PESTFORUM Discussioni sui problemi di infestazione

Azioni e reazioni: cosa c´e´da sapere se...

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    OdioLeBlatte
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    the pest control disaster
    00 09/08/2013 08:46
    Buongiorno a tutti.
    A grande richiesta di un simpatico utente che ha sottolineato le possibili problematiche che si possono incontrare durante le disinfestazioni casalinghe e non, abbiamo deciso di aprire questo spazio nella nostra Accademia, per tutti coloro che fossero interessati a capire cosa potrebbe succedere in determinate situazioni.

    Tutti possono partecipare e fare domande.



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    alex59.59
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    00 09/08/2013 22:59
    Ok grazie, per il "simpaticisimo" e per aver aperto la discussione.

    Premetto che non faccio il disinfestatore, ma per professione devo risolvere problemi anche complessi che molto spesso intersecano direttamente o indirettamente gli infestanti. Diciamo che nella mia carriera ne ho viste di ogni.
    Al primo posto ho sempre messo la sicurezza personale degli operatori e ovviamente dei clienti/utenti, valutando sempre il rapporto beneficio/rischio. Ho sempre rifiutato il progetto di opere che ritenevo non coerenti alla deontologia del mio ordine professionale ed al buon senso. Detto ciò possiamo incominciare la discussione.


    Prendendo spunto dalla discussione "consiglio urgente - invasione di blatte", va precisato che la normativa vieta assolutamente prese di corrente nei bagni(cfr. dlg. 46/90 in attuazione delle norme CEI 64-8 ed ulteriori modifiche), sono consentite in deroga e nel rispetto stringente dei seguenti requisiti:

    - int. differeziale (salvavita) da 0.01 A dedicato (quello normalmente usato nei pannelli è da 0.03 A!!!)
    - trasformatore di isolamento riduttore di tensione/corrente pot Max 10W(per intenderci alla presa che alimenta ci puoi attaccare solo un rasoio da viaggio da 12V, sicuro non una lavatrice!)
    - Equipotenziale di terra su tutta le strutture metalliche
    - Rispetto delle misure/distanze minime dai corpi illuminanti

    A supporto di ciò potete confrontare il manuale dell'ingegnere "Colombo" o "Cremonese" nel volume dedicato agli impianti elettrici civili.

    Quindi quando leggo frasi del tipo "beh se hanno messo la presa..." mi si rizzano i capelli. Non vado oltre nei commenti perchè come si suol dire "a buon intenditor poche parole".

    Ritornando invece nel merito delle sostanze utilizzate, sono d'accordo che sulle confezioni di gel è indicata la dose consigliata di 2-3 gocce per mq, ma poi nella pratica si agisce nelo stesso modo?

    ---continua---
    [Modificato da alex59.59 09/08/2013 23:00]
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    chitin
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    00 10/08/2013 01:31
    Re:
    alex59.59, 09/08/2013 22:59:



    Quindi quando leggo frasi del tipo "beh se hanno messo la presa..." mi si rizzano i capelli. Non vado oltre nei commenti perchè come si suol dire "a buon intenditor poche parole".


    ---continua---



    Ho due prese in bagno... Confido nel salvavita!
    Lungi da me iniziare una discussione con un ingegnere [SM=g11015]
    Fossi matta!
    Però la reazione chimica dell'altro topic mi interessa! Se hai tempo, mi piacerebbe che la scrivessi.
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    OdioLeBlatte
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    the pest control disaster
    00 10/08/2013 06:46
    Io sono del parere che la quantità di umidità in un bagno, non è sufficiente a creare dei grossi problemi, perchè comunque è poca quella che riesce a penetrare all' interno della presa stessa. Anche se una volta effettivamente si trovavano solo le prese a basso voltaggio, era perchè il tipo di rame utilizzato nei cavi, era a " blocco unico", ed il materiale che li ricopriva, facilmente infiammabile, e perchè magari gli asciugacapelli non erano potenti come quelli odierni [SM=g27991] . Adesso se non sbaglio, perchè ripeto non è il mio campo, il materiale che ricopre i cavi è diverso. C' è comunque da sottolineare che il pezzo di rame unico usato in passato rendeva comunque i cavi abbastanza sicuri.
    Adesso ti parlo da ignorante, ma almeno mi insegni qualcosa... come la mettiamo con il lampadari nei bagni? Sono in alto, il calore sale e sempre un interruttore devi schiacciare per accenderlo.
    Diciamo che la necessità di corrente elettrica in un bagno serve non solo a radersi ma anche ad asciugare i capelli, quindi un phon, ma le prese a terra, i salvavita, che vanno controllati regolarmente ( c' è un pulsante sopra), sono stati aggiunti nelle norme appositamente come obbligo.
    D' altro canto quando cucini in cucina si forma lo stesso molta umidità, e le cucine sono piene di prese di corrente, per facilitare l' uso dei numerosi elettrodomestici.
    Tuttavia trovo gli impianti usati in Italia, a paragone di quelli tedeschi ( vengo da lì), molto " primitivi"...
    [Modificato da OdioLeBlatte 10/08/2013 06:48]



