. Te lo dice uno che legge Topolino da quando aveva 2 anni, perché è a due anni che ha imparato a leggere, e che vorrebbe veramente poter tornare a leggere le stesse storie che leggeva allora.
E le persone che fanno il Topo, è vero, cambiano, ma molte persone di allora che potrebbero benissimo fare il Topo ancora adesso se ne sono andate perché a loro non piace più il Topo di ora, e le persone che potrebbero portare idee nuove si allontanano o vengono allontanate.
Kritiko
00lunedì 13 ottobre 2003 16:49
@ Gorthan
Karo Gorthan, sembri molto addentro alle faccende Disney. Allora rivelaci quale sarebbe l'oscuro interesse che sta dietro all'allontanamento dei più bravi, che proprio mi sfugge. ma torniamo a noi, ovvero ai numeri degli anni 80. Rileggeteli, se li avete. Poi mi dite con quale cadenza ci sono storie memorabili. Quelle che citate sono tre o 4: in un decennio! E poi, guardate le storie brevi: monnezze brasiliane, tedesche e di dio solo sa dove. Oggi sono curate anche quelle. Questo lo chiamate abbassamento del target? Non datevi al marketing, per favore. Infine vi chiedo: siete certi che fare un giornale "universale" sia possibile? Oppure Topolino è e deve essere un giornaletto dedicato all'infanzia? Se poi le vostre sorelline vanno in giro vestite da mignottelle la colpa non può mica essere della Disney, no? Loro devono essere istituzionalmente politically correct. Che vi piaccia o no. Altrimenti, leggetevi Dylan Dog.:pow:
PkRensel
00lunedì 13 ottobre 2003 18:01
Sinceramente darei le 6 storie mediocri/normali che ci sono adesso per 2 storie davvero belle dei vecchi Topi... anche a costo di dover sopportare le menate brasiliane come le storie di Bambi e Cip e Ciop :D
Cmq qua si fa una selezione molto ristretta delle "storie migliori", xò ovviamente ci sono decine di altre storie che sono certo meglio di quelle odierne che però non vengono nominate... sarebbe impossibile fare un elenco di TUTTE le storie belle del Topo :)

Gorthan
00lunedì 13 ottobre 2003 18:04
1) Non allontanano nessuno (almeno spero). Solo molti artisti non trovano che ci sia più attrattiva nel fare Disney. Compresi molti grandi.

2) Ovvio che io ne ho citato 2 (che a dire la verità non sono nemmeno anni '80 ma sono molto, molto prima). Te ne posso trovare molte, moltissime. Ma non vedo perché dovrei mettermi a fare un elenco.

3) Non me ne frega un ca**o che per la sua illustre signoria Topolino debba essere un giornale infantile, in quanto non lo è mai stato. Non fino a questi ultimi anni, almeno.

4) Pensa alla tua, di sorella, che fa prezzi troppo alti.

5) Io leggo di tutto. E sono abituato ad esigere il meglio da ciò che mi piace. Se te ti accontenti, mi dispiace per te. E vai tra i fan di Dylan Dog, che pensano anche loro che il loro eroe preferito stia subendo nettamente un calo qualitativo delle storie.

[Modificato da Gorthan 13/10/2003 21.07]