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    alex59.59
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    00 10/08/2013 19:37
    OdioLeBlatte, 10.8.2013 6:46:


    Tuttavia trovo gli impianti usati in Italia, a paragone di quelli tedeschi ( vengo da lì), molto " primitivi"...




    Infatti "primitivi" è il vocabolo corretto.

    Riguardo ai cavi (così rispondo anche a @chitin), che si ritrovano negli impianti sono sostanzialomente di quattro tipi:

    - Filo rigido in lega di rame, stagnato con guaina in gomma ricoperta di tela impregnata. In uso fino agli anni 60' per tensioni non superiori a 127V. La sua sostituzione era obbligatoria già dagli anni 80', ma te lo ritrovi ancora in giro! Di fatto è pericolosissimo con le tesioni correntemente in uso, perchè con il tempo la gomma si sgretola e la sola tela non garantisce un isolamento adeguato, anche perchè essa stessa con il tempo assorbe l'umidità presente nell'ambiente (per capillarità). Quindi se vi ritrovate con questo tipo di cavi, al di la della disinfestazione, prima di intervenire con agenti chimici consultate un bravo elettricista. In alcuni casi basta un piccolissimo spostamento della presa/interuttore a provocare il cortocircuito.
    - Filo rigido in lega di rame non stagnato con guaina in "plastica"(Nota: il termine "plastica" può indicare materiali che vanno dalla più antica bakelite al moderno teflon, in mezzo quindi c'è di tutto), rispondono ad una normativa del 1956 (superata), usato fino alla fine degli anni 80'. Il materiale plastico isolante che lo ricopre, in genere miscele di polietilene ed altri polimeri, ha un'elevatissima resistenza agli agenti chimici, non assorbe l'umidità, ma ha pessima resistenza al calore. Si trova ancora in uso negli edifici costruiti negli anni 70' non ristrutturati, ma semplicemente adeguati. Con questo tipo di cavo bisogna fare attenzione che la guaina non vada in contatto con sostanze/soluzioni contenenti solventi organici (ad esempio anti tarlo), gli inorganici, invece, come ad esempio il gel anti blatta non la scalfiscono nemmeno.
    - Filo a trecciola in rame elettrolitico con guaina in PVC (Nota: si tratta in verità di una miscela di gomma, PVC e polietilene), in uso fino al 90' perchè privo della certificazione europea. Molto simile al più moderno indicato di seguito.
    - Filo a trecciola in rame elettrolitico con guaina in PVC (Nota: si tratta in verità di una miscela di gomma, PVC e polietilene) e dotato di rivestimenti in polvere autoestiguente (contenente =ammine , =ftalati), tipo normalmente in uso. Finalmente arrivo al dunque: il principio attivo del gel è silicato di sodio (Na2SiO3) che per reazione con acido solforico (H2SO4) forma appunto il gel. Se tu fai reagire una base debole (Na2SiO3) con un acido forte (H2SO4) la sostanza che ne esce (il gel) avrà un pH<7, puoi verificare con la cartina tornasole, per contro la miscela di =ammine , =ftalati è basica. Se si può dire che gli =ftalati sono in genere molto stabili lo stesso non vale per le =ammine. Quindi se versi il gel sul cavo, per capillarità della trecciola di rame e viscosità della sostaza, esso si propaga all'interno entrando in contatto con la polvere. Essendo il differeziale tra i due pH non nullo si ha pressione osmotica così le due sostanze reagiscono tra loro. Puoi eseguire tu stessa la prova su in pezzetto di cavo. Ci vorrà un po' di tempo, ma vedrai come cambiano i colori sia del rame che della guaina.


    ---Continua---
    [Modificato da alex59.59 10/08/2013 21:50]
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    OdioLeBlatte
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    the pest control disaster
    00 11/08/2013 06:28
    Questa prova la voglio fare...anche se ho studiato chimica vent' anni fà e per altre cose e non ricordo un accidente, mi interessa la cosa.
    Posso chiederti una cortesia? Mi dici come distinguo di cosa sono rivestiti i cavi? Ti spiego...sono proprietaria di due cade. Una vecchissima e da ristrutturare costruita intorno al ' 50, il cui impianto elettrico ha ancora ( premetto che la cada non viene utilizzsta), di quelli con il filo di rame unico, e questa degli anni ' 70 che ha un impianto elettrico che ha fatto rabbrividire mio marito( che un bel pò ne capisce), e rifarà, non tanto per la poca sicurezza( hanno usato cavi addirittura belli spessi e che quindi sopportano parecchio carico), ma per la confusione...
    Ma tornando all' umidità capillare, allora ci spieghi cosa succede con gli impianti elettrici esterni? Perchè lí di diverso ci sono le prese di corrente e basta.
    Per legare tutto ciò al mondo degli infestanti allora, facciam cosí... disinfestazione di una intercapedine con gas autoerogante. Nell' intercapedine ci sono i cavi della corrente. Precauzioni da prendere? Staccare la luce? Per quanto tempo?

    P.S.
    Vedi che poi alla fine son curiosa e non ti mollo più ..hihihi..
    Comunque almeno si impara qualcosa...
    [Modificato da OdioLeBlatte 11/08/2013 06:29]



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    alex59.59
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    00 11/08/2013 17:44
    @OdioLeBlatte

    Ti rispondo per gradi, perchè la questione è più complessa di quanto possa sembrare. Nel mio post precedente ho semplificato moltissimo la classificazione dei cavi, tanto per renderla leggibile anche da persone non propriamente del "mestiere". A qualcuno potrebbe sembrare inopportuna la trattazione degli impianti elettrici in un forum come questo, ma purtroppo ho potuto constatare che sono proprio gli impianti e le apparecchiature ad esso collegate, le più coinvolte da infestazioni. A tal proposito la legislazione in merito è molto ricca nella fattispecie dell'impianto stesso, ma del tutto assente nel caso di infestazione o prevenzione della stessa.

    Incomincio a risponderti riguardo agli impianti esterni.
    Tutta la parte che si dirama all'esterno è soggetta ad una protezione dagli agenti atmosferici e meccanici di tipo superiore(grado IP4X o più elevato). Quindi le scatole di derivazione(1) sono di tipo ermetico a tenuta stagna, con guarnizioni in gomma; lo stesso vale per interuttori, prese, lampadari etc. I cavi invece dovrebbero essere del tipo appropriato, cosidetti a "doppia guaina", la cui guaina interna a contatto del cavo è costituta da un apposito "film" di materiale plastico, cosiddetto antimigrante, che serve appunto ad eliminare l'effetto di assorbimento del'umidità da parte del cavo di rame. Talvolta per risparmiare si utilizzano cavi tradizionali muniti di capicorda alle estremità, che però presentano una durata più limitata nel tempo. Buona norma è verificare periodicanete lo stato di conservazione.
    Nota(1): nel 2/3 dei casi di verifica, nonostante la sigillatura, si trovano all'interno delle scatole e dei lampadari nidi di insetti e aracnidi, più in particolare formiche, vespe e ragni. Talvolta scorpioni, dificilmente blatte.
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    Per legare tutto ciò al mondo degli infestanti allora, facciam cosí... disinfestazione di una intercapedine con gas autoerogante. Nell' intercapedine ci sono i cavi della corrente. Precauzioni da prendere? Staccare la luce? Per quanto tempo?
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    Detta così è grave. I cavi elettici NON DEVONO coesitere in intercapedini con tubi o peggio ancora bombole e contatori del gas! In genere si predispone un percorso diverso o si separa l'intercapedine in due distinte. I via generica e del tutto esemplificativa posso dire questo:
    In primis verificare che vi sia un'adeguata ventilazione nell'intercapedine. Poi se ci sono bombole, chiudere tutte le valvole e soprattutto quella delle bombole, portarle all'esterno in ubicazione adeguata. Verificare visivamente lo stato dei cavi(se sono mangiati, spellati etc.); lo stesso vale per i tubi del gas se sono in materiale plastico, se in ferro verificare che non siano corrosi(le urine dei ratti ad es. li corrodono). Se i cavi elettrici seguono la linea del pavimento, togliere la corrente. Fatto ciò se non ci sono danni, procedere alla disinfestazione.
    Per i tempi non si può definire una linea generale, perchè varia da caso a caso. Se mi dai altri dettagli posso essere più specifico.