Grrodon
00lunedì 13 ottobre 2003 20:57
@ Kritiko: ha ragione il gorthan, dici che topolino è un prodotto da bambini e come tale va trattato non pretendendo altro da lui.
dici che topolino deve essere stereotipato perchè se non lo fosse non sarebbe topolino.
dici, però anche che tra queste storie tu ami rotolarti .
non vedi che così facendo ti stai dando da solo del coglione?
pensaci.
credo che non ci sia altro da aggiungere.
Kritiko
00martedì 14 ottobre 2003 16:17
Coglione?
Mi sto dando del coglione? Perchè mai? Perchè mi piace, di tanto in tanto, riscoprire la bellezza di essere bambino? E allora sono un coglione anche quando mangio un cono alla crema o quando gioco a Monopoli. No, è esattamente il contrario: oggi Topolino mi piace PROPRIO perchè è un giornale per bambini, che mi fa evadere dalla vita di tutti i giorni. E' sempre stato così per tutti, anche per chi era adulto quando c'erano quelle 6/8, anche 20 storie al decennio capaci di passare alla storia (limitata, del fumetto infantile). Quando vorrà darsi le arie del giornale per tutti non saprà più darmi le emozioni che cerco. E dunque andrò a leggere altro.
Gorthan
00martedì 14 ottobre 2003 19:42
Kritiko: se leggi un po' più su vedi che a mio parere ci sono delle belle storie anche oggi. Solo che oggi non vedo più il livello che invece c'era una volta. Se voglio sentirmi bambino mi leggo i cartonati con le favole illustrate che ho a casa. Quello che fai tu è un pregiudizio comune: il fumetto è una cosa per bambini. Il fumetto è una forma d'arte pari a tutte le altre, solo che seriale...
Grrodon
00martedì 14 ottobre 2003 20:15
scusa per quella parola.
ma io non ho mai detto che giocare a monopoli e mangiare gelato sia da bambini.
il punto è che, secondo me, disney non è solo da bambini, anzi non lo è proprio. almeno nella sua concezione più pura, che poi negli ultimi due anni lo sia definitivamente diventato è tutto un altro paio di maniche.
rifletti un attimo su due cose:
la prima è la storia della disney:
abbiamo visto topolino e paperino intenti nella campagna antinazista.
abbiamo visto il topolino di scarpa e di mezzavilla districarsi in casi tanto interessanti e complicati da far invidia alla fiction televisiva poliziesca di questi ultimi anni.
l'abbiamo visto farsi testimonial del più grande esperimento della storia della musica e del cinema.
l'abbiamo visto assistere alla scoperta dell'energia atomica con largo anticipo sui tempi.
abbiamo visto i cortometraggi di pippo, far satira sugli usi e costumi della società americana moderna.
abbiamo visto uno zio paperone farsi portavoce dei valori di un secolo che non c'è più.
abbiamo visto PK ed MM.
devo continuare? non credo, i fatti parlano da soli.
una volta le cose erano diverse perchè l'imput che generava buona parte di queste storie era: "facciamo una storia", non una storia per bambini, una storia. una storia sia per bambini che per adulti. una storia che contenesse gli elementi utili a renderla appetibile ad un pubblico infantile ma che contenesse anche fatti abbastanza interessanti da poter spingere un adulto a proseguire con la lettura. basta questo a dimostrare che siamo di fronte ad un prodotto universale. che è durato così tanto proprio in virtù di questo pregio. non un prodotto ciclico, l'albero azzurro è un prodotto ciclico, prima lo vedi e poi non lò vedi più, non mi verrai a raccontare che topolino e dodò stanno, se non sullo stesso, in due piani attigui...
la seconda cosa sulla quale è bene riflettere è questa: la vera natura di questi personaggi.
parliamo di paperino e topolino, che per tanti anni hanno fornito la materia prima:
topolino è un grande, portavoce della volontà di cambiamento dell'america della grande depressione, si è saputo rinnovare nel corso degli anni, è simpatico, coraggioso eccetera eccetera, e questo lo rende perfetto per storie avventurose e mozzafiato.
paperino sembra, invece, avere tutti i difetti. sembra. una vera fonte d'identificazione per il pubblico. e poi fa ridere. questo lo rende perfetto per storie ironiche.
semplificando molto si può dire che siano due facce della stessa medaglia: uno mostrerebbe l'umanità com'è, l'altro come dovrebbe essere. poi c'è pippo, l'irrazionalità filosofica, paperone, gambadilegno etc. etc.
mica male, se pensiamo che gli altri personaggi affini(looney toons, Hanna-barbera, Walter lanz) non arrivano a tanto, al cinema fanno sbellicare ma il trapasso sulla carta gli è fatale. e infatti sono spariti.
per questo pretendo di più del topolino che mi propinano ora.

Gorthan
00martedì 14 ottobre 2003 20:34
Imput?
Grrodon
00martedì 14 ottobre 2003 21:18
naledetto gemovese.
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