    Per quanto riguarda l'identificazione dei cavi posterò delle foto con i dettagli. dammi tempo però.


    ---continua---
    [Modificato da alex59.59 11/08/2013 22:00]
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    00 12/08/2013 11:50
    In questa sezione nessuna trattazione é inopportuna. È accademia. Tu sei in cattedra e noi impariamo.

    Tina diceva disinfestazione in intercapedine con un candelotto fumigante( che è una specie di candela senza fiamma che sviluppa un fumo denso privo di acqua), non con gas. [SM=g27990] oppure con aerosol ulv (che contengono acqua).

    Giusto Tina?
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    alex59.59
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    00 13/08/2013 00:56
    Grazie per la specifica. Il metodo di operare però è molto simile.
    Conosco bene i "fumogeni", gli ho utiizzati spesso. Però i miei assomigliavano più a delle lattine di coca-cola, alle quali si strappava il coperchio.

    Devo precisare che in questo caso io mi preoccupererei più dello stato di impermeabilizzazione dell'intercapedine che dei cavi. Mi spiego: in genere la posa dei cavi nelle intercapedini è uguale, nella tipologia, di quella usata negli spazi esterni. Quindi all'interno di tubature in materiale plastico, in genere miscele di PVC, polietilene e "caricati" con metalli per conferire adeguata rigidità e robustezza. Gli impianti più recenti in genere hanno ottima resistenza agli agenti atmosferici e da inquinamento. Tuttavia a temperature al di sopra dei 90°C incominciano a "ramollirsi" fino a degradare per temperature via via superiori. Alcuni resistono anche ai solventi organici. Le caratteristiche si deducono dal codice alfanumerico che per legge è impresso lungo la superfice esterna. Quindi se ad un esame visivo (come suggerito nel post precedente) risultasse tutto a posto, si potrebbe (uso il condizionale, capirete perchè) procedere tranquillamente alla "fumigazione", anche con impianto sotto tensione. Ma dato che ci saranno anche delle delle scatole di derivazione, e da ciò che ho visto sono spesso sede di nidi, per fare un buon lavoro bisogna aprirle e lasciarle aperte per tutto il periodo dell'intervento. Quindi si deve lasciar staccata la corrente per tutto l'intervento. Prima di richiuderle ,e sempre senza tensione, pulirle bene dai residui di polvere eventualmente depositata dai fumi del fumogeno stesso. Nel caso degli Aerosol, non utilizzarli all'interno delle scatole di derivazione, quindi scatole chiuse durante l'intervento.

    Per quanto riguarda l'impermeabilizzazione delle pareti bisogna prestare molta attenzione. Bisogna verificare che sia presente ed efficace, cioè che non vi siano buchi e crepe perchè se così fosse parte dei fumi rientrerebbero in casa. Un'altra considerazione: il fumo si trasforma in polvere che si deposita e si accumula, quindi se si forma condensa e questa va a contatto con le polveri avremo, con il tempo, soluzione acquosa di insetticida. Per cui se l'impermeabilizzazione è scarsa o inesistente, per porosità delle pareti ce la ritroveremo in casa.


    ---Continua---
    [Modificato da alex59.59 13/08/2013 00:58]
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    00 13/08/2013 06:57
    I fumogeni che ho usato io erano di entrambi i tipi, sia a candelotto che a lattina con il tappo come dice alex.
    Il problema è alex, che tu stai parlando di abitazioni costruite con un certo criterio.
    Purtroppo io ho visto degli orrori architettonici allucinanti, dove anche alcune modifiche tra le quali le intercapedini, fanno drizzare i capelli.
    In effetti, siccome tutto ciò non può venire stabilito da un semplice cittadino o da un disinfestatore ( non sono tutti come il Boss aihmè), per le disinfestazioni con i fumogeni, sarebbe condigliabile sempre e comunque staccare la corrente e, proprio a causa delle scatole di deviazione, che non sempre sono chiuse a dovere, areare bene l' ambiente casalingo, prima di rientrarci dentro. È sopratutto per questo motivo, che quando gli utenti si armano di fumogeni e fai da te, comincio a tremare e dissuaderli.
    Purtroppo e lo dico malvolentieri, ho visto costruzioni ed impianti fatti con i piedi. In Germania non mi è mai capitato di vedere certi orrori...



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    00 13/08/2013 13:24
    Re:
    alex59.59, 13/08/2013 00:56:


    il fumo si trasforma in polvere che si deposita e si accumula, quindi se si forma condensa e questa va a contatto con le polveri avremo, con il tempo, soluzione acquosa di insetticida. Per cui se l'impermeabilizzazione è scarsa o inesistente, per porosità delle pareti ce la ritroveremo in casa.
    ---Continua---



    Ma prof!
    I fumiganti sono di solito a base di permetrina. Solubilità in acqua di 0.2 mg/l

    Non ho capito bene perchè con i fumiganti senza acqua se si aprono le scatole di derivazione bisogna staccare la corrente [SM=x1835196]
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    00 13/08/2013 19:08

    il fumo si trasforma in polvere che si deposita e si accumula, quindi se si forma condensa e questa va a contatto con le polveri avremo, con il tempo, soluzione acquosa di insetticida.



    La quantità di residuo solido di un fumogeno insetticida è talmente bassa da non risultare rilevabile ad occhio nudo nell'ambiente. Di nuovo, dubito che su un cavo possa depositarsene abbastanza da avere un qualsiasi effetto.


    Per cui se l'impermeabilizzazione è scarsa o inesistente, per porosità delle pareti ce la ritroveremo in casa.



    Se anche fosse vero (ma non lo è) si tratterebbe comunque di una quantità infinitesimale ed infinitamente inferiore alle normali dosi d'impiego consigliate per l'ambiente domestico. E comunque una cosa del genere ci metterebbe mesi a verificarsi, laddove i piretroidi hanno una vita media di poche settimane.
    ---------------------------------------------
    Dubito, ergo sum

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    00 14/08/2013 01:01
    Immaginavo, questo tipo di domande e vi ringrazio. Mi rallegro del fatto che le stesse siano puntuali.

    @chitin
    ----------------------------------------------------------
    Ma prof!
    I fumiganti sono di solito a base di permetrina. Solubilità in acqua di 0.2 mg/l
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    Non c'è soltanto la permetrina (che poi è liposolubile) come principio attivo, ma sono miscele di diversi componenti, con solubilità diverse (ad es. transflutrina solubilità fino ad oltre 10 g/l).

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    Non ho capito bene perchè con i fumiganti senza acqua se si aprono le scatole di derivazione bisogna staccare la corrente [SM=x1835196]
    -----------------------------------------------------------
    Si tratta di una norma dettata dal buon senso. Se si opera con scatole di derivazione aperte o ci si presta a farlo, e buona regola procedere in assenza di tensione (lo dice anche la vecchia legge 626), specialmente in luoghi umidi.


    @EffeCi61

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    La quantità di residuo solido di un fumogeno insetticida è talmente bassa da non risultare rilevabile ad occhio nudo nell'ambiente. Di nuovo, dubito che su un cavo possa depositarsene abbastanza da avere un qualsiasi effetto.
    -----------------------------------------------------------
    Se leggi bene, la frase si riferiva alle superfici dell'intercapedine, non ai cavi. Scusami ma la tua affermazione che cito: "...da non risultare rilevabile ad occhio nudo nell'ambiente", mi sembra molto "spannometrica" (quanto è lunga una spanna?). Vedi i particolati possono essere molto ma molto piccoli (vedi PM2.5 ovvero < di 2.5 micron) non per questo meno pericolosi. Non devi dare per scontato che se non si vede ad occhi nudo non esiste. I particolati sono dannosi di per sè, al di la della sostanza da cui provengono e più sono piccoli, più sono dannosi. Già respiriamo porcherie di tutti i tipi a causa dell'inquinamento...


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    Se anche fosse vero (ma non lo è) si tratterebbe comunque di una quantità infinitesimale ed infinitamente inferiore alle normali dosi d'impiego consigliate per l'ambiente domestico. E comunque una cosa del genere ci metterebbe mesi a verificarsi, laddove i piretroidi hanno una vita media di poche settimane.
    ---------------------------------------------------------------
    In questo tuo passaggio c'è confusione in termini. La "quantità infinitesimale" non esiste (almeno secondo Leibniz) ma esiste l'infinitesimo che pur piccolo è maggiore di zero, ma non può essere "infinitamente inferiore...",perchè l'infinito è uno e uno solo quindi, per regressione, inferiore a se stesso. Dammi dei numeri che si possano confrontare.
    Per quanto riguarda la tempistica dell'evento non la si può valutare così, dipende da parecchi fattori.


    ---Continua---
    [Modificato da alex59.59 14/08/2013 01:05]
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    00 14/08/2013 06:25
    Boss, una domanda da 1000 dollari... hihihi..tu sai e se non ricordi te lo ricordo io, che a casa mia le blatte erano infilate in quella stramaledetta e umidissima intercapedine. La prima fumigazione la fecero i disinfestatori ed usarono l' actifum c20 se non ricordo male, che poi tu mi dicesti non essere più in commercio, e staccarono la corrente.
    Io appartengo alla categoria- non la stacco mai- se non devo operare direttamente su qualche presa o lampadario. Ma loro mi dissero di tenerla staccata per slmeno 8 ore. Cosa che comunque non feci, perchè era un giorno molto caldo di maggio e avrei buttato la roba dentro i frigiriferi.
    Mi chiesero di farlo per evitare alla fine cosa? Vero è che in questa casa è pieno di orrori ma per precisarne uno, siccome c' è un' apertura di areazione all' esterno del doppio muro, si vedono a vista parecchi cavi compresi i tubi dell' acqua e del condizionatore.
    Tuttavia, appunto parlando di ciò, vorrei dire ad alex, che anche a me sembra un pò remota la cosa...pensa che proprio nella suddetta intercapedine, qualche genio della costruzione, ci ha fatto passare un raccordo dell' acqua che si è rotto e che scoppiando ha letteralmente invaso lo spazio tra i due muri, dove appunto ci passa a vista di tutto, e non è successo nulla di niente all' impianto elettrico.L' aqua è entrata persino dentro i tubi neri in certi punti, ma non riuscendo a fare da " ponte" non è stato danneggiato nulla. Eppure stò parlando di svsriate centinaia di litri d' acqua...
    Adesso è ovvio che comunque abbiamo riparato tutto...



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    00 14/08/2013 16:54
    Re:
    alex59.59, 14/08/2013 01:01:

    Immaginavo, questo tipo di domande e vi ringrazio. Mi rallegro del fatto che le stesse siano puntuali.

    @chitin
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    Ma prof!
    I fumiganti sono di solito a base di permetrina. Solubilità in acqua di 0.2 mg/l
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    Non c'è soltanto la permetrina (che poi è liposolubile) come principio attivo, ma sono miscele di diversi componenti, con solubilità diverse (ad es. transflutrina solubilità fino ad oltre 10 g/l).

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    Non ho capito bene perchè con i fumiganti senza acqua se si aprono le scatole di derivazione bisogna staccare la corrente [SM=x1835196]
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    Si tratta di una norma dettata dal buon senso. Se si opera con scatole di derivazione aperte o ci si presta a farlo, e buona regola procedere in assenza di tensione (lo dice anche la vecchia legge 626), specialmente in luoghi umidi.




    Ma scusami che c'entra che la permetrina è liposolubile?Se mi si parla di soluzioni acquose, cito la solubilità in acqua (a meno che uno non voglia fare una colata di strutto nell'intercapedine!). Ad ogni modo fin'ora ho utilizzato due fumiganti(non bombolette autoeroganti) a base di singoli principi attivi, non miscele. Ed erano a base di permetrina uno e di cifenotrina l'altro.

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    alex59.59
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    00 15/08/2013 01:07
    Allora OK. Mettiamo un po' d'ordine in questa discussione.

    Siamo partiti con l'ipotesi di dover disinfestare la classica intercapedine che si trova nei muri perimetrali esterni, delle case costruite tra gli anni 60' - 70'. Va precisato che essa consiste in uno spazio medio ca. 25cm tra il perimentrale esterno (spessore che varia da min. 20 a max. 40cm) e il paretino interno, normalmente costituito da tavelle forate in laterizio, che con l'intonaco interno all'appartamento hanno uno spessore di ca. 8cm. All'interno dell'intercapedine così formata passa di "tutto": colonne degli scarichi, sfiati delle cucine/bagni, cavi TV, cavi elettrici, tubature dell'acqua ed in alcuni casi anche del gas(dove l'impianto non è o non si "poteva" adeguare alle normative vigenti). Il paretino interno di solito è la nota dolente. Se si cerca di sostituire o installare una nuova presa sulla parete, dato il suo piccolo spessore, essa viene facilmente "sfondata" (praticamente sempre), perchè la profondità della nuova presa (con relativa scatola) è uguale se non superiore, quindi per far stare a filo del muro la mascherina...In queste condizioni la tenuta stagna, che in condizioni normali dovrebbe esserci vien meno. Mi è accaduto, diverse volte, con il vento forte, di sentirlo fischiare attraverso le prese. A Trieste succede anche questo!. Per fortuna le case costruite negli anni successivi tali intercapedini sono state riempite da coimbentanti; meno male.
    Spero di aver descritto bene la situazione.


    @OdioLeBlatte

    Vedi che la procedura che ti ho descritto nei post precedenti non si discostava poi tanto dalla pratica dell'intervento che ti è stato fatto, pur non dicendoti perchè. Se hanno usato actifum 20-c, dalla scheda tecnica vedi che a parte il principio attivo la parte più consistente degli ingredienti in percentuale è composta da clorato di potassio (KClO3), di cui è ben nota la sua instabilità e tossicità. Vedi, in questo caso al tuo posto, avrei avuto più preoccupazione di avere per la casa miscele con KClO3 che non dei principi attivi stessi. Se non stabilizzato a dovere o mal conservato ti poteva esplodere tra le mani!

    Per quanto riguarda il fatto che i tubi si siano riempiti d'acqua e non sia successo nulla posso spiegarti perchè. Devo però iniziare un po' da lontano. L'acqua se è pura (H2O e basta), è un isolante tanto che (qui entriamo nel mio campo) le valvole dei grossi trasmettitori radio AM, alimentate con tensioni dell'ordine dei 50000 volt per potenze di oltre 50 KW, venivano raffreddate con acqua distillata purissima. Essa scorreva nello scambiatore di calore in rame che costituiva il contatto anodico della valvola e quindi sotto tensione di appunto 50000 volt. I ricircolo veniva effettuato da una pompa collegata con dei tubi di vetro o teflon(nei più moderni), alimentata dalla rete 220 Volt. In mezzo non c'era altro isolante che l'acqua; ma possiede un grosso pregio/difetto: è molto agressiva, nel senso che è estremamente avida di ioni. Infatti dopo circa 300 ore di funzionamento doveva essere sostituita perchè i ioni del rame e addirittuta i ioni metallici del vetro si presentavano in soluzione, con coseguente inizio di conduttività elettrica.
    L'acqua del rubinetto invece, parte dalla sorgente con un pH 6.2-6.4 e in fase di distribuzione "addolcita" con l'aggiunta di calce, cloro ed altri elementi per portarla ad un pH di 7.3-7.5. Quindi poco aggressiva e mantenendo una bassa conducibilità.
    Il problema si evidenzia invece nei vapori, anche a temperatura ambiente, in fase di condensazione, che come è noto, l'acqua in questa fase è pura(distillata) quindi molto aggressiva. Il suo pH può scendere rapidamente anche a 2 se incontra nel punto di condensa sostanze solubili, da qui l'elevatissima conducibilità.
    Spero di essere stato chiaro. Tra parentesi questo è anche il principio per il quale si formano le piogge acide.
    Nel tuo caso era solo acqua di rubinetto.

    @chitin
    Intendevo solo dire che è più liposolubile che non idrosolubile. Ma comunque sia 0.2 mg/l sono già 20 volte superiori (da soli) ai 0.01 mg/kg stabiliti dalla norma CE 1272/2008. Per quello con sola "cifenotrina" probabilmente hai usato il DOBOL che contiene per il 90.8% Azodicarbonamide classificata con le frasi GHS08 e H334, la stessa del cianuro di potassio, e lunghissima persistenza. Diverso dal dire che "si dissolve" in pochi giorni. Leggete ogni tanto le etichette.
    [Modificato da alex59.59 15/08/2013 01:35]
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    00 15/08/2013 05:02
    Re:
    alex59.59, 15/08/2013 01:07:



    @chitin
    Intendevo solo dire che è più liposolubile che non idrosolubile. Ma comunque sia 0.2 mg/l sono già 20 volte superiori (da soli) ai 0.01 mg/kg stabiliti dalla norma CE 1272/2008. Per quello con sola "cifenotrina" probabilmente hai usato il DOBOL che contiene per il 90.8% Azodicarbonamide classificata con le frasi GHS08 e H334, la stessa del cianuro di potassio, e lunghissima persistenza. Diverso dal dire che "si dissolve" in pochi giorni. Leggete ogni tanto le etichette.




    Ma lo sai che è un additivo alimentare? Chi ha detto che si dissolve in pochi giorni?
    Se ti si rompe il barattolo, vabbè. Se sei incauto ad utilizzarlo, vabbè. È chiaro che bisogna fare attenzione, ma utilizzare biocidi non è mai una passeggiata di salute.
    Comunque, ancora, non forma soluzioni acquose a temperatura ambiente, perché in acqua fredda è pressoché insolubile.
    E secondo indicazioni (20grammi di fumigante per 350mc).. La combustione dell'ADCA genera 178ml di gas a pressione ambiente per ogni grammo decomposto, principalmente azoto(68%) e monossido di carbonio (32%). Quindi qual è il residuo e in quali %? Io non lo so e in etichetta non c'è scritto, ma confido che tu lo sappia.

    E comunque la stiamo usando in un'intercapedine, non in una nursery. Tra l'altro è un caso ipotetico. Di solito consigliamo il gel in casa, punto. Ogni intervento, alla stregua di una somministrazione farmacologica, è subordinato alla valutazione del rapporto rischio/beneficio.
    "Leggete ogni tanto le etichette". Per favore evita questo tipo di commenti, se non ti dispiace.

    Non è che devi prendere sul personale una contestazione. L'antitesi serve a comprovare la tesi. I miei prof li faccio impazzire, porelli, ma mai fanno commenti del genere.

    Ho sempre parlato di principi attivi, non dei veicolanti o dei reattivi. Sei partito parlando di fumigazione coi gas e hai confuso molti termini, ma mi sembra che abbiamo puntualizzato molto poco. Se dobbiamo metterci a cavare i peli dall'uovo, ok, comincio anche io, ma a quel punto non è più un topic accademico.
    [Modificato da chitin 15/08/2013 05:31]
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    00 15/08/2013 06:00
    Ah, grazie a te sto vincendo le nausee mattutine con questa bella lettura rilassante
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    00 15/08/2013 06:54
    Re:
    alex59.59, 15/08/2013 01:07:


    @chitin
    Intendevo solo dire che è più liposolubile che non idrosolubile. Ma comunque sia 0.2 mg/l sono già 20 volte superiori (da soli) ai 0.01 mg/kg stabiliti dalla norma CE 1272/2008. Per quello con sola "cifenotrina" probabilmente hai usato il DOBOL che contiene per il 90.8% Azodicarbonamide classificata con le frasi GHS08 e H334, la stessa del cianuro di potassio, e lunghissima persistenza. Diverso dal dire che "si dissolve" in pochi giorni. Leggete ogni tanto le etichette.




    Sono arrivata per ora a pag 38. Valori soglia. 0,1%.
    Lo 0,01(che poi è 0,05) ppm che dici, è in allegato 2 ed è il limite ammesso negli alimenti. O mi è sfuggito qualcosa? Comunque continuerò la mia lettura.
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    the pest control disaster
    00 15/08/2013 07:06
    Dunque... non credo che i ragazzi che hanno disinfestato a casa mia con l' actifum, mi hanno fatto staccare la corrente perchè immaginavano una possibile reazione chimica tra polveri depositate e cavi elettrici. Erano abbastanza bravi, questo si, ma ho avuto la netta sensazione che sia stato solo il risultato di un insegnamento? Avvertimento? Procedimento stsndard recepito da qualche parte?
    Alla mia domanda sul perchè dovessimo farlo, mi hanno risposto solo per motivi di sicurezza. Ma quale sicurezza, ma sicurezza perchè?
    Credo comunque che l' actifum sia stato tolto dal commercio per il suo contenuto, e non perchè rischiasse di far saltare in aria le case o danneggiasse gli impianti. Ma questo ce lo può dire il Boss.
    Acqua acida o neutra, resta di fatto che deve riuscire a " collegare" i due poli per divenire pericolosa. Secondo me le particelle di umidità sono troppo piccole o meglio in quantitativo, troppo poche per causare problemi.
    perchè vuoi o noi vuoi umidità ve ne è sempre in casa. Credo da questo parta anche il fatto che hanno migliorato gli impianti elettrici per evitare certi incidenti. Ma a dir del vero non solo. Diciamo che si sono elevati anche gli standard di quegli apparecchi che ci andiamo a collegare. Cavi più spessi, meglio sigillati, ecc.ecc. persino le spine sono tutte rivestite in quel materiale " gommoso"( non ridere mi sfugge il termine), per evitare che il cavo intorno alla spina si rompa o si sfilacci...



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